Velivolo Antonov AN-225

Con l’Antonov AN-225 viene distrutto un aereo, un pezzo di storia e un sogno

Anche se ancora non è stato ispezionato dagli esperti che saranno in grado di definirne i danni nel dettaglio, e non è ancora stato confermato da fonti indipendenti, le immagini satellitari lasciano poco spazio ai dubbi: i bombardamenti su Kyiv sembrano aver colpito anche l’Antonov AN-225 Mryia. Oltre a rappresentare il simbolo dell’aeronautica ucraina, questo velivolo costituiva un importante pezzo di storia, nonché un vero e proprio oggetto di culto per gli appassionati di aeronautica.

La storia del velivolo

È negli anni Ottanta, in piena corsa allo spazio, che nacque l’Antonov AN-225 Mirya. L’Unione Sovietica, infatti, aveva bisogno di un velivolo in grado di trasportare la navicella spaziale Energia nell’ambito del programma Buran al Cosmodromo di Bajkonur, lo spazioporto nei deserti del Kazakistan, e così costruì un velivolo a cui diede il nome di Mirya, che in Italiano significa sogno. Si trattava dell’aereo più grande del mondo, record che fino a oggi non è stato battuto da nessun altro velivolo.

Il velivolo Antonov AN-225 trasporta una navicella spaziale

In grado di trasportare fino a 250 tonnellate nella stiva e 200 all’esterno, l’Antonov AN-225 misurava 84 metri di lunghezza e 88,74 di larghezza, e aveva volato per la prima volta a dicembre 1988. Messo da parte e privato dei motori nel 1990, fu reso di nuovo operativo verso la fine degli anni Novanta, sotto la gestione dell’Antonov Airlines. Negli anni Novanta era stata prevista la costruzione di un secondo modello, ma fu interrotta nel 1994 per mancanza di fondi e per l’interruzione del programma Buran. A partire dal 2001 è stato utilizzato per trasportare carichi che gli altri aeroplani non erano in grado di reggere, come reattori, turbine e carichi di equipaggiamenti.

Quando nel 2010 si è verificato il terremoto ad Haiti, l’Antonov AN-225 è stato utilissimo nel trasporto di beni di prima necessità. Durante la pandemia di Coronavirus, inoltre, il velivolo è stato utilizzato per trasportare un carico di sette milioni di mascherine e tute protettive dalla Cina alla Polonia, e nel 2020 ha trasportato dalla Cina a Kyiv 103 tonnellate di farmaci. La sua popolarità era tale da attirare folle di appassionati ogni qualvolta atterrava in un paese, soprattutto quando venivano fatti degli spettacoli aeronautici.

I bombardamenti su Kyiv

Nonostante la strenua resistenza del popolo ucraino e gli equipaggiamenti in arrivo dagli altri paesi europei, negli ultimi giorni i bombardamenti sulla capitale ucraina a opera delle truppe russe hanno causato ingenti danni a numerosi edifici. Sebbene infatti i russi avessero promesso di non avere intenzione di colpire obiettivi civili, tale promessa non è stata mantenuta, e molte sono le immagini che arrivano da cittadini ucraini e da giornalisti inviati sul campo che testimoniano la distruzione provocata dagli scontri e dai bombardamenti. Le vittime dichiarate dall’ONU sono al momento centodue, tra cui sette bambini, ma le autorità di Kyiv ne dichiarano oltre trecentocinque.

Antonov an-225
Il velivolo Antonov AN-225 Mriya decolla dall’aeroporto di Hostomel nel 2014

Una delle battaglie più strenue è stata combattuta nell’aeroporto di Hostomel, 30 chilometri a nord-ovest di Kyiv. Inizialmente i russi sembravano aver preso il controllo dell’aeroporto e aver ucciso 200 militari ucraini, ma gli ucraini sostengono di aver in seguito ripreso il controllo di Hostomel. Nella battaglia, secondo quanto testimoniato dalle immagini satellitari, potrebbe essere stato distrutto l’aereo Antonov AN-225.

Le reazioni alla distruzione del velivolo

A dare la notizia è stato il profilo Twitter ufficiale della nazione ucraina, che ha aggiunto “Ricostruiremo l’aereo. Adempiremo al nostro sogno di un’ Ucraina forte, libera e democratica“.

La società di armamenti statale ucraina Ukroboronprom, proprietaria di Antonov, ha annunciato che si aspettano che la ricostruzione, che dicono costare circa tre miliardi di dollari e durare oltre cinque anni, sarà affidata alla Federazione Russa, responsabile della sua distruzione. In attesa di conferme ufficiali, la notizia dimostra come questa guerra stia distruggendo una nazione, migliaia di vite umane e, come se non bastasse, anche un pezzo di storia.

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