Dario Argento, il re del giallo all’italiana

Tra i registi italiani preceduti dalla propria fama, non si può evitare di fare il nome di Dario Argento. Egli ha costruito negli anni una carriera basata sulla sua capacità di saper raccontare con estrema accuratezza storie provenienti dal genere giallo, diventando un vero e proprio inventore del terrore da trasmettere sullo schermo, con cui lasciare lo spettatore totalmente atterrito. Forse il genere a cui ha dedicato la propria vita non sempre gli ha permesso di raggiungere il grande pubblico, ma il talento nel saper usare sapientemente tensione e colpi di scena lo ha portato comunque a ottenere diversi successi.

I primi anni

Dario Argento nasce nel settembre del 1940 a Roma, da due genitori appartenenti al mondo artistico. Infatti, il padre è un produttore cinematografico, la madre è fotografa, conosciuta per essersi dedicata agli scatti nel mondo del cinema e della moda già a partire dal Dopoguerra. 

Prima di approcciarsi al mondo della regia, Dario Argento inizia a muovere i primi passi nel mondo della direzione cinematografica come aiuto e assistente dei grandi dell’epoca, tra cui Bernardo Bertolucci e Sergio Leone. Inizia a lavorare personalmente ai primi film soltanto intorno ai trent’anni, quando dirige L’uccello dalle piume di cristallo, che riscuote un certo successo e lo celebra come un esperto del genere. Negli anni a seguire si dedica ad altre pellicole appartenenti allo stesso filone, per poi spostarsi sulla narrazione storica con Le Cinque Giornate all’inizio degli anni Settanta. 

Icona

Nel 1975, fa però un brusco ritorno alle origini dirigendo Profondo Rosso, ad oggi una delle opere che lo ha reso iconico al grande pubblico. Inoltre, in questi anni iniziano a distinguersi in maniera sempre più netta alcune delle caratteristiche e delle particolarità della sua regia. L’utilizzo studiato della musica alternata ai momenti di silenzio per aumentare la tensione nello spettatore risalta nelle sue pellicole, insieme alla volontà di voler interpretare sempre personalmente le mani dell’assassino all’interno dei suoi film. Negli anni seguenti continua sullo stesso percorso in maniera lineare, dirigendo film come Suspiria, Inferno e Opera, insieme a tanti altri. 

In collaborazione

Dario Argento non lavora soltanto da solo: una volta affermato come regista, collabora con altri colleghi del settore. Tra il 1985 e il 1986 lavora con Lamberto Bava creando Demoni e Demoni 2, mentre all’inizio degli anni Novanta collabora con George Romero per dirigere Due occhi diabolici. Oltre all’attività di regista, si dedica anche al reparto della sceneggiatura. In particolare, cura la creazione di La chiesa e La setta, rispettivamente del 1989 e del 1991. 

Le collaborazioni non avvengono però soltanto con altri professionisti. Egli lavora, insieme alla figlia Asia Argento, anche a svariate pellicole in un intenso rapporto regista-interprete

Il declino e il ritorno

Dopo aver accumulato soddisfazioni nel primo ventennio del suo lavoro, agli inizi degli anni Duemila le sue opere non riscuotono più il successo atteso. La fama coltivata nei decenni precedenti consente a Dario Argento di mantenere comunque una certa posizione all’interno del mondo del cinema italiano e internazionale. Ed è proprio quest’ultimo a regalargli ancora qualche soddisfazione, dirigendo nel 2011 Giallo/argento, in cui decide di coinvolgere un cast di attori e attrici internazionali.

Nuove esperienze

All’età di ottant’anni, dopo una vita passata dietro la macchina da presa, non è mai troppo tardi per fare nuove esperienze. Recentemente Dario Argento è stato inserito come attore nel cast della pellicola Vortex di Gaspar Noé, nato da una collaborazione tra la produzione italiana e argentina, e presentato al Festival di Cannes di quest’anno, nella sezione Un certain regard. Non si sa molto della trama del film, lo stesso Dario Argento sembra non voler rivelare dettagli sulle vicende narrate, lasciando ancora una volta il pubblico con il fiato sospeso.

Dunque, Dario Argento è uno dei registi contemporanei italiani più caratteristici e singolari, tanto da essere celebre per le sue particolarità anche all’estero. Il suo modo di fare cinema gli ha permesso di costruirsi una carriera ricca di soddisfazioni, nonostante il genere possa non essere apprezzato da tutti. Inoltre, le sorprese non sembrano finite. Con le ultime novità relative alla partecipazione al film Vortex, egli sembra sottolineare la sua volontà di non voler abbandonare il cinema, il mondo a cui ha dedicato una vita intera.


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