2022

Le 10 mostre da non perdere nel 2022 secondo «Lo Sbuffo»

Con il nuovo anno, oltre agli impegni lavorativi e scolastici, torna anche la voglia d’arte e di cultura, di riscoprire sé stessi e capire l’altro attraverso le opere d’arte dei grandi maestri. Gli ultimi dati del 2021 hanno infatti dimostrato come gli spettatori non si siano lasciati sopraffare dalle restrizioni in corso e abbiano cercato nei musei delle oasi di evasione. L’arte conferma quindi il suo potere salvifico: per questo i redattori de «Lo Sbuffo» hanno selezionato anche per il 2022 alcune mostre italiane da non perdere.

1. Tiziano e l’immagine della donna (Milano)

La raffigurazione della bellezza femminile, declinata da alcuni dei più famosi pittori veneti del ‘500, sarà protagonista  Palazzo Reale di Milano, dal 23 febbraio al 5 giugno 2022. La mostra Tiziano e l’immagine della donna, divisa in otto sezioni e realizzata in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna, vedrà esposte oltre un centinaio di opere.

Saranno esposti i dipinti di Tiziano, fino alle tele immortali di pittori del calibro di Tintoretto, Veronese, Palma il Vecchio e Giorgione. Si potranno poi ammirare anche sculture e gioielli dell’epoca, per farsi un’idea del mondo raffinato delle nobildonne rinascimentali, fonte d’ispirazione per l’arte e per la letteratura.

2. Piet Mondrian: dalla figurazione all’astrazione (Milano)

Inaugurata il 24 novembre 2021, la mostra dedicata a Piet Mondrian sarà visitabile fino al 27 marzo 2022. Al Museo delle Culture di Milano (MUDEC), arriva per la prima volta in città una retrospettiva interamente dedicata all’artista olandese che rivoluzionò il modo di raffigurare il mondo.

I quadri di Mondrian sono stati banalizzati e a volte incompresi ma, dietro a un’apparente semplicità, racchiudono una complessità votata alla ricerca della perfezione stilistica. La mostra, realizzata grazie alla collaborazione del Kunstmuseum den Haag e a prestiti di collezioni private di altri rilevanti musei, vanta sessanta opere, scelte tra quelle dell’artista olandese ma anche di altri importanti artisti della Scuola dell’Aja.

Un vero e proprio viaggio per lo spettatore attraverso l’evoluzione stilistica di Mondrian, tra le opere del primo periodo figurativo e quelle del periodo astratto.

3. Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta (Roma)

Cosa lega due pittori come il rivoluzionario Caravaggio e l’instancabile Artemisia Gentileschi? L’epoca, certo, e lo stile, ma c’è molto di più. Nelle eleganti sale di Palazzo Barberini, a Roma, fino al 27 marzo 2022, la mostra Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta mette a confronto i due artisti, attraverso la sensualità e la violenza dei loro dipinti.

Sono ventinove le opere esposte attraverso un percorso espositivo diviso in quattro sezioni. L’obiettivo è celebrare i cinquant’anni dall’acquisizione da parte dello Stato italiano di Giuditta e Oloferne, del Caravaggio, e i settant’anni dalla scoperta dell’opera. Un’occasione da non perdere,  non solo per ammirare capolavori come Giuditta decapita Oloferne di Artemisia Gentileschi, ma anche per immergersi nella cultura pittorica del ‘500/600, attraverso le tele di due dei più grandi maestri dell’epoca.

4. Hieronymus Bosch e l’Europa meridionale (Milano)

Ancora al Palazzo Reale di Milano, dal 9 novembre al 12 marzo 2022 si terrà la mostra Hieronymus Bosch e l’Europa meridionale: un’occasione per immergersi nel mondo fantastico di uno dei grandi pittori europei del Cinquecento. Nella sua arte, mai datata e raramente firmata, animali, mostri, figure umane, paesaggi immaginifici si caricano di significati profondi e complessi, non sempre dall’interpretazione univoca.

Questi scenari fantastici hanno ispirato, nel corso dei secoli, molti artisti, creando addirittura un terreno fertile per le visionarie realizzazioni di Salvador Dalì, Max Ernst e degli altri Surrealisti. La mostra mette quindi in luce la ricezione dell’opera dell’artista da parte di pittori come Tiziano o El Greco, ma non solo. Pittore dalla grande ironia, Bosch inscena spesso sulle sue tele il conflitto umano con le regole imposte dalla morale religiosa e dallo Stato, oltre ai vizi e ai percorsi per redimersi da essi, evitando un destino fatto di sofferenze.

5. Klimt, La Secessione e l’Italia (Roma)

Klimt. La Secessione e l’Italia sarà visitabile fino al 27 marzo, a Roma, presso Palazzo Braschi. La mostra ripercorre le tappe della parabola artistica di Gustav Klimt, ne sottolinea il ruolo di co-fondatore della Secessione viennese e indaga sul suo rapporto con l’Italia. Sono oltre duecento le opere proposte, tra dipinti, disegni, manifesti d’epoca e sculture: tutti capolavori prestati eccezionalmente dal Belvedere Museum di Vienna e dalla Klimt Foundation, oltre che da collezioni pubbliche e private come la  Neue Galerie Graz.

L’esposizione comprende dipinti famosi, come l’olio su tela Giuditta I o Amiche I. Un occasione da non perdere anche per contemplare opere per la prima volta in Italia, come La sposa, che lascerà temporaneamente la Klimt Foundation. Ma si può trovare anche un’opera dalla storia travagliata come il Ritratto di Signora trafugato dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza nel 1997 e recuperato nel 2019. La mostra offre infine l’opportunità di confrontarsi con le influenze artistiche reciproche tra il pittore viennese e molti artisti italiani.

Saranno quindi esposte opere di Galileo Chini, Giovanni Prini, Enrico Lionne, Camillo Innocenti, ma anche Arturo Noci, Ercole Drei, Vittorio Zecchin e Felice Casorati. Tutte le opere nostrane sosteranno accanto a quelle di Klimt, per aiutare a cogliere i complessi rapporti che le legano.

6. Fattori, Capolavori e aperture sul ‘900 (Torino)

La GAM, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino ospita una grande mostra dedicata alla carriera di Giovanni Fattori. L’artista si distinse per l’inusuale raffigurazione delle battaglie risorgimentali, spoglie dell’esaltazione di un eroismo fine a se stesso e retorico e improntate piuttosto a raccontare la fragilità e il dolore dei soldati. Al tempo stesso Fattori divenne celebre per opere dedicate agli abitanti e ai lavoratori dei paesaggi rurali.

La mostra Fattori, Capolavori e aperture sul ‘900 sarà aperta fino al 20 marzo e propone oltre sessanta capolavori dell’artista livornese, tra cui tele di grande formato, preziose tavolette e una selezione di acqueforti. Viene così coperto un ampio arco cronologico dal 1854 al 1894, a partire dalla sperimentazione macchiaiola e da opere capitali degli anni Sessanta e Settanta, fino alle tele dell’età matura.

7. Surrealismo e magia. La modernità incantata (Venezia)

Dal 9 Aprile 2022 al 26 Settembre 2022, presso la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, sarà aperta al pubblico la mostra Surrealismo e magia. La modernità incantata. L’esposizione propone circa sessanta opere selezionate per mettere in luce l’interesse dei surrealisti per la magia, la mitologia e l’esoterismo: un aspetto importante del Surrealismo, connesso all’interesse per il mondo del sogno, dell’inconscio e dell’irrazionale.

Numerosi artisti di ambito surrealista guardarono infatti anche alla magia come a una forma di discorso poetico e filosofico, legato a un sapere arcano e a processi di emancipazione personale. Nelle loro opere attinsero  a piene mani dalla simbologia esoterica, secondo la tipica nozione dell’artista come alchimista, mago o visionario. La mostra presenterà le opere di una ventina di artisti, tra cui Salvador Dalí, Giorgio de Chirico, Max Ernst, e René Magritte.

8. Donatello, il Rinascimento (Firenze)

Una mostra storica, ampia e imperdibile è quella su uno dei più grandi scultori, pittori e architetti italiani: Donatello. Ad opera della Fondazione Palazzo Strozzi e dei Musei del Bargello, Donatello, il Rinascimento, ha l’obbiettivo di ricostruire, ancora una volta e in modo completo, il percorso artistico del padre del Rinascimento in Italia.

Realizzata in collaborazione con la Skulpturensammlung und Museum für Byzantinische Kunst dei Musei Statali di Berlino e il Victoria & Albert Museum di Londra, l’esposizione sarà visitabile dal 9 marzo 2022 fino al 31 luglio 2022. Oltre a sculture come il David e rilievi marmorei, come la Madonna Pazzi, sempre di Donatello, si potranno ammirare anche opere di artisti come Masaccio, Brunelleschi, Mantegna ma anche Raffaello, Michelangelo e Giovanni Bellini. L’esposizione può poi essere il prestesto per visitare due palazzi storici della città di Firenze: Palazzo Strozzi e il Palazzo del Bargello, insieme poi alle Cappelle Medicee e alla chiesa di Orsanmichele.

9. Luigi Spina, Sing Sing. Il corpo di Pompei (Napoli)

Dal 21 gennaio al 30 giugno 2022 il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) ospiterà la mostra del fotografo Luigi Spina, Sing Sing. Il corpo di Pompei. Prevista per il 2020 nelle sale della Villa dei Papiri, l’esposizione è stata poi rimandata a causa del Covid-19 e ora può finalmente trovare la luce. Ospita cinquanta fotografie dal sapore inedito, in bianco e nero, collocate all’interno delle ampie sale del museo.

L’obbiettivo di Spina, nato il 28 settembre 1966, laureato in Scienze Politiche e con una lunga esperienza alle spalle, è quello di spalancare le porte dei depositi. Stiamo parlando di quelli chiamati Sing Sing, celle chiuse, contenenti reperti provenienti da Pompei ed Ercolano e ancora mai visti dal pubblico. Attraverso la testimonianza di un esploratore del nostro patrimonio artistico sommerso, lo spettatore potrà riscoprire manufatti in bronzo, vetro, ceramica e terracotta fino ad arrivare a cibi carbonizzati, che richiamano alla memoria la catastrofica eruzione del 79 d.C. che distrusse le due cittadine campane. Fotografie certo, che permettono però all’occhio di andare oltre le immagini, riscoprendo a quotidianità di allora.

10. Rubens e i palazzi di Genova (Genova)

Che legame intercorre tra il pittore Fiammingo Pieter Paul Rubens e la città di Genova? Lo scoprirete visitando le sale del Palazzo Ducale, dal 6 ottobre 2022 al 22 gennaio 2023. La mostra Rubens e i palazzi di Genova nasce in occasione del quarto centenario della pubblicazione ad Anversa del celebre volume del pittore barocco dal titolo Palazzi di Genova (1622). In mostra si trovano oltre 150 opere, tra cui circa venti dipinti di Rubens provenienti da musei e collezioni di tutta Europa, oltre a quelli già presenti a Genova.

Saranno inoltre esposti dipinti degli autori che Rubens ebbe l’occasione di studiare, come Tintoretto o che incontrò in Italia come Frans Pourbus il Giovane o Bernardo Castello. L’artista visitò infatti Genova diverse volte agli inizi del ‘600, anche come pittore di corte al seguito del Duca di Mantova, Vincenzo I Gonzaga. Oltre a dipinti come Ritratto di Dama e San Sebastiano, a coronare la visita saranno esposti anche incisioni, arazzi, disegni inediti e abiti  e altri oggetti dell’epoca per un’esperienza immersiva.


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