Proposta della Commissione UE
Una delle proposte a cui ha iniziato a lavorare la Commissione Europea, riguarda il rinnovo energetico prima della vendita di un edificio o di un’abitazione. La portata del rinnovo della classe energetica dovrà essere proporzionata allo stato iniziale dell’immobile, cioè essere compatibile con la categoria energetica di partenza, ma saranno esclusi gli edifici storici. Se confermate queste proposte, il piano nazionale dovrà essere modificato, per la riqualificazione energetica dell’edilizia. Inoltre però, ci sarà anche un’agevolazione sui costi della ristrutturazione a partire proprio di proprietari.
Le dieci classi
Gli edifici sono suddivisi in dieci classi energetiche: la classe A, che è la migliore, seguita dalla B alla G, quella con prestazioni peggiori. Per conoscere la classificazione energetica di un edificio o di un immobile c’è bisogno del documento APE, ovvero dell’attestato di prestazione energetica, che è obbligatorio solo se si vuole vendere un immobile o se verrà ristrutturato con delle agevolazioni fiscali.
Se la direttiva rendesse obbligatorio che l’edificio sia classificato come A o B o C in Italia i problemi non sarebbero pochi, dal momento che solo una parte degli edifici dispone di Ape. Secondo l’Istat, infatti, poiché l’Italia è un Paese perlopiù “storico”, sui circa 12,5 milioni di edifici residenziali nel nostro Paese, ben 7.160.000 sono precedenti al 1970. Ciò vorrebbe dire che la maggior parte non avrà un’attestazione APE perché considerato edificio storico.
Case troppo inquinanti
La direttiva dell’Unione Europea rientra nell’ambito della lotta al cambiamento climatico. Il divieto di vendere o affittare case con una classe energetica troppo
Case ecologiche
Ogni anno milioni di nuove case vengono costruite in tutto il mondo, ma nonostante sia ormai ben diffusa la consapevolezza che la cementificazione di vaste aree non offre le risposte alle sfide ambientali di cui necessitiamo oggi, molte case vengono ancora edificate in questa maniera. A tal proposito è stata creata un’idea tangibile per costruire vere e proprie
Gli sprechi di una casa tradizionale
Stando alle stime della rete mondiale per la sostenibilità nella costruzione di edifici nel mondo, circa il 41% dell’energia è consumata dalle case, soprattutto in Europa. Mentre il settore industriale si attesta solo al 30% e i trasporti costituiscono il 29%. Ciò è dovuto principalmente al fatto che gli edifici utilizzano incessantemente grandi quantità di energia elettrica.
Solo negli Stati Uniti il 73% dell’energia elettrica consumata riguarda le abitazioni. Questo soprattutto a causa dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento e dell’illuminazione, principali elementi di una casa. Durante la costruzione di una casa in legno devono essere ben chiari i princìpi di alta efficienza da rispettare: tra questo, il massimo isolamento termico e il risparmio energetico. Inoltre, sono molto rilevanti non solo i consumi, ma anche gli sprechi di acqua in ambito domestico. Si calcola che le abitazioni siano responsabili del consumo di circa il 14% di tutta l’acqua potabile disponibile al mondo.
Le emissioni di CO2 e i materiali da costruzione
Le case e gli edifici in generale, sono responsabili di una gran parte delle emissioni di CO2 a livello globale. Gli effetti di questi gas sul nostro equilibrio climatico sono molto pericolosi. Le emissioni non riguardano soltanto la fase di vita di una casa, ma anche tutto ciò che riguarda il processo di costruzione che ha un impatto ambientale che non può essere ignorato. Più un edificio non viene ristrutturato e più la situazione emissione aumenta, ecco perché è stato consigliato dall’Unione Europea la ristrutturazione entro i 3 anni dopo l’acquisto.
Il problema principale di questi edifici, nasce dal principio, quando si utilizzano materiali sbagliati durante la costruzione. Troppo spesso si utilizzano tecniche non sostenibili che causano forti emissioni di CO2. In secondo luogo c’è la questione trasporti. Tutto ciò, spesso, non viene prodotto a livello locale, ma deve essere trasportato dove richiesto per procedere alla fase di costruzione. I trasporti, vengono effettuati anche oltremare, con un impatto forte sull’inquinamento dell’aria e dell’acqua.
Bonus casa
La Legge di Bilancio conferma che fino al 31 dicembre 2024 si potrà accedere a una detrazione fiscale del 50% e fino a 96.000 euro di spesa (in luogo del 36% fino a 48.000 euro) in caso di lavori di manutenzione straordinaria e ordinaria in ville o appartamenti. Le spese riconosciute saranno quelle di manutenzione ordinaria o straordinaria, oppure restauro dell’abitazione.
Resterà in vigore anche l’ecobonus del 50% e 65%, detrazione fiscale che punta a favorire la riqualificazione energetica degli edifici. La proroga in arrivo con la Legge di Bilancio 2022 consentirà ai contribuenti di beneficiare di sconti fiscali per i lavori che puntano a migliorare le prestazioni energetiche degli immobili.
Ecobonus
Per l’ecobonus viene mantenuta l’aliquota al 65% per l’acquisto dei pannelli solari, nonché per l’acquisto dei micro-cogeneratori, che possano non inquinare e risparmiare. Vale fino al 2024 anche la detrazione al 50% per l’acquisto in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili. Nessuna proroga per il bonus al 75% per le spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica che riguardano gli appartamenti finalizzati a migliorare la prestazione energetica invernale ed estiva. Si pensa però che con la nuova direttiva dell’UE si possa prorogare la detrazione per gli interventi di riqualificazione energetica.
Con queste nuove idee l’Europa sta cercando di evitare al massimo l’inquinamento, per donare un futuro migliore alle prossime generazioni. Rimane complessa però, la situazione economica e la conseguenza che possono avere queste modifiche su di essa. Aspetteremo aggiornamenti nel corso del 2022, sperando che questi bonus siano sufficienti a incentivare un cambiamento.