“Da quando le donne giocano a calcio?”: questo è quello che si è dovuta sentir dire Aurora Leone, Content Creator e membro della società di produzione video comici napoletana The Jackal. In data 25 maggio, Aurora e il collega Ciro Priello avrebbero dovuto disputare l’amichevole Partita del Cuore, l’evento calcistico dove la Nazionale Italiana Cantanti gareggia contro un’altra squadra a scelta, per scopi benefici a favore della ricerca contro il cancro.
La sera prima la partita
Aurora e Ciro erano arrivati già in giornata a Torino, condividendo sui loro profili Instagram il viaggio. Sarà Aurora stessa a raccontare la storia attraverso le stories.
Al momento della cena, si siedono al tavolo della Nazionale Cantanti, ma il direttore generale della squadra, Gianluca Pecchini, invita Aurora ad allontanarsi dal tavolo: non può stare seduta lì. Inizialmente, i due comici, convocati dalla squadra dei Campioni per la Ricerca, pensano che il tutto sia dovuto al fatto di essersi seduti al tavolo sbagliato. Pecchini però, secondo le testimonianze, ribadisce che Ciro può restare, Aurora no. Alla richiesta di spiegazioni da parte della ragazza, riceve un’unica risposta: “Sei una donna, non puoi stare seduta qui. Queste sono le regole”.
Aurora prova a controbattere, sottolineando il fatto che la sua presenza era stata formalmente richiesta da una convocazione scritta. Le parole di Pecchini continuano: “Non mi far spiegare il motivo, alzati”.
“Da quando le donne giocano?”
In quel momento Ciro, per solidarietà verso la collega, l’accompagna verso un altro tavolo e si siede insieme a lei. Allora Pecchini cerca nuovamente di parlare con Aurora, provando a usare come scusa pronta il fatto che fossero seduti al tavolo sbagliato. Aurora, naturalmente, riferisce subito che i toni erano diversi, così come le parole usate. Il dirigente minimizza, rispondendo: “Vabbè ma tu mica giochi. Sei qui come accompagnatrice”.
Aurora ribadisce che lei non è lì come accompagnatrice, ma che ha una convocazione che attesta il suo pieno diritto a partecipare, dato che le avevano anche richiesto le misure per il completino, che le è stato preparato. Altra risposta: “Il completino te lo metti in tribuna. Da quando le donne giocano?”
I toni si alzano, tant’è che Aurora e Ciro, che dal primo minuto rispondeva anch’egli a tono per difenderla, sono stati cacciati dall’albergo.
Beneficenza verso chi?
L’evento è trasmesso in diretta in Eurovisione, fino al 2020 dalla Rai, da quest’anno sulle reti Mediaset. Il ricavato dell’evento viene devoluto in beneficenza per la ricerca contro il cancro.
Come un evento che sostiene una delle cause più nobili diventa un covo di discriminazioni? Aurora e Ciro si sono detti infatti estranei dal contesto, decidendo così di non partecipare più alla partita. A poco sono servite le scuse di alcuni membri della Nazionale Italiana Cantanti o quelle del presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca al Cancro, che si è subito dissociato dall’atteggiamento del presidente Pecchini.
Una situazione paradossale
I due comici non potevano credere a quello che stavano vivendo. Ciro Priello, nelle stories con Aurora, dice: “Questa partita non è la Champions League. La causa era diversa”. Aurora ha anche mostrato che le era stata consegnata una mascherina dove era riportato un claim di stop alla violenza sulle donne.
Il sostegno da parte degli altri membri dei The Jackal è prontamente arrivato. Gianluca Fru, altro membro della società, nelle sue Instagram stories ha ritenuto il fatto gravissimo e che non deve assolutamente passare inosservato, dato che nel momento dell’accaduto quasi nessuno ha fatto qualcosa per evitarlo.
Eros Ramazzotti, da sempre impegnato con la Nazionale Italiana Cantanti, ha successivamente deciso di non giocare in sostegno all’allontanamento di Aurora. Sui social è arrivato il sostegno anche del rapper Fedez, da molto impegnato nel fare informazione in varie cause sociali.
Il diritto di voler aiutare sé stessi e gli altri
Tutti i membri dei The Jackal hanno voluto poi evidenziare che il loro intento non è mai stato di voler allontanare il focus dal vero obiettivo dell’evento, ricordando anzi al loro pubblico il numero di telefono a cui donare. A chi però ha definito l’episodio un “equivoco”, hanno però voluto rispondere che il sessismo purtroppo esiste ancora, questo ne è stato un chiaro esempio e la definizione equivoco è troppo riduttiva.
A seguito del caso, il presidente Pecchini ha deciso di dimettersi, dopo un maldestro tentativo della Commissione di difendersi, assumendosi successivamente tutte le responsabilità. Le sue risposte sono risultate incoerenti, poiché il presidente sembrava già in passato avere a cuore la parità di genere. Una parità, però, che Aurora non ha ritenuto rispettata. Lei che, fin da piccola, ha sempre giocato a calcio in mezzo ai maschi, con occhiali e ginocchia a terra, ma rialzandosi sempre. Come ora, con dignità.