Capita spesso nel mondo del cinema: quando un attore decide di prendere parte ad una saga o a una serie tv, il rischio è sempre quello di ritrovarsi un po’ incastrati nel proprio personaggio, trascinandosi dietro le sue caratteristiche e la sua identità per anni. E lo sa bene Daniel Radcliffe, che anche dopo anni rimane per tutti il maghetto più famoso del mondo, amato da tutti gli appassionati di fantasy e non.
Mentre il pubblico più nostalgico ricorda con affetto il piccolo Harry Potter, il suo interprete non è sempre stato della stessa opinione, ma ha anzi cercato in più occasioni di dimostrare al pubblico di sapersela cavare anche fuori dal mondo magico. Se non è Harry, allora chi è Daniel Radcliffe?
Avventura o incubo?
Daniel Radcliffe nasce il 23 luglio 1989 a Londra: il mondo dello spettacolo fa parte della sua vita fin dall’infanzia, con il padre con un’esperienza da attore alle spalle e la madre agente di casting. Il primo ruolo che ottiene, ancora bambino, è quello di David Copperfield, ma è all’inizio degli anni 2000 che arriva la vera svolta, come tutti sappiamo: tra migliaia di aspiranti attori, viene scelto proprio lui per dare un volto ad Harry Potter, il mago protagonista dell’omonima saga, nel primo capitolo Harry Potter e la Pietra Filosofale.
Questo momento rappresenta, un po’ a sua insaputa, l’inizio di una grande avventura, che terminerà soltanto nel decennio successivo con l’uscita del gran finale Harry Potter e i Doni della Morte, diviso in due parti. L’interpretazione di Harry Potter permette a Daniel Radcliffe di essere conosciuto in tutto il mondo.
Con il successo, però, arrivano anche i problemi: a causa della pressione sempre maggiore esercitata dalla celebrità del suo personaggio, Daniel ha dovuto affrontare vari problemi con l’alcool, divenuto un appiglio nei momenti di stress e ansia dovuti anche ai molti interrogativi sul post Harry Potter. Data la giovane età, il mondo della magia risulta in alcuni casi ancora più ingombrante da sopportare.
Nonostante i vari problemi, decide di dedicarsi ad alcuni progetti paralleli, dandosi da fare nel mondo del teatro e del musical, in cui ottiene un discreto successo.
Nuovi stimoli
Una volta terminata l’esperienza magica di Harry Potter, Daniel cerca di far dimenticare a tutti la cicatrice a forma di saetta e gli occhiali tondi tipici del maghetto: ottiene dei ruoli in film di genere totalmente diversi, come The Woman in Black, Giovani Ribelli e Horns, dove riesce a cimentarsi in ruoli completamente nuovi, riuscendo a far apprezzare il suo talento.
Grazie a queste pellicole, inizia a collezionare esperienze significative che gli permettono di intraprendere un percorso di distaccamento dalla sua infanzia intrisa di magia.
Negli ultimi anni decide di prendere parte ad altri film sempre dello stesso genere come Victor – La storia segreta del Dottor Frankenstein e Now You See Me 2: I maghi del crimine, dando un ulteriore slancio alla sua carriera e confermando la sua bravura sul grande schermo.
Il ritorno
Dopo un periodo di totale allontanamento e distacco dal mondo di Harry Potter, ultimamente Daniel Radcliffe sembra aver superato definitivamente il periodo di crisi nei confronti del suo personaggio per eccellenza. Durante il periodo di lockdown ha preso parte alla realizzazione dell’audiolibro di Harry Potter e la Pietra Filosofale, prestando la sua voce per narrare il primo capitolo, il principio di tutto. Daniel Radcliffe ha completamente cambiato il suo atteggiamento nei confronti del mondo magico, ricordando la sua esperienza cinematografica con piacere e nostalgia, anche se ormai si tratta di un capitolo chiuso.
Etichette
Il caso di Daniel Radcliffe è uno dei più emblematici all’interno del mondo del cinema: a volte un personaggio rischia di diventare davvero troppo ingombrante, quasi un macigno per l’attore scelto per interpretarlo. Il rischio di rimanere impigliati è sempre dietro l’angolo, specialmente quando si parla di attori molto giovani all’inizio della loro carriera, che potrebbero sempre portarsi dietro questa etichetta per sempre.
Dunque, interpretare un personaggio iconico ha le sue luci e ombre: se da un lato permette di raggiungere la fama in poco tempo e di poterla sfruttare anche per gli anni a venire, dall’altro può avere pesanti conseguenze sullo sviluppo professionale e personale dell’attore, che viene messo in ombra dallo stesso personaggio che gli ha aperto le porte del successo. Come in ogni situazione, occorre sempre trovare il giusto equilibrio ed è quello che ha fatto Daniel Radcliffe: ricominciare da zero, interpretare altri ruoli, senza mai dimenticare il giovane Harry.