Gli NFT (Non-Fungible Token) sono il 2021. Questa semplice parola composta da tre lettere è ormai sulla bocca di tutti. É un termine che ricopre vari ambiti: dai giornali alle case d’asta, dal mondo dei videogiochi e del fantacalcio alle grandi aziende di moda. Gli NFT sono esplosi dal punto di vista economico. Basti pensare che primi mesi di quest’anno, gli NFT sono stati al centro di transazioni dal valore di 2,5 miliardi di dollari. I numeri sono ben diversi rispetto ai 13 milioni dello scorso anno. Sorprendente, vero? Tuttavia, nonostante la larga diffusione di questo fenomeno, non tutti sanno che cosa siano gli NFT.
Che cosa sono gli NFT?
Un NFT è uno speciale tipo di token crittografico, ovvero un asset – bene di proprietà con valore quantificabile economicamente – che rappresenta qualcosa di unico. Fa parte infatti dei token non fungibili, che non sono reciprocamente intercambiabili e vengono utilizzati per creare scarsità digitale verificabile. Il token conferisce quindi una verificabilità digitale che permette lo scambio di asset senza che ciascuno perda la sua unicità. di Gli NFT vengono quindi utilizzati in moltissime applicazioni specifiche, che richiedono oggetti digitali unici, come la Crypto Art e giochi online. Uno dei primi settori ad utilizzare gli NFT è stato proprio quello artistico. Questi ultimi hanno la capacità di offrire delle prove di autenticità e proprietà dell’arte digitale che altrimenti avrebbe dovuto fare i conti con la distribuzione non autorizzata di opere d’arte attraverso Internet.
La prima opera NFT è comparsa nel febbraio 2021 quando l’artista digitale statunitense-americano Mike Winkelmann, conosciuto artisticamente come Beeple, ha lanciato il suo lavoro Everydays. The first 5000 days.
La diffusione mainstream degli NFT
Gli NFT hanno iniziato ad essere conosciuti quando CryptoKitties è diventato virale. Si tratta di un gioco blockchain – un registro digitale in cui le voci sono raggruppate in “blocchi”- sviluppato dallo studio canadese Dapper Labs che consente ai giocatori di acquistare, collezionare, allevare e vendere gatti virtuali. La società così ha raccolto un investimento di 12,5 milioni di dollari.
La musica “digitale”
Questo fenomeno digitale si estende anche in Italia e soprattutto in più settori. Ad esempio in campo musicale il 17 marzo 2021 gli italiani Belladonna, uno dei gruppi più ascoltati su MySpace, con il loro singolo New Future Travelogue sono diventati i primi artisti italiani a vendere un brano musicale come NFT in copia unica, e i primi al mondo a includere nell’NFT i diritti del brano.
Un ulteriore esempio è quello del celebre cantante Marco Castoldi, alias Morgan, che il 6 aprile 2021 ha lanciato un’asta per un suo inedito intitolato Premessa della premessa completamente in NFT, aggiudicata per circa 21.000 euro. Il vincitore ha ricevuto poi dallo stesso Morgan anche le stampe uniche e originali autografate con i testi del brano.
Il mondo del fantacalcio
Anche la Liga, il campionato calcistico spagnolo, collaborerà con la piattaforma Sorare. Il protagonista è in questo caso un gioco di calcio fantasy, in cui i giocatori comprano, vendono, scambiano e gestiscono una squadra virtuale, per proporre figurine digitali dei suoi calciatori sotto forma di NFT. L’accordo prevede che Sorare sarà il partner esclusivo del campionato di calcio spagnolo.
Ognuno dei club che partecipano alla Liga riceverà una quota delle vendite degli NFT, mentre a Sorare spetta pagare una cifra minima per assicurare l’esclusiva. Attualmente Sorare include figurine di oltre 180 club di calcio, fra cui le squadre italiane Inter, Milan e Juventus. La società ha l’obiettivo di collaborare con tutti i club dei venti campionati di calcio più importanti entro la fine del 2022. Lo stesso presidente della Liga, Javier Tebas, ha affermato che la collaborazione con Sorare e l’uso degli NFT permetterà di “raggiungere nuovi utenti in tutto il mondo e darà ai tifosi nuovi modi d’interagire con i club e i calciatori che amano“.
Il campo della moda diventa digitale
Gli NFT sono molto utilizzati anche per quel che riguarda il settore della moda. Un esempio è quello di Gucci che nel marzo 2021 ha cominciato la vendita di sneakers digitali, che nascono per essere condivise sui social o nel mondo del gaming. Si tratta del risultato della collaborazione tra Gucci e Wanna, una fashion-teach company, che hanno presentato un modello di calzature digitali, le Gucci Virtual 22, disegnate dal creativo Alessandro Michele.
Le sneakers sono disponibili all’acquisto sulle rispettive applicazioni ad un prezzo limitato rispetto a quello che il prodotto ha in boutique. Dunque abiti, accessori, sneakers, oggetti di design possono essere realizzati e venduti come NFT. Non rappresentano solo un prodotto da sfoggiare online, ma anche la foto di un servizio fotografico, il video di una sfilata, di un’artista e molto altro.
NFT e videogames
Nei mercati odierni solitamente le forme di NFT sono ben due. Ci sono gli NFT “completamente digitali” e quelli che esistono come “documento digitale che attesta la proprietà di risorse del mondo reale“. In altri casi il token potrebbe essere un elemento puramente digitale come una canzone digitale o una “skin” di un personaggio di videogames riproducibile o utilizzabile nel gioco. Attualmente esistono mercati per l’acquisto e la vendita di opere d’arte ed o NFT relativi a carte da collezione in edizione privata, oggetti autografati e oggetti unici da usare nei videogiochi come un’arma unica, un avatar, un adesivo, un badge o altro.
Il concetto di NFT è quindi soprattutto radicato nel mondo dei videogames. Sono fondamentali per la crescita e l’espansione degli eSports ad esempio. Un NFT può essere infatti applicato a qualsiasi oggetto acquistato in-game o un qualsiasi personaggio o avatar. Sandbox è per esempio un mondo virtuale in cui i giocatori possono costruire e monetizzare le rispettive proprietà immobiliari presenti nel mondo del videogame. La creazione di tali NFT determinano una vera e propria economia in-game.
Gli NFT hanno praticamente conquistato il 2021 sotto tutti i punti di vista, con una posizione incipiente, ma sempre di più in fase di affermazione nel mondo dell’arte. Giunti a questo punto sorge spontanea una domanda. Che cosa ci riserverà l’arte del futuro?
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