La Bottega del Teatro al Festival della Digitalizzazione: i protagonisti

A pochi giorni dall’avvio della seconda edizione del Festival della Digitalizzazione, che si svolgerà online dal 5 all’8 maggio, scopriamo più da vicino alcuni protagonisti: i ragazzi de la Bottega del Teatro. La compagnia teatrale verrà intervistata nel pomeriggio di venerdì 6 maggio e parlerà del rapporto tra la scena e lo schermo, oltre al modo in cui questi due elementi possono reciprocamente valorizzarsi. Prima di tutto è però necessario ricordare alcune dinamiche del Festival. Completamente realizzato online, il Festival della Digitalizzazione racconta e discute le nuove sfide e opportunità presentate dal digitale. L’obiettivo è riflettere riguardo l’impatto provocato dalla digitalizzazione e il modo in cui questa ha rivoluzionato la vita quotidiana, soprattutto a seguito dello scoppio della pandemia. Il Festival, strutturato su più giorni, ospita numerosi esperti dell’ambito, in grado di contribuire produttivamente portando esperienze concrete e spunti di riflessione. L’evento si svolgerà su piattaforme digitali come Zoom e Facebook e sarà completamente gratuito previa iscrizione al sito.

La Bottega del Teatro è una associazione culturale senza scopo di lucro che opera nel territorio della Versilia, fondata nel 2009 da Luca Barsottelli, Serena Guardone e Mirtilla Pedrini. L’obiettivo dell’associazione è prima di tutto diffondere l’arte teatrale, implementando anche collaborazioni a fini pedagogici con le scuole. Inoltre, pratica ricerca artistica e pedagogica, con l’obiettivo di diffondere cultura tra individui di tutte le età. In quanto associazione culturale, la Bottega del Teatro rappresenta inoltre un luogo di aggregazione e di incontro per la comunità versiliese.

La Bottega del Teatro: Il Manifesto

Per prima cosa, il lavoro dell’attore è, secondo l’associazione, un mestiere simile a quello dell’artigiano. Fare teatro significa infatti recarsi in bottega (il teatro) e imparare le tecniche e la pratica, proprio come un manovale. Il teatro non è dunque vocazione mistica, ma lavoro che comporta fatica e sudore. Inoltre, secondo la Bottega del Teatro, non esiste un prototipo di attore. Rispettando le differenze tra fisiologiche e fisiche degli individui, ciascuno ha pari possibilità di mettere a disposizione della scena la propria fisicità. Infine, è necessario ricordare che il divertimento e la serenità costituiscono i due stati d’animo ideali con cui ciascun individuo deve approcciarsi all’arte del teatro. Gli attori devono essere come bambini che, nel loro divertimento, costituiscono mondi di fantasia.

Progetti formativi, Festival e corsi teatrali

La Bottega del Teatro svolge da parecchi anni diverse attività ricreative e formative in ambito teatrale sul territorio della Versilia. Tra esse prima di tutto laboratori teatrali, rivolti a individui di tutte le età e strutturati in diversi livelli a seconda dell’esperienza del partecipante. I corsi sono improntati sul modello dell’educazione teatrale, secondo il principio per cui il teatro può essere mezzo attraverso cui realizzare un percorso di crescita personale, prima che artistica. Il teatro rappresenta infatti uno strumento attraverso cui implementare le proprie capacità relazionali ed espressive. L’offerta formativa si suddivide dunque in corsi elementari, medi, superiori e adulti, a seconda delle competenze e delle età dei partecipanti.

L’impegno pedagogico dell’associazione ha negli portato alla realizzazione di due Festival: Mix-up e Invasioni.
Mix-up è un festival di pedagogia teatrale nato nel 2014 e dedicato alle scuole di teatro presenti sul territorio nazionale. L’evento si sviluppa in tre giornate e consiste nell’incontro tra associazioni culturali non professioniste con l’obiettivo di confrontarsi e scambiare idee e spunti creativi. Nel corso delle giornate vengono organizzati eventi teatrali e culturali aperti alla cittadinanza, con l’obiettivo di rendere il teatro uno spazio aperto e di condivisione.
Invasioni è invece una stagione di teatro contemporaneo in Versilia, in cui si incontrano compagnie professionali provenienti dal mondo. Il Festival di teatro pop mette a confronto linguaggi e strumenti espressivi di natura molto diversa, per generare un proficuo scambio culturale.

Se io ho bisogno, tu chiama: uno spettacolo di telefonia teatrale

La pandemia ha costretto a un ridimensionamento del teatro e del concetto di spettacolo teatrale, con l’obiettivo di limitare la fisicità dell’esperienza in scena. Nasce così l’idea della Bottega del Teatro di realizzare uno spettacolo telefonico. Dopo aver prenotato la data e l’ora dello spettacolo, l’utente riceve una telefonata. Dall’altro capo del filo un attore racconta una storia ispirata ai racconti di Raymond Carver. Nasce così un’esperienza virtuale che rimodula il concetto di teatro e sfrutta gli strumenti e le evoluzioni della tecnologia. Il racconto rappresenta un’esperienza immersiva in cui lo spettatore può scegliere di abbandonarsi e concedersi trenta minuti di evasione.
Come il teatro può adattarsi alle tecnologie avanzate? Può il digitale costituire strumento attraverso cui veicolare il teatro? Sono quesiti ancora oggi aperti, che verranno ampiamente approfonditi durante il Festival della Digitalizzazione.

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