Ormai da mesi Prime Video ha dato il via al festival delle produzioni originali a tema action. Non sempre la quantità tuttavia risulta sinonimo di qualità ed infatti in questa notevole mole di film pochi si distinguono in positivo per originalità o capacità di intrattenere. Jolt – Rabbia Assassina di Tanya Wexler non è sicuramente tra questi. I problemi della pellicola sono svariati e si accumulano li uni su gli altri fino a creare un prodotto confusionario e privo di mordente. La scossa che ci si aspetterebbe a seguito dei vari trailer non arriva mai a toccare lo spettatore che rimane per ampi tratti del tutto indifferente a ciò che succede on screen.
Lindy fuori controllo
Lindy fin da piccola convive con problema di non poco conto, non riuscire a gestire la propria rabbia. I suoi scatti d’ira sono totalmente fuori controllo e la portano a ferire o tentare di uccidere chiunque commetta qualsiasi sorta di torto nei confronti. Non conta l’entità del torto, che si tratti di una precedenza non data ad un incrocio o di un insulto in discoteca, tutto degenera molto in fretta e con conseguenze estremamente gravi. Nel corso degli anni Lindy si è sottoposta ad innumerevoli esperimenti, medici e non, per risolvere questo problema ma nessuno di questi sembrava aver dato frutti. Fin quando non ha bussato alla porta del dottor Munchin. Quest’ultimo crea appositamente per lei un macchinario, a metà tra il folle ed il fantascientifico, che le percorre tutto il corpo e che in caso di attacchi di rabbia rilascia una scarica ad alto voltaggio per sedare ogni suo irrefrenabile istinto.
L’assurdo metodo del dottor Munchin, il quale è anche lo psicanalista della ragazza nonché suo unico confidente, sembra funzionare e la stessa Lindy decide, sotto consiglio del medico, di tentare di ricostruire la propria vita. È arrivata l’ora di trovare l’amore. Naturalmente non è facile riuscirci se ad un primo appuntamento per qualche minuto di ritardo decidi di dargli fuoco alla macchina. Eppure nonostante il carattere chiaramente difficile l’uomo giusto sembra arrivare. Si tratta di Justin, un mite e simpatico contabile, che riesce a far breccia nel cuore della gelida Lindy. Lieto fine? Chiaramente no. Justin muore assassinato dopo due giorni per conto di un boss della malavita e questo manda in frantumi la ritrovata serenità della povera donna. È finito il tempo di fare le brave ragazze, è l’ora di vendicarsi e di dare libero sfogo alla rabbia.
Una buona idea non fa primavera
Il comparto attoriale ad un primo sguardo distratto del trailer risulta interessante e contribuisce ad attirare l’attenzione verso la pellicola. Troviamo come protagonista Kate Beckinsale, nei panni del dottor Munchin il caro Stanley Tucci e a seguire tutta una serie di comprimari degni di nota come Jai Courtney, David Bradley, Susan Sarandon e Bobby Cannavale. Niente male per un film d’azione che apparentemente dovrebbe presentarsi senza eccessive pretese. Il problema sorge quando si nota che si è visto di molto meglio nel corso dell’ultimo anno con molto meno e non ci si può non chiedere: come mai? Il motivo è presto detto. Poca attenzione è stata dedicata alla caratterizzazione dei personaggi che si configurano come elementi irrilevanti con linee di dialogo assolutamente trascurabili. Persino la protagonista Lindy non riesce ad incidere sull’immaginario dello spettatore a causa di una evidente e fatale mancanza di carisma.
La trama di Jolt , da come questo si presenta al pubblico, dovrebbe ruotare attorno all’improbabile sistema di autocontrollo ad elettroshock inventato dal dottor Munchin, ma anche questo importante pretesto narrativo, che inoltre dovrebbe essere uno dei tratti di unicità nella caratterizzazione della protagonista, non viene sfruttato a dovere e anzi è quasi messo da parte con il proseguire della storia. L’azione è poi eccessivamente frammentata e questo va a minare la godibilità di un film action che dovrebbe basare tutto il suo sviluppo su un comparto di eventi adrenalinici e ad alto impatto visivo. In Jolt sono presenti tutti i grandi momenti classici del genere action, dall’inseguimento in auto in mezzo al traffico alle risse uno contro tutti, eppure spesso queste scene appaiono quasi come scollate tra loro creando una sensazione di poco coinvolgimento.
Il Plot Twist finale risulta abbastanza banale e contribuisce alla creazione di un vuoto gravissimo alla casella antagonista. Il “Cattivo” di turno è un ruolo chiave all’interno dei film d’azione, basti vedere ciò che ci insegna la saga di Die Hard ad esempio, eppure pare che tali lezioni non siano state pienamente recepite nella realizzazione di Jolt che lascia la protagonista a combattere contro personaggi scialbi e quasi insignificanti ai fini sia della crescita del personaggio che dello sviluppo narrativo.
Intrattenimento cercasi
Jolt è un film che vive in un istante e muore ancor prima. Non riesce nell’intento di folgorare lo spettatore e non sfrutta a dovere un espediente di trama potenzialmente interessante ed un cast di attori di talento. La scrittura dei personaggi e lo spazio dedicato alla loro caratterizzazione è sicuramente il problema maggiore. Ciò che resta dopo la visione è un grande dubbio e una forte sensazione di insoddisfazione.