Con i suoi occhiali tondi e la cicatrice a forma di saetta Harry Potter ha emozionato intere generazioni di appassionati. Ma quanti sanno realmente come sono nati i film della saga più magica del mondo?
Quando un libro prende vita
Maghi, streghe, creature magiche, incantesimi e pozioni. Tutto ciò nasce dalla mente di una semplice ragazza di Yate che già a sei anni mostrava una spiccata dote per la scrittura: il suo primo romanzo trattava di sette diamanti maledetti e da questa premessa ci si poteva aspettare che Joanne Rowling, il suo vero nome, sarebbe diventata in pochissimo tempo una delle autrici di libri fantasy più famose in tutto il mondo.
Il pub The Elephant House è una delle mete più visitate dai fan: qui nel 1995 la scrittrice completò la stesura del primo romanzo Harry Potter e la pietra filosofale. La saga – composta da sei libri – ebbe subito un successo straordinario tanto che il produttore David Heyman la scelse per realizzarne un riadattamento cinematografico. Solo un anno dopo la pubblicazione del primo libro la Warner Bros. acquistò i diritti dei primi quattro. La scelta della Rowling ricadde su questa casa di produzione poiché era l’unica a permetterle il controllo totale su regia e casting.
Ma come fare per trasporre sul grande schermo una realtà così complessa come il mondo magico potteriano?
La nascita di un mondo nuovo
La Rowling scartò il regista Steven Spielberg poiché era convinto che un film d’animazione avrebbe avuto maggior impatto e la scelta ricadde su Chris Columbus, già famoso per i film Mamma, ho perso l’aereo (1990) e Ms. Doubtfire (1993).
La sfida più grande per il regista era di dover creare da zero tutte le ambientazioni di una storia che fino a quel momento era rimasta su carta. Alcuni di questi erano riferimenti iconografici del mondo magico – come il soffitto stellato della Sala Grande – e quindi difficili da trasporre su un set.
La prima cosa di cui occupò la casa di produzione fu la creazione del cast, tutto rigorosamente britannico per mantenere una continuità con i romanzi. Per valutare chi avrebbe interpretato i tre piccoli protagonisti si decise di pubblicare il seguente annuncio:
Stiamo cercando bambini britannici tra i 9 e gli 11 anni che assomiglino a Harry Potter, Ron Weasley o Hermione Granger. Potete diventare talent scout di piccoli attori invitandoli a inviare ai nostri uffici delle foto recenti e una videocassetta! Nel video gli aspiranti Harry, Ron e Hermione devono dire come si chiamano, quanti anni hanno, raccontare una barzelletta e leggere un paragrafo da uno dei libri di Harry Potter.
La prima parte dell’audizione consisteva nel leggere una pagina del primo libro della saga, la seconda di improvvisare l’arrivo degli studenti ad Hogwarts e infine la lettura di una parte del copione davanti al regista. L’8 agosto del 2000 vennero individuati i volti che avrebbero dato vita ai tre personaggi: Daniel Radcliffe, Rupert Grint e Emma Watson. Completato l’intero cast, che vantava la presenza di attori come Alan Rickman, Richard Harris e Maggie Smith, le riprese ebbero inizio.
I luoghi del film
Il primo film si girò esclusivamente nel Regno Unito sfruttando sia ambienti reali che set ricreati appositamente per l’occasione. Le riprese nella scuola si svolsero prevalentemente nell’Alnwick Castle e nella Cattedrale di Gloucester, mentre un’ala della Biblioteca Bodleiana venne usata come biblioteca, compreso il cosiddetto reparto proibito (la sezione vietata ai maghi più giovani). Le riprese nell’abitazione dei Dursley a Privet Drive sono state girate invece su un set all’interno dei Leavesden Film Studios a nord-ovest di Londra.
La celebre Banca Gringott è in realtà la grandiosa Exhibition Hall dell’Australia House, edificio realizzato dall’architetto Akexander Marshall Mackenzie e che in realtà ospita la missione diplomatica australiana. Per la scena in cui Harry vede per la prima volta la pietra filosofale gli scenografi lavorarono giorni interi sugli altissimi soffitti di marmo. Gli esterni della banca tuttavia sono del centro commerciale più grande del mondo, situato nei pressi dell’ambasciata.
Per la realizzazione di Diagon Alley nel primo film il regista si ispirò al mercato coperto di Leadnhall, uno dei più antichi mercati di Londra: questo luogo era particolarmente importante poiché doveva essere il primo contatto di Harry Potter con il mondo magico. Era necessario quindi che fosse in grado di stupire, meravigliare e al tempo stesso diventare un luogo di riferimento per gli appassionati della saga. Sono stati fatti numerosi studi sull’iconografia da associare a questo luogo, il cui requisito principale era quello di restituire il sapore antico dei negozi che vendono bacchette, scope e paioli.
Creature magiche ed effetti speciali
Il regista Columbus afferma che inizialmente tutte le creature magiche dovevano essere riprodotte tramite l’unione della CGI e della robotica, ma successivamente l’ingegnere Nick Dudman volle realizzare – anche più volte – sia gli effetti per il trucco che le creature animatroniche.
Le famosissime candele galleggianti della Sala Grande sono per la maggior parte reali, difatti si accendevano una ad una per ogni ripresa del film. Stessa cosa vale per le civette: nelle scene in cui si recapitano le lettere agli studenti si usavano veri uccelli addestrati.
Per quanto riguarda il gioco del Quidditch la Rowling riferisce espressamente di essersi ispirata al baseball americano facilitandone l’adattamento. Questo sport fu creato per dare una continuità narrativa e delineare l’identità del mondo magico: il nome è frutto di fantasia e l’autrice lo scelse dopo aver riempito cinque pagine con parole fittizie che iniziavano con la lettera “q”.
Girare la partita in cui Harry esordisce nei Grifondoro non fu semplice, dato che gli effetti speciali non erano quelli a cui siamo abituati oggi. I personaggi infatti erano animati: un grafico realizzò al computer la partita per poi fotografare sul set le inquadrature necessarie per realizzare le scene.
Per la scena finale della partita a scacchi gli scenografi costruirono ogni singolo pezzo della scacchiera – che erano controllati da telecomandi radio – e successivamente inserirono alcuni effetti digitali in post-produzione al fine di rendere i movimenti più fluidi e realistici. Le esplosioni erano provocate all’interno dei pezzi grazie a dell’aria compressa e Rupert Grint ha affermato di conservare ancora un pezzo rotto del cavallo.
Harry Potter vent’anni dopo
Il 6 dicembre si festeggiano vent’anni dall’uscita nelle sale italiane di Harry Potter e la pietra filosofale: per l’occasione il cast ha recentemente annunciato una reunion che verrà trasmessa su HBO il primo giorno dell’anno. Sicuramente un’occasione per festeggiare ma che soprattutto farà emozionare tutti i fan della saga sparsi in ogni angolo del mondo.
In fin dei conti, chi non vorrebbe avere una giratempo per riguardare tutti i film come se fosse la prima volta?
Guida completa alla saga di Harry Potter: I libri, i film, i personaggi, i luoghi, l’autrice, il mito, Francesca Cosi, Alessandra Repossi, ed. Antonio Vallardi, 2019