Gallone

L’importanza della salute mentale: intervista alle Dottoresse Giada Gallone e Cinzia Leopardi

La Dott.ssa Giada Gallone e la Dott.ssa Cinzia Leopardi sono due psicologhe specializzande in psicoterapia. Giovanissime e competenti, raccontano in questa intervista la nascita del loro studio di psicologia, l’importanza della consapevolezza delle proprie emozioni, e di come la pandemia di Covid-19 abbia cambiato profondamente la psiche delle persone.

Quali sono stati i vostri percorsi di formazione?

G. Gallone: «Dopo aver ottenuto la laurea triennale (presso l’Università di Chieti, ndr), ho concluso il percorso di studi a Roma, all’Università La Sapienza. In seguito, ho svolto diversi tirocini presso la Asl Roma 2, all’interno del contesto del T.S.M.R.E.E., un servizio dedicato all’età evolutiva. Successivamente, ho proseguito il tirocinio presso il SERD, concentrandomi quindi sulle dipendenze, mentre adesso lo sto svolgendo al CSM, il centro di salute mentale.  Attualmente frequento il terzo anno di una scuola di specializzazione in psicoterapia dinamica, orientamento improntato principalmente sui rapporti e sulle relazioni nei giovani-adulti e negli adulti».

C. Leopardi: «In seguito alla mia laurea presso l’Università La Sapienza di Roma, ho svolto parte del mio tirocinio nell’ambito dell’età evolutiva insieme alla Dott.ssa Gallone, concentrandomi in seguito sull’età adulta. Attualmente, nel contesto di un servizio della Asl del territorio, partecipo come psicologa a dei gruppi dedicati alle famiglie, chiamati appunto gruppi multi famigliari. Da diversi anni svolgo la professione di tutor per ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA); fino ad ora mi sono occupata dei ragazzi con DSA individualmente; adesso, insieme alla collega, stiamo cercando di lavorare con loro in un’ottica laboratoriale di gruppo. Attualmente mi sto specializzando in psicoterapia dinamica; sono al quarto anno e la scuola che frequento prevede una formazione in terapia di gruppo, in particolare nell’età adulta».

Dottoressa Cinzia Leopardi
Avete da poco aperto uno studio a Roma, in zona Portuense. Quali sono i servizi che offrite?

C. Leopardi: «Lo studio nasce in un quartiere residenziale dove sono presenti molte scuole. Coniugando le nostre rispettive attività di tutor per ragazzi con disturbi dell’apprendimento, abbiamo ritenuto opportuno fornire dei servizi in quest’ambito, creando, però, un’interazione diversa. La nostra idea è lavorare in un’ottica di gruppo e andare a interagire con le scuole e con le famiglie dei ragazzi».

G. Gallone: «[…] La sfera scolastica è un contesto dove lo studente mette in gioco tutte le sue risorse, ma in molti casi emergono delle difficoltà. Il nostro obiettivo è creare degli spazi dedicati, senza dubbio, alla metodologia di studio e allo svolgimento dei compiti; ma anche creare, come diceva la collega, una rete con le famiglie e con le scuole, e realizzare delle piccole attività con un’ottica psicologica. Il nostro scopo è partire dal tutoraggio per arrivare ad altro».

C. Leopardi: «Quello che spinge le famiglie a rivolgersi a degli studi di psicologia sono le difficoltà che il ragazzo ha nell’ambito scolastico, che sono più evidenti. In seguito a questo si crea l’occasione per approfondire altro, per creare un legame e per andare a lavorare sulla cultura della salute mentale, a partire in maniera preventiva dall’età evolutiva».

G. Gallone: «Spesso l’attenzione delle famiglie è rivolta ai compiti, nel modo in cui vengono fatti e alla valutazione finale; ma in alcuni casi sarebbe meglio concentrarsi su un lavoro diverso, personale. All’interno del nostro studio, offriamo anche sostegno psicologico a ragazzi dai 12 anni in su, cosa che non possiamo fare con i bambini più piccoli, ai quali, però, offriamo il nostro aiuto tramite un’interazione con i genitori; il nostro obiettivo è quello di stimolare una riflessione sull’importanza del benessere psichico».

In cosa consiste, precisamente, un disturbo specifico dell’apprendimento?

G. Gallone: «Sono disturbi che riguardano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in maniera fluente, che richiedono attenzioni didattiche ed educative specifiche. Tra questi abbiamo la dislessia, il disturbo specifico della lettura; la discalculia, il disturbo che consiste nella difficoltà di riconoscere i numeri e di eseguire calcoli matematici; la disgrafia, un disturbo che riguarda gli aspetti grafici e formali dello scrivere. Abbiamo, infine, la disortografia, un altro disturbo della scrittura (che ha a che fare con l’ortografia e le regole grammaticali, ndr)».

Avete notato dei cambiamenti, nei ragazzi e nei bambini con DSA, da quando avete aperto lo studio?

G. Gallone: «Alcuni bambini che seguivamo individualmente adesso li abbiamo portati qui in studio e lavoriamo con loro in un contesto di gruppo. Abbiamo aperto da circa un mese e, nonostante sia passato poco tempo, siamo piacevolmente sorprese dai cambiamenti che ci sono stati. C’è stato un importante passaggio da una dinamica a due a una dinamica di laboratorio; io e la Dott.ssa Leopardi ci alterniamo, non c’è più una persona fissa con il bambino e, di conseguenza, anche lui cambia».

C. Leopardi: «Diciamo che c’è un’interazione diversa, il bambino non è solo di fronte al tutor, non è più un rapporto duale. Il ragazzo può vedere come un suo coetaneo interagisce con noi, come si può essere elastici nelle relazioni; il bambino può sperimentare cose diverse, c’è quindi un arricchimento su diversi fronti».

Oltre al tutoraggio e al sostegno psicologico, offrite altri servizi all’interno del vostro studio?

G. Gallone: «Un’altra attività che proponiamo, e che vorremmo portare in seguito nelle scuole, è un laboratorio incentrato sull’espressione delle emozioni per bambini dai sei ai dodici anni. Mi riferisco al SEL, il Social Emotional Learning, un vero e proprio apprendimento che si basa sulle emozioni. […] Il SEL consiste in un processo, un approccio, per giovani e adulti, basato sull’acquisire conoscenze, abilità e attitudini volte a sviluppare una sana identità, a gestire le emozioni, raggiungere degli obiettivi. È finalizzato al sentire, mostrare ed elaborare le emozioni e l’affetto per le altre persone, mantenendo relazioni sane, e a prendere decisioni consapevoli.

All’interno delle scuole, un progetto di questo genere risulta fondamentale: le difficoltà che un bambino può avere nell’esprimere le emozioni potrebbe portare delle conseguenze nella sfera scolastica. Educare in primis le insegnanti a proporre una modalità diversa di dialogo può essere un esercizio essenziale per il benessere degli studenti. Nel nostro studio proponiamo, per esempio, del materiale, dei software, delle immagini, con lo scopo di far divertire i bambini e di farli partecipare a delle attività che hanno alla base il SEL».

Come sappiamo nel marzo del 2020 è scoppiata la pandemia di Covid-19, che ha portato a una serie di restrizioni, tra cui il lockdown. Cosa è cambiato rispetto al periodo pre-pandemico?

C. Leopardi: «Per quanto riguarda l’età evolutiva, ci sono stati davvero tanti cambiamenti. Noi siamo abituate a vedere i ragazzi in un contesto di tutoraggio ma, essendo la nostra una figura ibrida, sono emerse diverse cose. Da quello che ho potuto notare, in età evolutiva si è vista una maggiore chiusura. Subito dopo la fine del lockdown, i ragazzi hanno dovuto confrontarsi con le difficoltà del rientro a scuola, si sono dovuti riabituare alla socialità, alle nuove regole scolastiche e a un nuovo modo di stare in classe. Sono emerse tantissime sintomatologie, come gli attacchi di panico, che non hanno coinvolto solamente i più giovani, e che smuovono e mettono in dubbio un equilibrio che prima c’era».

G. Gallone: «Confrontandomi con i medici psichiatri che frequentano la mia scuola di specializzazione, sono venuta a conoscenza di tantissimi casi di ragazzi giovani, che si sono rivolti al pronto soccorso a causa delle sintomatologie dovute all’attacco di panico; ed è proprio nell’ambiente ospedaliero che hanno scoperto che l’origine del loro male non è organica. Sappiamo inoltre di ragazzi che già prima della pandemia erano affetti da disturbi e sintomatologie, e che paradossalmente hanno trovato beneficio nel lockdown; si tratta di ragazzi che non avevano una vita sociale molto attiva, con picchi di ansia e depressione, e durante le chiusure si sono sentiti meglio, più vicini ai loro coetanei. […] Facendo tirocini all’interno dei servizi pubblici ho notato come la sintomatologia sia aumentata, invece, in seguito alla riapertura, con una conseguente domanda di aiuto psicologico da parte soprattutto dei più giovani».

C. Leopardi: «Ci porteremo gli effetti del virus per tanto tempo, sarà importante la ricerca e interrogarsi su quali potrebbero essere le conseguenze in ambito relazionale. Il Covid, dopotutto, agisce negativamente sulle relazioni: il distanziamento sociale, in alcuni casi l’isolamento; per non parlare del lockdown, dove le persone erano chiuse in casa con il proprio nucleo famigliare, che a volte può  esacerbare le dinamiche. Ci sono vari aspetti che vanno visti e tenuti sotto controllo, soprattutto in un’ottica di ricerca».

Dottoressa Giada Gallone
Dopo lo scoppio della pandemia, è aumentata la richiesta di un sostegno psicologico?

G. Gallone: «La risposta è sì. […] Durante il lockdown c’è stata tanta promozione della psicoterapia sui social network, che ha portato a una maggiore sensibilizzazione. Sono nate anche piattaforme e siti internet, con lo scopo di fornire un aiuto psicologico online, e le persone hanno visto che c’erano degli strumenti di cui potevano beneficiare. Tutto questo ha contribuito a promuovere la psicoterapia soprattutto tra i giovani, che grazie a internet e a una maggiore apertura culturale, sono più propensi ad avvicinarsi a un sostegno di natura psicologica».

Quali benefici può avere una persone che si rivolge ad uno psicoterapeuta?

C. Leopardi: «Siamo assolutamente e profondamente convinte che per un benessere mentale sia essenziale affidarsi a un percorso psicoterapeutico. Attraverso il rapporto con il terapeuta, il paziente viene a conoscenza di dinamiche che possono rivelarsi patologiche, che magari percepiva, alle quali però non sapeva dare un nome, e riesce a modificare degli aspetti che non lo fanno vivere bene».

G. Gallone: «È un percorso estremamente trasformativo; quando il paziente si affida a un professionista, inizia a conoscersi meglio; ma la conoscenza di sé stesso è finalizzata, secondo il nostro approccio, al cambiamento della persona. Si tratta di un vero e proprio percorso di cura, dove una persona affronta, anche attraverso i sogni e attraverso il proprio mondo interiore, tutta una serie di aspetti che, una volta curati, portano il paziente ad avere una qualità della vita migliore».

Quali provvedimenti bisognerebbe adottare, secondo voi, per poter dare la giusta importanza alla salute mentale?

C. Leopardi: «Sono principalmente le persone più adulte, della fascia d’età che va dai sessanta a settant’anni, a vedere la psicoterapia come un tabù, e ad avere dei pensieri sbagliati su chi si rivolge a un terapeuta. […] Ci dovrebbe essere proprio un cambiamento dall’alto: così come possiamo affidarci al medico di base, dovremmo avere la possibilità, e mi sembra si stiano già facendo delle proposte, di usufruire del servizio dello “psicologo di base”. Bisognerebbe mettere la salute mentale allo stesso livello di quella fisica».

G. Gallone: «La popolazione di quella fascia d’età ha una cultura diversa rispetto alle generazioni più giovani; recandosi però dal medico di base, le persone  potrebbero essere incuriosite dalla figura dello psicologo. […] L’aiuto di un professionista non è utile solo ai più giovani, si può sempre migliorare».

 

Per avere informazioni sui servizi offerti dalle dottoresse Giada Gallone e Cinzia Leopardi, si può visitare il sito internet Studio di psicologia Gallone Leopardi. Noi della redazione «Lo Sbuffo» facciamo loro un grande in bocca al lupo.

 


Fonti

Materiale fornito dalle Dottoresse Gallone e Leopardi

Ledifferenze

Credits:

Tutte le immagini, compresa quella di copertina, sono state prese dal sito internet delle intervistate, previo loro consenso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.