“Difficile trovar parole molto serie”. Così cantavano i Modà dieci anni or sono. Una frase estremamente azzeccata qualora si tentasse di dare un parere onesto in merito a una delle saghe cinematografiche meno riuscite dell’ultimo ventennio: Twilight.
Tratte dall’opera letteraria di Stephenie Meyer, le 5 pellicole, uscite tra il 2008 e il 2012, sono naturalmente state in grado di conquistare il mercato, guadagnando oltre tre miliardi di dollari totali; dimostrazione cristallina di quanto il fervore adolescenziale sia inversamente proporzionale al buon gusto. Difatti, seppur siano ormai passati 9 anni dall’ultimo capitolo di questa “meravigliosa” epopea fantasy, gli incubi della maggior parte dei cinefili sono ancora oggi affollati dal volto inespressivo di Bella, dallo sguardo incazzoso di Lupo Jacob e dal funereo biancore dell’affascinante Edward Cullen.
Tralasciando la colonna sonora e l’interpretazione di Billy Burke come Charlie Swan, unici elementi semi positivi dell’intera operazione, ciò che resta è infatti un tragico massacro della settima arte: recitazione pessima, dialoghi inconsistenti, sceneggiature ridicole e una CGI da pugno in un occhio.
Ragion per cui sembra a dir poco stimolante tentare di stilare una classifica che possa decretare un’ordine di bruttezza di questi film, dal meno indigesto a quello più urticante.
1) The Twilight Saga: Eclipse
Sebbene in una scala da 1 a 10 la sufficienza sia un traguardo irraggiungibile per una qualsiasi delle 5 pellicole, il terzo capitolo, Eclipse, risulta forse il meno terribile della compagnia.
I primi due minuti e dieci secondi sembrano addirittura lasciar presagire un cambio di passo rispetto ai film precedenti; atmosfera cupa, una buona fotografia e ritmo incalzante. Un barlume di bontà cinematografica che, come facilmente prevedibile, dura solo 130 secondi, non uno di più. Attimi di tragica illusione che il film sceglie immediatamente di cancellare, tornando subito a seguire le vicende del triangolo amoroso più inquietante di sempre e lasciando che le buone intenzioni del regista David Slave si sciolgano come neve al sole.
Rimane l’amaro in bocca per una storia che, almeno sulla carta, avrebbe potuto risultare quantomeno interessante: un pericolo imminente, un’alleanza lupi-vampiri per proteggere Bella, uno scontro finale e l’intervento dei Volturi (boss malavitosi del mondo vampiresco). Peccato che il tutto venga realizzato al peggio, abbandonando il pubblico competente a un’altalena di emozioni negative, dalla semplice noia al desiderio di cavarsi i bulbi oculari servendosi di forbici dalla punta smussata.
Un primo posto di tutto rispetto.
2) Twilight
Medaglia d’argento a Twilight, primo film della saga e dunque responsabile dell’inizio di questa agonia sul grande schermo. Affidato alle poco sapienti mani di Catherine Hardwicke e rilasciato nelle sale nel 2008, Twilight ha il compito di iniziare lo spettatore al “fantastico” mondo creato dalla Meyer. Conosciamo la cittadina di Forks, la carismatica protagonista interpretata da Kristen Stewart, il suo simpatico amico d’infanzia Jacob (Taylor Lautner) e, rullo di tamburi, i fantomatici Cullen, celeberrima famiglia di vampiri che ormai da diversi anni si è insediata nella comunità.
L’attrazione che si instaura tra Bella e Edward Cullen (Robert Pattinson) è cosa purtroppo nota e quello che avrebbe potuto essere un interessante anche se atipico racconto, basato sull’incontro umano-vampiro, si trasforma subito nella più banale e fracassa noci delle storie d’amore; e la palpebra inizia a calare.
Aggiungiamo alla ricetta un antagonista ridicolo, assurdità a gogò e la promessa di almeno altri tre capitoli successivi a questo: il crollo dei mercati azionari non fu decisamente la peggior catastrofe del 2008.
3) The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2
Il main trailer lo presentò come “L’epico finale”. Ebbene, dopo aver fatto causa alla Eagle Pictures per truffa e falsa testimonianza, è forse opportuno dire qualche parola su questa fantasmagorica pellicola. I complimenti vanno in primis al regista Bill Condon e alla solita Melissa Rosenberg, sceneggiatrice dal primo capitolo; girare un finale che rispettasse il livello di incompetenza della saga non dev’essere stata impresa da poco. Ma riavvolgiamo il nastro.
Bella è stata trasformata da Edward, sua figlia Renesmee (gran bel nome) è accusata dai Volturi di essere una bambina immortale. A quanto pare è un problema: i Volturi si mettono in viaggio per raggiungere i Cullen e questi ultimi decidono di formare una squadra per affrontarli.
Tutto è apparecchiato dunque, il film racconterà l’addestramento del gruppo, la tensione crescente, lo scontro decisivo…oppure no. I nuovi numerosissimi vampiri sono tutti inutili, Bella si abitua alla sua nuova condizione in venti secondi e la non battaglia finale è il peggior colpo di scena anti climatico che si ricordi.
Ma niente paura, mancano ancora due posizioni e il peggio deve ancora arrivare.
4) The Twilight Saga: New Moon
Penultimo posto per New Moon, sequel di Twilight e, si narra, responsabile della svolta pessimistica di Schopenhauer, il quale, dopo la visione, ebbe modo di elaborare il suo celebre assunto “la vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia”.
New Moon è letteralmente un buco nero cinematografico, in grado di assorbire qualsiasi tentativo di sviluppo di una trama. Il nulla più assoluto, o quasi. L’unica scoperta rilevante all’interno della pellicola è la natura lupesca del buon Jacob il quale, tra l’altro, abbandona il piglio sorridente del primo film per assumere un’espressione di rabbia perenne che si trascinerà fino al 2012.
La pellicola passa i rimanenti minuti a ripeterci quanto Bella, abbandonata da Edward che teme di farle del male, stia soffrendo. Iconica, a tal proposito, la sequenza in cui la macchina da presa gira poeticamente intorno alla ragazza, chiusa nella sua stanza per intere stagioni senza mai un cambio d’abito.
A condire il tutto è l’inizio della friendzone di Jacob e un finale con tentato spogliarello pubblico. Un finale che sceglie coscienziosamente di fare della buona pubblicità alla Toscana. Un finale ambientato nella bella Volterra, ridente località dove ogni anno scompaiono frotte di turisti mangiate dai Volturi senza che nessuno, a quanto pare, se ne accorga.
1) The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1
Eccoci infine al termine di questo breve esperimento e all’ultima posizione di una classifica a dir poco entusiasmante. Il titolo di film più urticante della saga lo guadagna di diritto Breaking Dawn – Parte 1.
I motivi di questa bocciatura tanto severa? Iniziamo con il dire che i primi 45 minuti del film sono dedicati al matrimonio tra Bella e Edward e alla loro energica luna di miele; tutto molto interessante certo, o forse no. Singolare tuttavia è scoprire che le capacità decisionali dei Cullen non siano affatto peggiorate; dopo aver vissuto per anni in una casa fatta di vetrate, il buon Edward, conscio che la luce del sole è l’unico elemento in grado di rivelare la sua natura, sceglie come metà del viaggio il Brasile. Un genio.
Breaking Dawn – Parte 1 porta all’estremo il senso di vuoto che dopo New Moon sembrava impossibile superare. Ciò che segue alla luna di miele è una Bella incinta, le cui condizioni peggiorano con il passare dei minuti senza che nessuno dei personaggi sappia che fare. Bella ovviamente non muore, ma dà alla luce una creatura orripilante nel nome e nell’aspetto. E ad impreziosire il capolavoro, un bell’imprinting ai limiti della legalità tra un licantropo adulto e una vampiressa ancora in fasce.
Che dire dunque? Tentare di asciugare uno scoglio sarebbe senza ombra dubbio un modo più costruttivo ed emozionante per passare due ore di tempo. Un grazie sincero va dunque a Stephenie Meyer e a tutti gli intrepidi cineasti che si sono cimentati nell’adattamento della sua opera. Siamo sicuri che senza di voi il mondo letterario e cinematografico sarebbe un posto di gran lunga migliore.