Forse il suo nome fino a pochi giorni fa era sconosciuto ai più, ma dopo aver trionfato all’ultima edizione degli Academy Awards, è ormai famoso in tutto il mondo. Chloé Zhao, pseudonimo di Zhao Ting, è stata infatti premiata nel corso della cerimonia degli Oscar per la Miglior regia nel film Nomadland, che nella stessa sera si è aggiudicato anche il riconoscimento per il Miglior film e Miglior attrice protagonista a Frances McDormand.
Prima di questo grande successo, poco si sa della carriera artistica di Chloé Zhao. Ripercorriamo allora le tappe fondamentali della sua vita professionale e il percorso che l’ha portata fino al palco degli Oscar 2021.
L’inizio con il cinema indipendente
Chloé Zhao nasce nel 1982 a Pechino: fin dai primi anni di studio, è particolarmente affascinata dal mondo della cultura occidentale. Inizialmente compie i suoi studi a Londra e poi a Los Angeles. In un secondo momento, si avvicina al mondo del cinema grazie alla sua carriera universitaria presso la Tisch School of Arts di New York.
A partire dal secondo decennio degli anni Duemila inizia a lavorare come produttrice, scrittrice e regista nel cinema indipendente. Il suo esordio ufficiale nel mondo del cinema avviene nel 2015 con il film Songs my brother taught me. In questa pellicola, ambientata nel Sud Dakota, i personaggi protagonisti si trovano ad affrontare alcuni momenti difficili all’interno della propria famiglia. Esso viene presentato all’interno di alcuni festival internazionali riscuotendo un discreto successo e permettendo a Chloé Zhao di essere nominata per l’Indipendent Spirit Award nel 2016.
I successi più celebri
Nel 2017 lavora per il progetto cinematografico di The Rider – Il sogno di un cowboy, di cui è anche regista. La pellicola narra la storia e i momenti drammatici vissuti dal protagonista, costretto a fare i conti con la propria esistenza dopo un incidente. The Rider apre la strada a diverse candidature per Chloé Zhao a livello internazionale, registrando le prime conferme del suo talento come regista.
Dopo pochi anni, si assiste al momento del suo maggior successo. Nel 2020 inizia a lavorare a Nomadland, la pellicola protagonista degli Oscar 2021, che già aveva riscosso un grande successo in altre manifestazioni cinematografiche internazionali. Oltre alle tre statuette dell’Academy, nello stesso anno ha trionfato anche ai Golden Globes come Miglior film drammatico, confermando Chloé Zhao come Miglior regista. Con queste vittorie, il nome di Chloé Zhao è rimbalzato sulle maggiori testate internazionali, accendendo discussioni e confronti di opinioni sulla sua vittoria.
Il silenzio della Cina
Oltre al merito di aver ottenuto uno dei maggiori riconoscimenti all’interno del mondo del cinema, il trionfo di Chloé Zhao ha portato una ventata di novità agli Academy Awards. Chloé Zhao è infatti la seconda donna a ottenere il riconoscimento come Miglior regista agli Oscar. Prima di lei c’è stata soltanto Kathryn Bigelow nel 2010 con The Hurt Locker. Chloé Zhao è anche la prima donna asiatica a ricevere questo riconoscimento.
Mentre il mondo del cinema discuteva animatamente all’indomani dei successi di Chloé Zhao, uno dei Paesi a rimanere in silenzio riguardo alla notizia è stata proprio la Cina, terra d’origine della regista. Nonostante avere una regista candidata e poi vincitrice all’interno della più importante manifestazione cinematografica internazionale possa essere un motivo di grande vanto, da parte della Cina c’è stato soltanto silenzio, nessun entusiasmo per la notizia.
La Cina aveva inizialmente celebrato i successi di Chloé Zhao, per poi tirarsi indietro una volta venuta a conoscenza di un’intervista della regista, in cui quest’ultima aveva rilasciato alcune dichiarazioni sul mondo cinese, viste come un’accusa.
La risposta di Chloé Zhao
Nonostante il mancato supporto del proprio Paese d’origine, Chloé Zhao ha scelto in qualche modo di omaggiare la propria infanzia e le proprie radici durante il discorso di ringraziamento dopo la consegna della statuetta come Miglior regista. Chloé Zhao ha infatti fatto riferimento alle poesie imparate insieme al padre, da cui ha preso spunto per fare un discorso sulla presenza innata della bontà negli esseri umani che lei stessa ha avuto la fortuna di incontrare nel corso della sua carriera e che hanno contribuito a farle raggiungere determinati risultati. Questi riferimenti, dopo il silenzio della Cina, sembrano quasi essere una risposta da parte della regista, che ha colto così l’occasione per ringraziare tutte le persone incontrate nel suo cammino professionale.
Dunque, per alcuni aspetti, Chloé Zhao sembra essere solo agli inizi della sua carriera, ma le conferme ricevute negli ultimi anni sembrano aprire davanti alla regista una strada ricca di soddisfazioni e riconoscimenti. Infatti, dopo l’incredibile successo agli Oscar, la regista sta lavorando a Eternals per i Marvel Studios, in programma per la fine del 2021.
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