Twitch: influenze tossiche?

Twitch è la piattaforma di intrattenimento da cui giovani sono sempre più attratti e di cui si sente sempre più spesso parlare, anche al di fuori dello stretto ambito dei suoi utenti.

Che cos’è Twitch?

Twitch è una piattaforma di streaming di proprietà di Amazon, che la acquistò nel 2014. Offre diversi contenuti che vengono proposti dai veri e propri lavoratori del settore: gli streamer. Questi ultimi inizialmente erano quasi tutti gamers. Twitch nasce infatti da una costola di Justin.tv, un sito web che offriva contenuti in streaming ventiquattr’ore su ventiquattro. La sezione giochi ebbe un’audience smisurata. Da qui, l’emittente decise di aprire un’area dedicata: Twitch.tv.

Il servizio

Twitch funziona seguendo dei semplici principi: lo streamer, gestore del proprio canale, trasmette in live il proprio schermo. L’utente può, anche gratuitamente, seguire ciò che gli viene proposto, mentre è possibile interagire tramite la chat, che rende ancora più attraente il contenuto. L’utente può connettersi alla piattaforma in molti modi, dal PC ma anche dal proprio telefono cellulare.

L’età minima consentita per la visione di Twitch è di tredici anni. Fino al raggiungimento della maggiore età, comunque, gli utenti possono usufruire dello streaming, ma solo se in presenza di un genitore o di un tutore legale. In questo senso la piattaforma cerca di tutelarsi, ma non è di per sé possibile verificare se i ragazzini sfuggano al controllo dei genitori e accedano comunque a ogni tipo di contenuto online; problema questo che tuttavia, da un punto di vista legale, riguarda più le famiglie che le piattaforme di streaming o i siti web.

L’iscrizione

Innanzitutto, è necessario porre una distinzione tra l’accesso a Twitch con App da dispositivo mobile o dalla versione web. Per quanto riguarda la seconda, per usufruire dei servizi base non è necessaria alcuna iscrizione. Se, invece, la piattaforma viene utilizzata da App la registrazione è obbligatoria per accedere al contenuto. Vengono allora, semplicemente, richiesti dei dati che, una volta inseriti, consentiranno la visione.

Pagamenti

Twitch non richiede alcun abbonamento per avere accesso ai contenuti, tuttavia nella versione gratuita è presente l’inserzione di spazi pubblicitari. Per evitare il “disturbo” è possibile sottoscrivere un abbonamento. Per ottenere questo “pass” è necessario possedere un profilo con Amazon Prime, il cui costo si aggira intorno ai quaranta euro annui. In alternativa gli utenti possono sostenere gli streamer con le cosiddette “sub“: praticamente delle donazioni. Ovviamente gli streamer guadagnano in questo modo, monetizzando anche grazie alle già nominate pubblicità.

Il settore dei gamers

Come già sottolineato, il settore che ha riscontrato più fortuna è stato quello legato ai videogiochi. Ancora oggi sono molti gli streamer che, su Twitch, condividono la loro esperienza di gaming. Alcuni sono molto noti e hanno guadagnato lo status di vere e proprie pop star: si pensi a Edoardo Magro, noto come “il Masseo“. Quest’ultimo ha raggiunto negli ultimi anni una elevata notorietà.

Non solo gamers

Twitch, soprattutto nell’ultimo periodo, si è popolata di streamer che non portano solo contenuti legati al mondo dei videogiochi. Il caso più clamoroso è quello legato allo streamer Simone Buratti, in arte GrenBaud. Ama definirsi streamer, youtuber, tiktoker e cantante. Il suo successo si lega ai nuovi format che ha ideato, i quali l’hanno portato a ottenere una media di spettatori pari a 15.000 per ogni diretta. Inquadrabile nella categoria Just chatting, il giovane milanese, propone interviste e scherzi in diretta a personaggi del web. Per diversi periodi è anche intervenuto in dirette Instagram proprio di personaggi noti sul web.

Le sanzioni

Ovviamente ogni streamer è tenuto a seguire le linee guida per la Community di Twitch. Nel caso in cui un canale venga segnalato per il verificarsi di situazioni illecite, questo, dopo un’attenta e puntigliosa verifica, rischia delle limitazioni di diversa natura. Esso può ricevere avvisi, sospensioni temporanee o, nei casi più gravi, sospensioni a tempo indeterminato.

In questo modo la piattaforma cerca di tutelare il rispetto di tutti e penalizza, giustamente, quegli streamer che, per esempio, denigrano determinate categorie di persone e il loro contenuto. Talvolta infatti gli streamer “esagerano”, se così si può dire. Il caso più celebre, in questo senso, è quello del creator conosciuto come Gabbrone. Entrando nei locali e spesso disturbando gli altri clienti, almeno a detta dei titolari, e finendo per essere cacciato dagli stessi, riproduce, tramite una cassa bluetooth, alcuni suoni o frasi inviati dalla chat. Il suo pubblico lo segue proprio per questo.

Celebrità su Twitch

Sono molte le celebrità a essere sbarcate su Twitch. Christian Vieri, meglio noto come Bobo, Antonio Cassano, Daniele Adani e Nicola Ventola hanno aperto un canale, molto seguito, in cui si dibatte principalmente di calcio. Partite, squadre, allenatori e giocatori vengono analizzati puntualmente in ogni serata.

I quattro amici sono anche riusciti a invitare e ricevere il celeberrimo allenatore del Manchester City FC: Pep Guardiola. Ecco come molte celebrità legate al mondo del calcio vedono in Twitch un futuro sbocco lavorativo. Sergio Aguero, ex attaccante, tra le altre, di FC Barcellona e Manchester City FC, fresco di un triste e forzato ritiro, viene già indicato come futuro vice allenatore o star della piattaforma dai quotidiani.

Pregi e difetti

Twitch non è il pericoloso mostro manipolatore che parrebbe essere. La realtà è che la piattaforma, come è normale che sia, ha i suoi pregi e ha i suoi difetti. Sicuramente un tema da affrontare è quello dei minori che hanno accesso alle dirette. Questi ultimi devono essere sottoposti a un buon controllo da parte dei genitori o di chi per loro, perché molti i contenuti non sono adatti alla visione da parte loro.

Le sanzioni poste, in genere, sono corrette e limitano quei canali che offrono contenuti contro le linee guida, tuttavia, talvolta, i canali non vengono prontamente sanzionati. Per questo la riflessione che più pare opportuna è quella che ormai tutti fanno quando si parla di social media e di internet: il tipo di utilizzo che se ne fa è la cosa più importante. Di per sé Twitch non è il male, come sempre, sta gli utenti, in primis, capire quali sono gli streamer da supportare e quelli da evitare.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.