DuminDa: la materia tra sogno e realtà

Come ogni anno a partire dal 2016, la città di Roma si apre al contemporaneo. La Rome Art Week (25-30/10/2021) ha visto la partecipazione di 146 gallerie e istituzioni, 341 artisti e 59 curatori, con una proposta di un totale di 391 eventi. Gallerie che, con le loro pitture, sculture e performance offrono ai visitatori l’opportunità di conoscere che cosa c’è di nuovo nella creatività contemporanea.

L’Arte è una delle poche risorse rinnovabili che ci aiuteranno ad andare avanti.

(Ajantha DuminDa Jayasuriya)

Brevi notizie biografiche

Tra i tanti c’è Ajantha DuminDa Jayasuriya, il quale in via Giulia a Roma, presso la Galleria Meeting Point, ha esposto i suoi lavori dell’ultimo anno, frutto di un intenso studio della materia e delle sue forme. Queste sono combinate con le sensazioni dello scultore, il quale nasconde nelle pieghe della materia la sua cultura e la sua sensibilità.

Ajantha DuminDa Jayasuriya nasce nello Sri Lanka, in un villaggio vicino le acque del fiume Madu Ganga e dell’Oceano Indiano, immerso in una natura ancora viva e non antropizzata. Da questi luoghi l’artista inizia un lungo viaggio che nel 1998 lo porterà da Seul a Roma, attraverso Parigi e la Germania, alla scoperta di nuove culture e nuovi riferimenti artistici.

Il suo esordio avviene nel 2008, con la serie di personaggi stilizzati da lui intitolati Paper Moods. Questi vengono realizzati con la tecnica del découpage-collage, dove giornali colorati vengono ritagliati e assemblati con un’estetica armoniosa ed esotica, enfatizzata dalle lettere dell’alfabeto cingalese.

L’esposizione

Le opere in mostra raccontano la sua evoluzione creativa. Da quelle in gesso, usato per modellare volti di uomini a lui famigliari, a quelle in carta di giornale, che ricostruiscono un mondo nuovo e ancestrale, fino ad arrivare alle opere in gesso e resina, che riflettono sul mondo animale.

L’artista stesso, durante la visita, ha esposto il suo modo di lavorare: scomponendo e ricomponendo frammenti di pensieri, pigmenti di colore, momenti di vita, presenti o passati, plasmando forme del suo immaginario e modelli reali, che reinterpreta in maniera libera.

La texture organica, data con patine sovrapposte, effetti di metallo e di legno, ha una consistenza che suscita curiosità non solo nei comuni visitatori ma anche nei conoscitori d’arte. Il tutto risulta ben approfondito dall’artista, che mette in pratica i suoi studi conseguiti presso le Accademie di Belle Arti di mezza Europa.

La sua è un’arte semplice, da apprezzare poco a poco, quasi da sfogliare come se fosse un catalogo. La sua semplicità sta nel fatto che è plastica pura, viva, costruita per sbalzi materici e distruzione di volti umani pieni di pathos e nostalgia. Sono opere tridimensionali che si ispirano a sentimenti e tradizioni personali.

L’Arte è per me una forma di Meditazione, non so dire se dipenda dal fatto di essere buddista, ma la meditazione è un aspetto indissolubile quindi con valori e sensazioni molto particolari che desidero trasmettere a chi guarda le mie opere.

 

duminDa

Quando arte e vita diventano materia

Personale è anche il rapporto di DuminDa con la storia dell’arte. Nel corso della sua vita ha vissuto nelle maggiori capitali europee, dove ha osservato e studiato le evoluzioni artistiche, assorbendone i concetti. Concetti poi accordati ai capisaldi della tradizione buddista, come gli affreschi del 400 a.C. di Siriya, ai quali si è ispirato per sperimentare tinture naturali, the, bacche e vegetali.

Amo i Colori, credo nel loro magico potere, ogni giorno della settimana, mi vesto in un colore diverso. Il loro significato varia da cultura a cultura. Le mie opere sono spesso turchesi, verde acqua, ocra, blu, con qualche tocco dorato. Ho usato anche patine organiche a base di tè nero. Mi piacciono le superfici in rilievo, stratificate e stropicciate, in cui ci sono tanti dettagli interessanti e mille sfumature di colore. Mi chiedono spesso di che materiale siano fatte le mie sculture, alcuni pensano addirittura che si tratti di bronzo, ma è solo gesso, terracotta o resina con un effetto speciale. È molto difficile rimanere figurativo, al giorno d’oggi, soprattutto in una città come Roma, circondato dai capolavori dell’Arte antica e non solo. Sono perciò sempre alla ricerca di nuovi materiali e mi piace sperimentare ed inventare nuove tecniche.

 

DuminDa

 

Un viaggio trasversale tra sogno e realtà

Eclettico e creativo, poco propenso alle chiacchere inutili in quanto poeta del visivo, l’artista crea spontaneamente seguendo il suo istinto, supportato dal suo bagaglio culturale. Tra Oriente e Occidente, tra magico e fiabesco, egli segue la sua anima per condividere un momento di magia con il suo pubblico.

Venendo non solo da molto lontano, ma avendo soprattutto un’altra cultura ed un’altra visione del mondo, ho studiato ed ammirato l’accademico europeo, per poi distaccarmene, ma mai completamente, poiché prediligo il figurativo, riveduto e corretto, con quel tocco, che chiamano “esotismo”, ma che in realtà è solo un altro modo di esprimere gli stessi sentimenti e le stesse sensazioni.


 

 

Credits

Tutte le immagini sono a cura del redattore

 

 

 

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