Un giovane dell’Indiana che lascia tutto e si dirige verso la patria della creatività: New York. È la storia di Scott Schuman, esempio di come lasciarsi guidare dalla propria passione sia il modo giusto per non sbagliare strada nella vita.
Scott Schumann è uno tra i fotografi più influenti nel mondo della moda e dello streetstyle grazie a internet e al suo blog, “The Sartorialist”. Come ha iniziato? Andando controcorrente, si è messo in gioco e ha seguito la sua intuizione: forse la moda, quella vera, stava nello stile di strada, da quello più elegante a quello più bizzarro. E alla fine aveva ragione, perché il suo blog è uno tra i più consultati in rete da chiunque cerchi consigli originali e mai banali.
Non sognava affatto di diventare un punto di riferimento: Scott ha semplicemente lasciato che le sue più grandi passioni, quelle per la moda e la fotografia, si unissero in modo autentico, spontaneo e del tutto originale. Non aveva aspettative.
La ricerca della spontaneità
Scott ha iniziato lavorando a stretto contatto con il mondo della moda per 15 anni. Dopo un promettente inizio da Helmut Lang e Jean-Paul Gaultier nel settore marketing e vendite, decise di cambiare rotta e sperimentare qualcosa di diverso. Con alcuni amici apre uno showroom per dare spazio a designer emergenti: quello che propone sono abiti comuni e dal sapore di vita quotidiana, pensati per la gente che vive la moda ogni giorno con autenticità.
Ma anche a questa attività mancava qualcosa e, con la crisi che seguì l’attentato dell’11 settembre, il gruppo fu costretto a chiudere. Scott si ritrova così con un altro impiego, questa volta come dipendente da Bergdorf Goodman, polo del lusso e della moda a New York.
Si trattava però di un modo di pubblicizzare la moda lontano dalla sua visione creativa, troppo codificato e troppo poco autentico. D’altronde, fin dai tempi in cui portava sua figlia al parco, Scott era affascinato dalle cose spontanee, dalla gente che esprimeva sé stessa con naturalezza attraverso il suo modo di vestire.
Era il momento di voltare pagina e iniziare un nuovo capitolo. È stato un po’ come un colpo di testa improvviso, scherza lui:
Fu un colpo di testa necessario. Se ne fanno nella vita, no? Forse sono le cose migliori che ci capitano!
Scott si licenzia e inizia a fare quello che ama davvero a tempo pieno, per sé stesso e senza nessuna pretesa. La parola “ufficio” non esiste più: che sia per le strade o per i parchi di New York, Scott inizia a girare la città con la macchina fotografica al collo, semplicemente guardandosi intorno. Non ha nessuna fretta, non scatta finché qualcosa non colpisce la sua attenzione.
Scott si ispira ai fotografi che prima di lui hanno sempre cercato di cogliere la purezza e la spontaneità del momento, come Bresson e Lartigue.
“The Sartorialist”, la svolta di Scott Schuman
Poi arriva il colpo di fulmine. Attraverso la fotografia vuole catturare un’idea di moda innata, per questo è affascinato da quelle persone che esibiscono la propria eleganza con naturalezza, come se fosse parte di loro. Ferma i suoi soggetti, chiede il permesso, aggiusta qualche dettaglio e si mette a scattare. Non ci sono modelle professioniste, ma persone vere che esibiscono il loro senso dello stile. La magia di questo genere, afferma Scott Schuman, consiste proprio in “quel fortunato incontro tra una passante con uno stile fuori dal comune e una fotografa in grado di riconoscerlo al volo”.
The Sartorialist è una conseguenza naturale. A un certo punto, all’incirca nel 2005, Schuman apre il suo blog, inizia a condividere i suoi lavori liberamente e la gente inizia a interessarsi a lui commentando le sue opere. Il suo progetto diventa come una Bibbia del fashion, una miniera di immagini da cui trarre ispirazione per vivere la moda vera, quella che più riflette lo spirito del tempo.
Scott Schumann diventa infatti un nomade digitale. Che sia a Milano, per le vie di Parigi o a Tokyo, lavora con la macchina fotografica al collo e un laptop in giro per il mondo. La strada è il suo palcoscenico, la gente comune diventa protagonista del suo universo fotografico.
“The Sartorialist” diventa la sua chiave di lettura, un portfolio in continuo aggiornamento che lo rende uno dei fotografi più richiesti nel mondo della moda. Oggi collabora con la Condé Nast, Style.com, e con varie aziende per cui realizza campagne fotografiche.
Dov’è finito lo streetstyle con la pandemia?
Con l’impossibilità della gente di recarsi in strada e vivere la moda, sembra quasi improbabile parlare di una fotografia che afferri l’animo dello streetstyle durante la pandemia.
Manca lo spazio, mancano i protagonisti, manca la magia della casualità. Ma nonostante questo sia un momento di stallo forzato per questo genere, Scott crede sia anche un’occasione importante per riflettere e ritrovare la spontaneità che caratterizzava la moda di un tempo.
Dopo la pandemia le persone torneranno a celebrare la vita con i propri look, saranno più stimolate a uscire di casa, combineranno in modo inedito gli abiti del proprio guardaroba. Tra le tendenze attuali, la sostenibilità ha in un certo senso frenato gli acquisti, spingendo le persone a sperimentare recuperando quello che già hanno.
Sarà una moda più autentica e spontanea: per la fotografia streetstyle sarà come una rinascita.
Nel frattempo, i fotografi come Scott Schuman non si lasciano perdere d’animo: lo stile delle persone non smette mai di stupire, anche con una mascherina sul volto.