Solo al cinema: la settima arte tra marketing e contraddizioni

Sono passati quasi due anni dall’inizio dell’emergenza pandemica, da quel marzo 2020 che ha sconvolto le nostre esistenze arrivando a costringerci nelle nostre case e modificare pressoché in toto la nostra quotidianità. Un cataclisma sanitario che, come tutti purtroppo sappiamo, ha colpito duramente la popolazione e, naturale conseguenza, l’economia a livello mondiale. Tra le numerosissime attività colpite, i cinefili non possono che annoverare la chiusura delle sale, nonché i numerosi tentativi di successiva riapertura giocati su percentuali di capienza, obbligo di mascherine, divieti di consumare bibite e bevande e chi più ne ha più ne metta. Tentativi di reazione alla pandemia che ancora oggi vengono attuati per consentire ad appassionati e non di riprendere possesso della settima arte.

Tuttavia l’attuale strapotere delle piattaforme streaming, in continua e inarrestabile crescita, spinge sempre più persone, in particolare il pubblico generalista, a prediligere il divano di casa e la propria smart TV a discapito del grande schermo. Ragion per cui sono ormai diversi mesi che lo spazio pubblicitario che precede la proiezione cinematografica ha scelto di ritagliare una porzione di spazio anche per alcuni spot dalla forte componente emotiva, che siano in grado di rivelare l’inequivocabile unicità dell’esperienza in sala.

 

Ricordi di una vita

Presentato nel maggio 2021 durante la celebrazione dei David di Donatello, Ricordi di una vita è uno spot facente parte del progetto #soloalcinema, pensato dalla filiera del cinema nostrano per rilanciare l’esperienza di visione collettiva. Accompagnato dalla voce suadente di Monica Bellucci, Ricordi di una vita si propone di affascinare e sedurre lo spettatore sfruttando un cospicuo bagaglio di memorie condivise. Il cinema parla attraverso il cinema e regala un emozionante montaggio che si fa sentiero attraverso i ricordi.

Margot Robbie, Emma Stone, Ryan Gosling, Matt Damon, Audrey Tatou, Mélanie Laurent, Leonardo di Caprio, Robert de Niro e molti altri; catturati nello splendore iconico delle scene che li vedevano seduti in sala o dietro alla macchina da presa. I grandi re del passato (e del presente) che ci guardano da quelle stelle.

 

All Star

D’impronta parzialmente diversa è invece All Star, lo spot estivo che, pur elaborato dal medesimo progetto #soloalcinema, punta però a elevare la produzione italiana. I tecnicismi del montaggio passano qui il testimone a una giovane coppia di ragazzi, personificazione generica del pubblico, di noi, veri protagonisti dell'”avventura” cinematografica. La settima arte assume invece forme molto diverse, tra ironie e simpatici rimproveri, ma anche tra sorrisi e partecipazione emotiva. (Non) è strano allora trovare Edoardo Leo in fila con gli altri spettatori, Alessandro Siani in biglietteria, Lillo al banco per pop corn e bibite o Pierfrancesco Favino nel ruolo di maschera. E guai a utilizzare il cellulare di fronte a Michele Placido o pensare erroneamente che, a spettacolo iniziato, un posto rimasto vacante non riservi una piccola grande sorpresa.

 

Get Lost

Infine, di certo meno romantica e forse più propriamente pubblicitaria è l’anima di Get Lost, l’ultima trovata marketing di The Space Cinema per attirare il pubblico nelle proprie sale. La calda voce di Riccardo Rossi si fa interprete di uno spot che è al contempo inno al cinema e critica, neanche troppo velata, alla società dell’oggi. Una società che, ricolma fino all’orlo dei più disparati supporti tecnologici sembra aver dimenticato l’arte del perdersi in una storia diversa da quelle istantanee e instagrammabili.

E se una TV di ultima generazione non può bastare allo scopo, figuriamoci un computer con connessione scadente, o uno smartphone qualunque. No, le vere storie hanno bisogno di spazio e silenzio per poter essere raccontate e fruite nel modo migliore e più coinvolgente possibile.

Attenzione

Ricordi di una vita, All Star e Get Lost sono gli ultimi recentissimi esempi di un cinema che non vuole mollare la presa sui propri spettatori ed è ancora convinto, a ragione, di poter offrire un qualcosa di unico e irripetibile persino nel panorama ultra tecnologico della nostra contemporaneità. Sorprende perciò, o forse non più di tanto, che questi mirabili sforzi siano spesso affiancati da operazioni pubblicitarie appartenenti alla concorrenza e che, per esempio, il grande schermo trasmetta uno spot di Sky che recita come proprio slogan “porta il cinema a casa tua”. Una evidente contraddizione che non sarà sfuggita agli occhi dei cinefili più e meno attenti, forse testimone inequivocabile del grande momento di crisi che la settima arte, intesa nella sua esperienza collettiva, sta al momento vivendo.

Il cinema sembra non poter sopravvivere se privato di ciò che, almeno sulla carta, è il non cinema. Sta al pubblico stabilire la connotazione di quanto è specchio dei nostri tempi, così come è compito del pubblico salvare l’esperienza della sala. Perché se c’è una cosa che Ricordi di una vita, All Star e Get Lost hanno in comune è l’evidenza manifesta che senza di noi il cinema non esisterebbe.

 

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