L’esperimento Kentler: bambini affidati ai pedofili

Perfetti genitori affidatari”, così sono stati definiti dei pedofili già condannati come tali.

Si tratta dell’esperimento Kentler, portato avanti dall’omonimo sessuologo e professore universitario Helmut Kentler. Questo studio è durato diversi decenni, precisamente dal 1969 al 2003, e solamente nel 2016 l’Amministrazione del Senato di Berlino per l’istruzione, la gioventù e la famiglia (Senatsverwaltung fuer Bildung, Jugend und Familie) se ne è occupata. Si trattava di un esperimento per il quale bambini orfani sono stati adottati da pedofili con il fine di facilitare la loro integrazione nella società.

Il protagonista: Helmut Kentler

Helmut Kentler è nato a Colonia nel 1928 e morto ad Hannover ottant’anni dopo. È stato un sessuologo, uno psicologo e ha lavorato come professore di educazione sociale presso l’Università di Hannover. Negli anni a lui contemporanei, Kentler veniva considerato come uno dei maggiori baluardi della sex revolution. E questo perché il suo pensiero non si limitava alla visione tradizionale, o tradizionalista, di una relazione tra amanti che fosse esclusivamente eterosessuale e monogama.

A metà anni Sessanta, Kentler divenne capo del Dipartimento di pedagogia sociale e di educazione per adulti presso il Centro pedagogico di Berlino. Una decina di anni dopo, fu nominato professore universitario per la formazione di insegnanti presso l’Università di Hannover. In questo istituto, ha rivestito il ruolo di docente fino al 1996, anno del suo pensionamento.

Grazie alla sua professionalità e conoscenza dell’educazione sessuale infantile e adolescenziale, ottenne riconoscimenti all’interno dei più prestigiosi circoli professionali. Dalla fine degli anni Settanta, precisamente dal 1979, fino al 1982, prese l’incarico di presidente della Società tedesca per la ricerca sessuale socio-scientifica.

In aggiunta, Kentler fu membro del Consiglio di amministrazione per lo studio e il lavoro sulla pedofilia (fino al 1983) e, dal 1987, membro del Consiglio di amministrazione per lo studio della sessualità umana. In seguito, questa organizzazione è stata criticata per aver banalizzato la pedofilia.

I soggetti dell’esperimento: minori e pedofili

I pedofili

Perfetti genitori affidatari”, così sono stati definiti dei pedofili già condannati come tali.

Siamo alla fine degli anni Sessanta, Kentler affidò dei ragazzini orfani a dei pedofili di sua conoscenza. Lo scopo di questo esperimento era quello di aiutare bambini soli a integrarsi nella società: con l’aiuto di uno o più pedofili, sarebbero diventati adulti maturi. Come? Nell’idea del sessuologo, determinati adulti, in quanto pedofili, avrebbero sicuramente aiutato i bambini, avendo un “debole” per loro.

Mr Fritz H. is a trustworthy person. I hold Mr Fritz H. in the highest esteem. He has a natural pedagogical talent.

– affermò Kentler.

Every day with this man was a struggle to survive.

– affermano i bambini affidati a Mr Fritz H., uno dei pedofili coinvolti nell’esperimento, ormai diventati adulti.

I minori

Deficienti mentali secondari”, così venivano chiamati questi minori da Kentler.

Come già affermato, la soluzione kentleriana per superare tale “deficienza” consisteva nell’affidare questi bambini a dei pedofili. Kentler era consapevole che probabilmente gli adulti avrebbero abusato dei bambini, era consapevole che avrebbero inflitto loro atti violenti, eppure, alla fine dell’esperimento, il professore di Hannover dichiarò che esso si era rivelato un completo successo.

Ich bin kein Mensch, dass wert geliebt zu werden. Ich war und bin ein Produkt von eim Kinderschänder 

Parte della testimonianza di una vittima. Il nome e il viso sono camuffati. Questa frase rappresenta, con poche parole, il sentimento di una intera vita. Raffigura l’impatto che questo esperimento ha avuto e continua ad avere sulla vita di quei bambini ormai divenuti adulti. Il testimone afferma di non essere niente, nemmeno una persona, egli crede di non essere degno dell’amore, dice di essere nient’altro che il prodotto di un molestatore di bambini.

La video-intervista completa la si può trovare su RT Documentary:

Il contesto

L’esperimento ebbe inizio nel 1969: Germania Ovest, governo in mano alla SPD e Willy Brandt. Solamente un anno prima ebbe luogo il famoso Sessantotto: gli studenti tedeschi si riunirono in questo movimento sociale per protestare contro il tradizionalismo e la politica autoritaria tedesca, la quale, ancora, includeva ex ufficiali nazisti.

Sono gli anni della rivoluzione sessuale e il lavoro di Kentler si concentrava prevalentemente sul concetto di libertà sessuale: superare il modello educativo tedesco diffuso già prima degli anni del nazismo, improntato sulla repressione delle pulsioni sessuali. L’amministrazione del Senato per l’educazione, la gioventù e la famiglia appoggiava il professore proprio in nome di queste libertà. L’obbiettivo era semplicemente integrare i bambini nella società, ed era il famoso sessuologo Kentler ad affermare che affidarli a dei molestatori di minori avrebbe funzionato.

Lo sguardo dal poi

L’esperimento finì nel 2003. Kentler morì nel 2008. Nel 2015 fu discusso pubblicamente lo scandalo: l’amministrazione del Senato incaricò Teresa Nentwig, scienziata dell’Università di Gottinga, di indagare l’accaduto.

20 giugno 2020: durante questa settimana una squadra di ricercatori composta da membri dell’Istituto per la ricerca sulla democrazia di Gottinga e dell’Università di Hildesheim ha pubblicato un rapporto che metteva sotto accusa l’autorità pubblica tedesca. Secondo la perizia dei ricercatori, quest’ultima ha dato il proprio beneplacito all’esperimento portato avanti dal professor Kentler. Dalla ricerca è emersa l’esistenza di una rete che includeva diverse istituzioni pubbliche: dall’amministrazione del Senato fino alle istituzioni educative scientifiche. Ciò significa che lo Stato non solo appoggiava l’esperimento, ma che lo Stato difendeva e sosteneva le posizioni pedofile.

Ad oggi, Kentler viene considerato “nientemeno che un procacciatore di bambini per pedofili”, così afferma la Deutsche Welle. Sandra Scheeres, membro del partito della SPD e senatrice di Berlino, nonché responsabile per l’istruzione, si è scusata pubblicamente con le vittime in nome del Land e ha promesso un risarcimento danni.

FONTI

Il Post

Corriere della Sera

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