Il sistema letterario contemporaneo trova nell’editoria un personaggio centrale per la mediazione tra scrittore e lettore.
Un’industria particolare
Quando parliamo di editoria non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di un’azienda, che certo è interessata ai guadagni, ai giochi economici, alle strategie di marketing. Non si può però dimenticare il ruolo che questo tipo di industria esercita non solo sul mercato, ma anche sul gusto dei lettori. Se è importante avere dei profitti per la sopravvivenza delle case editrici, è altrettanto importante che le offerte della stessa tengano conto della richiesta, tanto del largo pubblico quanto dei detentori del gusto. Per questo l’attività editoriale è più complicata di quello che sembra e si trova a prendere delle scelte che si indirizzeranno verso alcuni tipi di testi e non verso altri.
Il ruolo di mediazione
Il ruolo mediatico delle case editrici viene esercitato nel passaggio da un testo a un libro. Un manoscritto, nella modernità più propriamente un dattiloscritto, di proprietà e fruibilità esclusiva dell’autore, diventa un oggetto pubblico. Viene consultato, criticato, apprezzato, acquistato. In questo passaggio la casa editrice trova anche una collocazione specifica per un testo: in una collana per esempio, in un’edizione economica o ricercata e più costosa. Si occupa del paratesto: copertina, introduzione, apparato di note. A volte lavora anche sul testo stesso dell’autore, apportando modifiche consenzienti o a volte imposte per diventare più adatto a un pubblico ben preciso.
Un difficile equilibrio
Nella modernità il pubblico ha iniziato a giocare un ruolo centrale, influenzando l’attività tanto degli scrittori quanto degli editori. Con l’espansione dell’alfabetizzazione sempre più individui si sono avvicinati alla lettura, mantenendo un proprio gusto personale. Questa grande diversità e stratificazione di pubblici è quella su cui l’editoria deve lavorare. Bisogna, da un lato, continuare a pubblicare testi che soddisfino un pubblico consolidato, familiare, ampio. Pensiamo per esempio alle collane di gialli o di romanzi polizieschi: letti da appassionati di ogni estrazione culturale. Dall’altro lato gli editori non devono dimenticare i pubblici emergenti, con nuove richieste e nuovi bisogni, che potranno forse diventare quelli dominanti nel sistema letterario di domani. Tra queste due fasce è essenziale la pubblicazione dei testi approvati dai detentori del gusto: i classici, gli autori di saggi o studi, la poesia. Questi testi sono spesso pubblicati in edizioni economiche, ma con paratesti introduttivi e di note curati da studiosi rinomati.
I ruoli all’interno della casa editrice
Ruolo centrale all’interno della casa editrice è chiaramente quello dell’editore, sempre responsabile delle scelte finanziare, spesso anche di quelle letterarie. Tuttavia, perché una casa editrice lavori in modo efficace ed esaustivo, l’editore ha dei collaboratori. Tra i più vicini, che lo affiancano nella definizione della linea editoriale, il direttore editoriale, che elabora le strategie della casa editrice e sceglie i titoli da pubblicare. Nell’ambito specifico della produzione libraria il direttore editoriale è affiancato dal direttore letterario o dagli editors: due figure con gli stessi compiti, ma che sono distinte dal grado di fama. I direttori letterari sono spesso personalità letterarie riconosciute – in ambito nazionale o internazionale – o docenti, mentre gli editors non hanno alcun riconoscimento fuori dalla casa editrice. Tra i compiti di queste figure è essenziale trattare con gli agenti degli scrittori, cercarne di nuovi da pubblicare o tradurre. Prima di arrivare a personalità come gli editors, o i direttori letterari, i testi vengono spesso giudicati da soggetti esterni, che leggono i dattiloscritti.
Prima della pubblicazione
Sui testi, prima della stampa, si lavora in una redazione, che può essere interna o esterna alla casa editrice. Qui il redattore capo coordina l’attività di una serie di redattori, controlla il rispetto delle scadenze e delle consegne. Nonostante il lavoro redazionale possa sembrare prettamente tecnico, incentrato sull’impaginazione e l’uniformazione del testo dell’oggetto librario, anche nella redazione si lavora al paratesto, alle note e, in stretto contatto con l’ufficio grafico, anche alla copertina. Da qui si ricava che anche dalla redazione vengano impartiti consigli di lettura e comprensione di un testo. Importanti alla redazione anche i correttori di bozze, solitamente soggetti esterni, ma con un compito centrale per la buona riuscita dell’oggetto libro.
Il libro nel mondo del pubblico
La casa editrice si occupa spesso anche della vita sociale di un libro, attraverso alcuni interventi, per metterlo in luce. L’ufficio marketing si occupa, per esempio, della pubblicità, usando parole dell’autore stesso, rilasciate durante interviste, oppure articoli di giornale che esprimono il proprio favore nei confronti del testo. Essenziale anche la collocazione in determinate collane, che guidano la scelta del pubblico dando degli indizi sulla definizione del genere. Un libro collocato in una collana di gialli, per esempio, attirerà sicuramente tutti coloro che a questo genere fanno riferimento per le proprie scelte di lettura.
L’attività editoriale in Italia
Analizzando le case editrici e la loro organizzazione interna emerge con insistenza la loro natura di società pluriforme, con un ruolo tanto economico quanto sociale, con bisogni diversi e con un equilibrio, sempre precario e in divenire, che deve tener conto di molti fattori, ancora una volta sia economici che sociali.
FONTI
Vittorio Spinazzola, L’esperienza della lettura, Milano, Unicopli, 2010
Alberto Cadioli, Editore e ruoli editoriali in Letterati editori, Il Saggiatore, 2017 (pp. 111-116)