Il cinque marzo di cento anni fa nasce a Bologna uno dei maggiori esponenti della cultura italiana del Novecento. Poeta, scrittore, giornalista e molto altro, Pier Paolo Pasolini viene ricordato a Roma e in tutte le città d’Italia con eventi e commemorazioni.
Scopriamo insieme cosa è successo lo scorso sei marzo al Teatro Porta Portese di Roma.
Pier Paolo Pasolini: la biografia
Figlio di Carlo Alberto Pasolini e Susanna Colussi, Pier Paolo ha con la madre un forte rapporto simbiotico, mentre i contrasti con la figura paterna iniziano a esserci fin dalla tenera età. A sei anni, nel 1928, inizia a scrivere le sue prime poesie su un piccolo quaderno, poi disperso in seguito alla Seconda Guerra Mondiale. L’amore per la poesia è una costante nella vita di Pasolini; negli anni del liceo fonda, insieme a Luciano Serra, Franco Farolfi, Ermes Parini e Fabio Mauri, un gruppo letterario di discussione poetica.
Terminato con successo il liceo, si iscrive alla facoltà di Lettere presso l’Università di Bologna e, nel frattempo, inizia a collaborare con «Il Setaccio», il periodico del GIL bolognese; sempre a questo periodo risalgono alcune poesie scritte sia in italiano che in friulano, che vengono poco dopo raccolte e pubblicate nel volume Poesie a Casarsa.
Con lo scoppio del secondo conflitto mondiale, Pasolini viene costretto ad arruolarsi a Livorno ma, il nove settembre 1943, disobbedisce all’ordine di consegnare le armi ai tedeschi e fugge. Il fratello di Pier Paolo, Guido, nato nel 1925, muore durante la guerra; i suoi famigliari apprendono della precoce dipartita dopo la fine del conflitto. Questa notizia lascia delle notevoli cicatrici nella famiglia Pasolini, e il rapporto di Pier Paolo con la madre diventa ancora più stretto.
Dopo la fuga da Livorno, il giovane poeta torna a Casarsa, ma la città è diventata troppo pericolosa a causa dei bombardamenti e degli assedi; così, Pier Paolo e la madre Susanna decidono di trasferirsi in un paese vicino Pordenone, precisamente a Versuta, dove entrambi si dedicano all’insegnamento; il padre Carlo Alberto Pasolini, invece, torna in patria nel 1945, dopo una lunga prigionia in Africa.
Gli anni a Roma
Nel novembre dello stesso anno, con una tesi su Giovanni Pascoli intitolata Antologia della lirica pascoliana (Introduzione e commenti), Pier Paolo si laurea a pieni voti. Risale al 1947 l’iscrizione di Pasolini al PCI e nel frattempo insegna in una scuola media a pochi chilometri da Casarsa.
Ma, poco tempo dopo, Pasolini è protagonista di uno scandalo per corruzione di minori e atti osceni in luogo pubblico che lo porterà alla sospensione dall’insegnamento e all’espulsione dal PCI per «indegnità politica e morale». A causa della situazione ormai diventata insostenibile, Pier Paolo e Susanna decidono, nel 1950, di partire verso Roma.
I primi anni nella Capitale sono molto difficili; madre e figlio cambieranno diverse case e nel 1951 anche il padre si trasferirà a Roma. Poco tempo dopo l’arrivo nella capitale, Pier Paolo inizia a raccogliere materiale che gli consente di iniziare la stesura di Ragazzi di Vita e, nel 1951, instaura una profonda amicizia e una forte rapporto professionale con Sergio Citti.
Le prime opere
Nel 1955 l’editore Livio Garzanti pubblica Ragazzi di vita, romanzo che porta a degli accesi dibattiti. Nell’estate dello stesso anno Pasolini riceve, grazie al suo libro, l’importante premio Colombi Guidotti, ma l’autore e lo stesso editore vengono denunciati per oscenità e in seguito assolti.
Insieme a Sergio Citti, Pier Paolo Pasolini inizia a scrivere, nel 1957, i dialoghi per il celebre film Le notti di Cabiria di Federico Fellini; da questo momento in poi, i lavori per il cinema saranno sempre più frequenti e lo stesso Pasolini esordisce come regista nei primi anni Sessanta del Novecento.
Al 1959 risale il libro Vita Violenta; del 1961 è invece il libro di poesie La religione del mio tempo, che ottiene il premio Chianciano. L’anno successivo esce, presso l’editore Garzanti, il romanzo Il sogno di una cosa, che racconta il Friuli e la sua gente.
Il successo oltreoceano e gli ultimi anni di vita
Nella metà degli anni Sessanta, precisamente nel 1966, il successo di Pasolini approda nella lontana America. Il Festival di New York ospita i film Accattone e Uccellacci e uccellini. Colpito dal dinamismo dalla metropoli statunitense, Pier Paolo Pasolini decide di spostare il progetto al quale stava lavorando proprio nella Grande Mela; si trattava di un film su San Paolo: il regista non era intenzionato a modificare la storia del celebre santo, ma la voleva semplicemente ambientare a New York. Tuttavia il film non verrà mai realizzato.
Nel 1968 Roma è teatro di scontri tra studenti universitari e poliziotti e, a tal riguardo, Pasolini scrive un pamphlet in versi, destinato alla rivista «Nuovi Argomenti», dove simpatizza con i poliziotti, identificati da lui come i veri proletari. Questo pamphlet viene pubblicato mutilo su «L’Espresso» e sarà protagonista di una polemica ancora irrisolta.
Nello stesso anno, lo scrittore approda a teatro e a Torino porta in scena una della sue tragedie: Orgia.
Verso la fine della sua vita, Pasolini continua a scrivere poesie sia in italiano che in friulano e, nel 1975, inizia una collaborazione con il «Corriere della Sera», affrontando temi scottanti come il rapporto tra Chiesa e potere.
La morte
La mattina del due novembre 1975, una donna di nome Maria Teresa Lollobrigida, passeggiando sul litorale di Ostia, fa una scoperta raccapricciante: un cadavere di un uomo che viene identificato come quello di Pier Paolo Pasolini. La notte seguente le forze dell’ordine fermano un uomo: Pino la rana, soprannome di Giuseppe Pelosi, intento a guidare una Giulietta 2000, macchina che risulta essere di proprietà di Pier Paolo Pasolini.
Messo di fronte all’evidenza, l’uomo confessa il suo crimine; racconta di aver incontrato lo scrittore nei pressi della Stazione Termini e, dopo aver cenato in un ristorante, si sono diretti ad Ostia. Qui, Pasolini avrebbe tentato degli approcci sessuali verso il ragazzo, e vistosi respinto, avrebbe reagito violentemente. Da qui la reazione del ragazzo che si conclude con il tragico assassinio di uno dei maggiori intellettuali del Novecento italiano.
Mamma Roma: evento a Teatro Porta Portese
Il quartiere Portuense di Roma ospita il piccolo ma iconico Teatro Porta Portese, dove lo scorso sei marzo ha avuto luogo un evento dedicato all’anniversario della nascita di Pier Paolo Pasolini.
L’evento, realizzato dal collettivo Apache, si apre con l’esposizione di alcune mostre d’arte. La prima è quella dell’artista ligure Erica Appiani; le protagoniste delle opere esposte sono tutto donne, madri, provenienti da Roma.
Risalta il quadro raffigurante l’attrice Anna Magnani, protagonista del film Mamma Roma del 1962, scritto e diretto da Pasolini.
Il fotografo Emiliano Bartolucci ha invece esposto una serie d fotografie di Pasolini modificate secondo un criterio che rimanda alla Pop-Art.
Infine, l’ultima esposizione è una mostra fotografica rappresentante quegli angoli e scorci di Roma che hanno ispirato Pasolini per la stesura dei suoi romanzi; le opere sono del fotografo Maurizio Bartolucci, scomparso diversi anni fa, e del figlio Emiliano. Queste immagini, scattate in bianco e nero, riescono a catturare e a trasmettere all’osservatore l’essenza della città di Roma.
Le esibizioni
Oltre le esposizioni, all’interno di una piccola sala che consiste nel vero e proprio teatro, diversi artisti si sono esibiti portando il loro contributo al personaggio di Pier Paolo Pasolini.
L’attore e scrittore Giovanni Greco ha incantato il pubblico in sala recitando il monologo Supplica a mia madre; mentre lo scrittore Federico Raponi ha presentato il suo nuovo libro Quando il fumo si dirada, dove viene raccontato in terza persona il percorso dell’autore dagli anni Ottanta a oggi, costellato di battaglie, di politica, ma soprattutto di amore per il teatro e per il cinema. Dietro Federico Raponi, Erica Appiani era impegnata nella completa trasformazione di un uomo del pubblico; l’artista è riuscita a trasformare grazie al make up lo spettatore in Pier Paolo Pasolini.
Durante l’evento Mamma Roma non è mancata la musica: diversi cantanti si sono susseguiti suonando brani cover, come Alfred Zilla e Maria Banaudi, o brani inediti, come hanno fatto Emiliano Raya e Leonardo Anitori; quest’ultimo, accompagnato dal suono della chitarra di Francesco Rossigno, si è esibito con canzoni tratte dal suo primo disco.
Il collettivo Apache è una nuova e giovane realtà culturale, nata dalla passione di un gruppo di amici per la fotografia. L’evento Mamma Roma a Teatro Porta Portese è stato per loro il primo in assoluto; si è percepita, sia dall’organizzazione dell’evento che dalla scelta degli ospiti, la passione e la cura che gli organizzatori hanno posto per rendere perfetto il loro esordio.
Altri eventi e ulteriori informazioni
Il 25 marzo ci sarà ad Aprilia un ulteriore evento dedicato a Pier Paolo Pasolini, ma se si vuole rimanere aggiornati su tutte le novità del collettivo Apache si può visitare la pagina Instagram Apache Gallery. Noi della redazione de «Lo Sbuffo» facciamo un grande in bocca al lupo a questa nuova realtà culturale romana.
Immagini
Opere di Erica Appiani: fotografia scattata dall’autrice
Fotografia di Maurizio Bartolucci: fotografia scattata dall’autrice
Video di Leonardo Anitori: video gentilmente offerto da Leonardo Anitori