Picasso: il padre dell’arte contemporanea e i suoi eredi

Pablo Picasso è il padre artistico di molte figure contemporanee del mondo della creatività. Da sempre al centro dell’attenzione mediatica, l’artista spagnolo ha raccolto una ricca collezione di mostre a lui dedicate, come quella del 2019 proprio al Museo Picasso di Barcellona, intitolata Nel nome del padre. E un titolo così emblematico racconta più di mille parole, per un’arte contemporanea che non deve paura degli avi, dei padri.

Pablo Picasso: il padre

Nel luglio 2019, una mostra a Roma aveva già reso omaggio alla quotidianità del pittore, con più di novanta scatti immortalati dai fotografi Edward Quinn e André Villers. La mostra spagnola ha invece sottolineato un altro aspetto dell’arte di Picasso, quello legato alla sua eredità artistica e a come i figli del cubismo  leggono il loro padre in molteplici chiavi differenti.

Gli artisti entrano in dialogo col padre, lo ascoltano e lo reinterpretano. L’equilibrio tra una certa idea di patriarcato e la forza dei simboli ad esso correlati, spesso usati per la propagazione di idee dominanti, è qui scardinato. Si rileggono i temi e i simboli di Picasso, scontrandosi con questa retorica patriarcale.

Così il tema del patriarcato, fulcro della mostra curata da Rosa Martínez, ritorna in maniera ricorrente per avanzare una riflessione più ampia, intessuta con la psicologia. Secondo la simbologia di Freud, infatti, tutti dobbiamo metaforicamente uccidere il padre per poter imparare a conoscere noi stessi. Solo in questo modo si può accettare la sua eredità e apprendere da cosa ci ha insegnato, senza odiarlo e senza temerlo.

Ritratto di donna di Pablo Picasso
Ritratto di Dora Maar di Pablo Picasso

Il patriarcato

Bisogna distruggere per creare, per riequilibrare le forze, non solo nel linguaggio e nei suoi simboli, ma anche nella realtà più concreta che vede la distribuzione del potere politico ed economico. L’idea di padre onnipotente tratta dalle religioni monoteiste, o del genio individuale come Picasso, rispecchia il nostro pensiero contemporaneo. Il progresso e la conquista si basano infatti su strutture patriarcali che stanno portando la distruzione del mondo come lo conosciamo, dal riscaldamento globale fino alle guerre per il petrolio. Per questo gli artisti eredi di Picasso vogliono mettere in discussione questi modelli, mirando alla creazione di un nuovo pensiero, distruggendo concetti obsoleti e cercando di idearne di nuovi.

Guerra, pace e prostituzione

Per comprendere meglio l’artista, analizziamo dunque temi esistenziali, politici e creativi propri dell’arte picassiana, che hanno trovato sviluppo nella mostra e che vivono in eterno nelle opere ereditarie del Padre. Per esempio l’installazione di Pilar Albarracin, la Colomba della guerra, parla di innocenza e battaglia. La colomba reca un proiettile nel becco, un simbolo di pace che si arma in battaglia. E il riferimento alla colomba di Guernica(1937) torna subito alla memoria.

Un’altra opera che rispecchia la biografia dell’artista e le sue tematiche è Picasso comunista, di Daniel García Andújar. Questa racconta l’attivismo politico di Picasso, che sostenne molti degli esuli spagnoli. Non solo, ma la sua vita politica è rappresentata anche dalle 196 fotocopie del dossier dell’Fbi, che controllò l’artista per più di 20 anni a causa della sua affiliazione al Partito Comunista.

Anche la prostituzione e i linguaggi artistici si rivelano un tema fondamentale. Da Les demoiselles d’Avignon (1907) in cui si univano lo stile africano e la scultura iberica, all’attualità rappresentativa dell’artista spagnolo Santiago Sierra in cui la prostituzione si allaccia alle forme contemporanee di affitto e sfruttamento dei corpi.

Tuttavia, non solo ritornano tematiche care al maestro in una rivisitazione attuale, ma un lavoro sulle sue stesse opere. Ecco dunque che l’artista di Barcellona Eulalia Valldosera ha reinterpretato il ritratto di Jacqueline Roque del 1957 e le memorie ad esso connesse. Tramite l’autoipnosi, la Valldosera è riuscita ad accedere a tensioni irrisolte per curare vecchie ferite e ristabilire l’equilibrio tra le forze maschili e femminili.

Tra ironia, minotauromachia e anima spagnola

Elo Verga e Rogelio López Cuenca discutono invece con ironia la mercificazione del marchio Picasso ricreando un “caganer”. Picasso diventa una irriverente statuina che defeca, con le maglie delle squadre di calcio, come da tradizione Catalana. Nei preziosi ricami di Tania Berta Judith e nella pittura di Miquel Barceló si ritrova poi il tema del minotauro. Una creatura leggendaria affine alla poetica di Picasso e alla sua Minotauromachia, che viene in questo caso reinterpretata con un cartellone che annuncia l’ultima corrida autorizzata da Barcellona nel 2011.

Infine, il Picasso poeta rivive nell’opera nell’azione intitolata Compases silencios y libertad. Questa attualizza la genealogia che unisce Velázquez, Picasso ed Enrique Morente, il magnifico cantante di flamencoE proprio la danza, espressione della sensuale e profonda anima spagnola, rivive nella Performance para Las Meninas de Picasso. Qui, l’attrice Aurora Carbonell, con i membri della sua famiglia, reinterpreta Las Meninas (1656) di Velazquez. Un importante spunto di riflessione in merito al ruolo delle donne e alla ingiusta distribuzione della ricchezza.

Dal Museo Picasso ai suoi eredi

E il cuore non solo dela mostra  del 2019, ma anche della collezione di artisti contemporanei che si ispiraziono a Picasso è proprio il museo dedicato all’artista, a Barcellona. Inaugurato nel 1963, diventa presto il punto di riferimento degli anni di formazione del giovane Pablo Picasso. Il suo genio si manifesta nelle 4.251 opere della collezione permanente, imperdibili per ogni appassionato, che arrivano fino al periodo blu.

Vi è anche una fondazione in città come distintivo punto di riferimento: la Fundació Museu Picasso de Barcelona, un ente no profit che si occupa dell’eredità artistica del grande pittore dal 2014. Questa è una iniziativa promossa dall’ Institut de Cultura de Barcelona e fondata dal Municipio della città e dalla Fundació Barcelona Cultura. Insomma, ogni occasione è preziosa per omaggiare la caleidoscopica carriera del pittore, che rivive oggi con talentuosi artisti ispirati dalla sua arte.


FONTI

Il giornale delle mostre

Museu Picasso

Artribune

 

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