Pitti Uomo 2021: tra storia e i grandi della moda

Le origini

I Pitti sono stati una delle famiglie più influenti d’Italia, protagonisti dell’exploit politico ed economico della Firenze Repubblicana. Con Luca raggiunsero il grado più alto del successo, culminato nella realizzazione di Palazzo Pitti. La crisi della Repubblica e l’ascesa della famiglia Medici segnarono il loro disfacimento.

Palazzo Pitti Interior | Richard Pluck | FlickrLa famiglia Pitti, prima di diventare una delle maggiori icone fiorentine, era originaria del castello di Semifonte, oggi comune di Barberino Val d’Elsa. Il capostipite della famiglia, Bonsignore dei Pitti, dopo la distruzione dei suoi territori nel 1202, andò in Palestina in peregrinaggio, dove trascorse gli ultimi momenti della sua vita. Successivamente, suo figlio prese una decisione molto significativa: scelse la città di Firenze come luogo in cui abitare stabilmente. Matteo, invece, il nipote del capostipite, diventò priore nel 1283.

Continuando in questo viaggio genealogico, incontriamo Bonaccorso Pitti, figlio di Matteo: un uomo molto ricco e religioso che, grazie al denaro, ha avuto la possibilità di soddisfare molti propri obiettivi, come quello di edificare e mantenere l’ospedale di S. Anna in Verzoja. Ebbe un figlio di nome Neri. I membri della famiglia che elevarono il lignaggio alla gloria e la popolarità furono i figli di Neri e Corradina di Gio, tra tutti: Pietro, Luigi, Francesco e Bonaccorso.

Pietro era impiegato nelle più importanti magistrature della Repubblica. Francesco, figlio di Neri, era uno degli Otto di Guardia e Balia dopo l’arrivo dei Medici e l’eliminazione della libertà a Firenze. Il figlio di Ginevra Lanfredini, Jacopo, contribuì a rendere ancora più insigne la famiglia Pitti: studiò letteratura e, per questo, veniva considerato un uomo molto colto. Permangono alcune sue opere come poesie e discorsi accademici, fra cui possiamo ricordare l’Apologia dei Capucci, Antonio Giacomini Tebalducci, Le storie fiorentine.

Luca Pitti

Nasce il primo giugno del 1395. Grazie alla sua indole, riesce a ottenere dalla Repubblica molte magistrature e missioni diplomatiche. Inizialmente fu favorevole all’ascesa politica ed economica dei Medici: quando era Gonfaloniere di giustizia non obbiettò sull’esecuzione in prigione di Girolamo Machiavelli, Benizzi e Barbadori. Luca agì in maniera File:Arme Gentilizia della famiglia Pitti (ramo di Luca).jpgsubdola facendo credere alla famiglia Medici che i tre stavano macchinando un’aggressione nei loro confronti; per questo motivo ricevette un compenso: Cosimo I, nel 1463, decise di conferire a Luca la nomina di Cavaliere del popolo con pompa presso il Battistero di San Giovanni. Per questo motivo Pitti addizionò al suo stemma la croce sotto il rastrello rosso.

Alla morte di Cosimo de’ Medici subentrò il figlio, il quale si mostrò impreparato a far fronte alle vicende politiche fiorentine. Luca Pitti approfitta della situazione, tenta un colpo di stato e si fa nominare alla guida della Repubblica. La medesima idea l’aveva avuta anche Diotisalvi Neroni, così Firenze si trovò scissa in due fazioni: da una parte quella del piano, che stava dalla parte della famiglia de’ Medici, dall’altra la fazione del monte, a sostegno di Luca Pitti. A questo punto si arrivò alle armi. Luca venne abbandonato e morì nel 1472, lasciando in cantiere il suo palazzo Pitti.

Palazzo Pitti

Tutto ha inizio nel 1441, anno in cui prendono avvio i lavori per l’edificazione. Il disegno è stato realizzato da Brunelleschi, mentre i lavori erano seguiti da Luca Fancelli. Alla scomparsa del Brunelleschi il palazzo non era ancora stato ultimato e, nel 1465, con la progressiva perdita di potere di Luca, la costruzione rallentò.

Nel 1529 tutto passò nelle mani di Bonaccorso Pitti e, nel 1549,  l’edificio venne venduto alla duchessa Eleonora di Toledo, consorte di Cosimo I, che riuscì a completare il lavoro che aveva iniziato Luca.

Pitti Immagine

Proprio qui nacque il Made in Italy, quando nel 1951 Giovanni Battista Giorgini allestisce presso la sala Bianca di Palazzo Pitti le primissime sfilate di moda. Egli compie un grande lavoro di comunicazione, riuscendo a coinvolgere anche buyer e giornalisti americani, promovendo così la moda italiana anche all’estero.

Pitti Immagine è un’azienda con un sistema ben definito: organizza durante l’anno diversi eventi che portano a un beneficio al bilancio economico della città di Firenze. Non vi è una sede precisa: ci si sposta spesso tra Sala Bianca, Piazza Santa Croce, Palazzo Vecchia, Cinema Odeon e così a seguire.

Per quanto riguarda l’aspetto organizzativo, generalmente se ne occupa la Fondazione Pitti Discovery, nata nel 2002. L’azienda è conosciuta soprattutto per i suoi eventi di comunicazione e per le iniziative culturali.

Pitti 2021

Quest’anno l’evento che tutti aspettavamo con fervore si è svolto in presenza, per celebrare la sua centesima edizione e i cinquant’anni di storia della moda italiana. Dal 30 giugno al 2 luglio, quasi 400 brand hanno scelto di presentare le proprie collezioni primavera-estate 2022. L’evento ha unito Pitti Uomo, Filati e Bambino.

L’export italiano nei primi quattro mesi dell’anno ha avuto una crescita del +19,8% rispetto al 2020 e + 4,2% sul 2019.

L’esposizione ha conferito un input positivo per il settore moda, tanto che si stimano nuovi finanziamenti a fondo perduto per la moda: così almeno ha dichiarato il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. Pitti rappresenta la voglia e l’entusiasmo di tutta la filiera della moda di ricominciare.

L’iniziativa quest’anno punta principalmente sulla ritrovata comodità: “I dati dicono che la maglieria è quella che ha avuto meno flessione, così lo sportswear. Quello che possiamo affermare è che al di là delle difficoltà questo è un momento eccitante perché stanno nascendo nuovi processi produttivi per trovare soluzioni sempre guidate da due temi: sostenibilità e comfort

Quindi, da un lato abbiamo siamo suggestionati dall’eleganza dei marchi Made in Italy come Brunello Cucinelli – pioniere dei diritti riguardanti il lavoro dei dipendenti – Tombolini e Pignatelli, che ha presentato Mediterranea, la collezione primavera-estate 2022, con un breve video che mira al concetto di bellezza. Dall’altro troviamo tutto il mondo dello streetwear con brand come SUN68, Invicta, Camper, Mcs e così via.

Immancabili le sneakers, che abbiamo avuto il piacere di ritrovare nella capsule collection di Pollini Please don’t eat de flowers. Per le decorazioni è stata applicata la tecnica dell’aerografo dell’artista Mirko Baldini, con quattro grafiche ispirate all’arte di strada. In tal senso, anche i ragazzi del Polimoda hanno fatto un ottimo lavoro: non sono passate inosservate le loro particolari giacche primaverili.

Il tema della sostenibilità è un altro punto focale del sistema moda: questa esposizione ha unito diversi marchi come Woo e Patric McDowell.

Insomma, quest’anno il Pitti Uomo è stato qualcosa di diverso, un piacevole sollievo; la realizzazione che, finalmente, a piccoli passi stiamo ritornando alla vita normale e la consapevolezza del potere della moda di adattarsi a ogni circostanza.


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