“Cieco chi non vede il sole, stolto chi nol conosce, ingrato chi nol ringrazia; se tanto è il lume, tanto il bene, tanto il beneficio; per cui risplende, per cui eccelle, per cui giova; maestro dei sensi, padre di sustanze autor di vita.”
Giordano Bruno
Una luce essenziale
L’importanza del sole gli antichi l’avevano capita. Lo veneravano, lo studiavano e basavano la loro vita sul suo andirivieni giornaliero. Una così alta considerazione della stella più luminosa non poté che portare alla demonizzazione del buio, la misteriosa controparte che camminava in compagnia del pericolo.
Tuttavia con il moderno avvento della luce artificiale, la paura dell’ombra è andata sempre più scemando. La notte non è più la creatura minacciosa di un tempo e l’illuminazione onnipresente è ormai diventata un accessorio del paesaggio urbano.
Come in ogni aspetto, però, non manca il risvolto negativo della medaglia. L’essere umano, adagiatosi sulla certezza che i led non lo abbandoneranno mai, ha dimenticato quanto fondamentale sia quella luce che un tempo scandiva il teatro dell’umanità.
I benefici della luce sull’organismo
Definita come Indoor Generation, la popolazione mondiale contemporanea passerebbe il 90% della vita in spazi chiusi. L’affermazione è il risultato di un sondaggio commissionato dall’azienda danese di finestre e lucernari Velux. Con ben 16.000 interviste online in 14 paesi europei e in Nord America, si stima che l’essere umano passi circa ventidue ore al giorno in luoghi che a fatica lasciano entrare i raggi del sole.
Una bassa esposizione alla luce naturale sarebbe la causa di un indebolimento generale del fisico ed ecco perché, ora più che mai, risulta necessario esporsi al Sole. Ma quali sono i suoi benefici?
Umore, sonno e vitamina D
In un momento storico dove il malessere psicologico è sempre più diffuso, la luce solare risulta essere amica dell’uomo. Un’esposizione prolungata procurerebbe il rilascio di un ormone fondamentale per la regolazione di umore e concentrazione: la serotonina, conosciuta anche come “l’ormone del benessere”.
Inoltre, esibirsi maggiormente alla luce durante l’autunno e l’inverno, aiuterebbe a prevenire la depressione stagionale, causata da un aumento delle ore buie.
Parlando di buio non possono passare inosservati gli studi che dimostrano come essere “baciati dal sole” rassereni il corpo umano durante il sonno. Grazie a un incremento nella produzione di melatonina, i livelli di stress si abbassano notevolmente facilitando così il riposo.
Ulteriore componente organica che migliora lo stile di vita è la vitamina D, significativa nella produzione di neurotrasmettitori tra cui proprio la serotonina. I raggi ultravioletti di tipo B sono i responsabili, essendo in grado di stimolare la produzione di quest’ultima nelle cellule della cute. Grazie al suo aumento l’incidenza di sviluppare forme depressive si abbassa in maniera significativa.
Oltre all’umore, la vitamina D aiuta a proteggere, e talvolta regolarizzare, anche altre componenti del corpo tra cui ossa e ritmo cardiaco.
Sole e pelle
Anche la pelle può beneficiare della luce naturale se correttamente protetta. Se vengono utilizzate creme solari adeguate, i raggi ultravioletti e i raggi infrarossi possono essere utili contro eczemi, alcuni tipi di dermatiti e psoriasi. Questo perché possiedono caratteristiche antisettiche e antibatteriche. Svolgono inoltre un’azione anti-seborroica in grado di normalizzare i livelli di tossine e grassi presenti sulla cute.
Elioterapia
Ma come si può sapere se si sta prendendo il sole nel modo corretto e per il giusto tempo? A questa domanda viene in soccorso una scienza naturale e secolare: l’elioterapia.
Conosciuta dagli antichi Greci e Romani, dall’Egitto, dall’India e dalla Cina, questa terapia deve essere svolta con estremo rigore e in modo progressivo. Si comincia con un’esposizione di pochi minuti fino ad arrivare ad una media di tre ore. I momenti più caldi della giornata sono severamente proibiti e si diversificano in base alla stagione. D’inverno la fascia oraria più proficua è quella che va dalle 10 alle 14, mentre per l’estate è meglio spezzare. Il primo blocco va dalle 7 alle 10, il secondo dalle 14 alle 17.
Il sole e i batteri in casa
Come accennato qualche riga più sopra i raggi solari portano con sé caratteristiche antibatteriche, ma non solo per il corpo umano. Un gruppo di ricercatori dell’Oregon ha dimostrato che la luce solare sarebbe in grado di uccidere i batteri presenti in casa. L’esperimento è durato novanta giorni e si è svolto su modellini di abitazioni che presentavano caratteristiche ambientali reali. Alla fine dell’osservazione è emerso che i batteri tendono a proliferare nelle stanze lasciate al buio. Al contrario, i punti con maggiore luce diretta erano stati ripuliti dai germi portatori di malattie respiratorie proprio dai raggi del sole.
Arieggiare per la salute
Indispensabile è, dunque, il bisogno di arieggiare i propri spazi. Un corretto ricambio d’aria può fare la differenza e migliorare il benessere, anche nel quotidiano.
Purtroppo questa pratica è sottovalutata in inverno, stagione in cui si dovrebbe avere un occhio di riguardo in più. Le sostanze nocive, come la polvere o il monossido di carbonio rilasciato dai fornelli, che ristagnano nei locali domestici possono compromettere la salute portando emicranie, lacrimazione, stanchezza e scarse capacità di concentrazione.
Cambiare aria durante il Coronavirus
Aprire le finestre fino a una mezz’ora, più volte al giorno è un vero toccasana e chi vive nell’era della pandemia da COVID-19 lo sa bene. Anche prendere il sole è stato rivalutato e non solo per sfoggiare una tintarella dorata impeccabile. Un alto tasso di vitamina D aiuterebbe infatti a scongiurare le condizioni più gravi della malattia.
Per quanto la forma più comune di contrarre il virus è stare a stretto contatto con una persona contagiata, bisogna ricordare che starnuti e colpi di tosse rilasciano milioni di goccioline che possono permanere nell’aria per diverso tempo. La trasmissione aerosolica, in abitazioni e luoghi chiusi può essere dominante, motivo per cui una ventilazione corretta può essere di grande aiuto.
La durata del ricambio d’aria va stabilita in base alla grandezza dei locali e al numero delle persone presenti. Le linee guida principali indicano come sufficienti dai tre ai sei cambi all’ora, che si allungano fino a dodici se si parla della stanza in cui una persona infetta trascorre l’isolamento.
Un altro accorgimento può essere quello di pulire regolarmente le prese e le griglie di ventilazione dei condizionatori per garantire agli ambienti domestici più igiene e salubrità.
Con l’arrivo della pandemia la natura, ancora una volta, non ha tardato a fare da maestra nel ricordarci quanto essenziale e potente sia la sua medicina.
FONTI:
Ash Amin e Nigel Thrift, “Vedere come una città”, Kosmos, 2017.
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