“Elvis”: in arrivo la versione di Baz Luhrmann

Il regista Baz Luhrmann, noto al grande pubblico soprattutto per aver diretto Moulin Rouge! (2001) e Il Grande Gatsby (2013) fa il suo ritorno dietro la macchina da presa dirigendo Elvis, pellicola biografica sull’icona del Rock and Roll Elvis Presley. Attesa per l’estate 2022, da poco è stato rilasciato il trailer della pellicola: già da queste prime anticipazioni si prevede un film da scintille, riuscirà questa versione a celebrare l’importanza e la sacralità immortale di Elvis?

Più che una biografia

Gli elementi inseriti nel trailer sembrano già suggerire come il proposito di Baz Luhrmann sia stato quello di andare oltre il semplice aspetto biografico: il film si propone di analizzare gran parte della carriera di Elvis (interpretato da Austin Butler), focalizzandosi sui suoi inizi come stella nascente del genere, fino all’eccezionale successo. Elvis sembra voler analizzare la figura del cantante non solo sul palco, ma anche nel rapporto con la sua professione, con il pubblico e con il suo manager Tom Parker (interpretato da Tom Hanks), dipinto quasi come un mentore, una figura che va al di là del semplice aiutante. Dall’infanzia alle acclamazioni del pubblico, Baz Luhrmann studia la figura di Elvis da molteplici punti di vista, restituendo al pubblico contemporaneo un’immagine più nitida rispetto a quella a cui siamo abituati nell’immaginario comune.

Brillante

I dettagli inseriti nella storia, la resa del personaggio e le difficoltà sul suo cammino sono inserite in un contesto di luci e sbrilluccichii, tipico dell’epoca e enfatizzato dal modo di fare regia di Baz Luhrmann. Il risultato finale trasforma ogni singola scena. In questo modo, è come se qualsiasi frammento del racconto cinematografico fosse cosparso da scintille e brillanti, che illuminano ancora di più la figura di Elvis. Essi permettono alla pellicola di inserirsi tra favola e realtà, un po’ come è già successo in passato con altri lavori cinematografici di Baz Luhrmann. 

Storia e musica

A riportare il pubblico alla realtà dell’epoca, ci pensano la narrazione storica e la scelta delle canzoni che accompagnano lo sviluppo degli eventi. Da un lato, abbiamo la nazione degli Stati Uniti che, mentre si celebra questa nuova icona della musica, vede su di sé l’alone di alcuni degli eventi più drammatici che hanno segnato la Storia del secolo scorso. Nel trailer in particolare, si fa riferimento a Kennedy e a Martin Luther King, due figure cardine della politica e della società statunitense dell’epoca. Il tempo all’interno della storia è scandito di fondo da questa narrazione, una scelta inevitabile sotto molti punti di vista.

Dall’altro lato c’è la musica, con le migliori hit di Elvis, conosciuti anche per le generazioni di oggi. Le scene che scandiscono il successo di Elvis si accendono ancora di più a ritmo delle sue canzoni e del suo modo di stare sul palco, i due elementi che più di tutti hanno contribuito a renderlo un’icona immortale.

Il peso del successo

All’interno della sua versione di Elvis, Baz Luhrmann trova il tempo di percorrere in maniera più approfondita alcuni lati della personalità del cantante. Il rapporto con il successo e la gestione della celebrità sono irrimediabilmente influenzati dal desiderio di essere in qualche modo ricordati in questo mondo. Sembra quasi assurdo vedere il re del Rock and Roll esprimere la propria volontà di lasciare un segno del proprio passaggio, per non rischiare di essere dimenticati. All’interno della stessa pellicola, vediamo allora Elvis affrontare parallelamente un percorso più umano ed emotivo, ben al di là delle sue performance sul palco. Ed è proprio da qui che nasce una sorta di contrasto tra l’energia messa da Elvis in ogni esibizione e la fragilità e la debolezza del suo animo umano, che si mostra preoccupato non solo per il suo destino, ma anche per tutto quello che lo circonda. 

Dunque, attraverso Elvis, Baz Luhrmann si propone di restituire al grande pubblico i lati più nascosti di un’icona del passato, evidenziandone il lato più umano e personale. Questo contribuisce a ridare definizione a uno dei simboli della cultura musicale del secolo scorso, andando oltre la patina impercettibile che ricopre i ricordi. Per scoprire nel dettaglio come Baz Luhrmann e il cast hanno lavorato a quest’opera, non resta che attendere fino a giugno 2022, per l’uscita di Elvis nelle sale cinematografiche.

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