Girando per il mondo (quando ancora era possibile farlo in sicurezza, sperando lo diventi di nuovo presto) si scopre come certe tradizioni a cui si è abituati possano ripresentarsi anche in altri luoghi. La cultura viaggia con le persone, di conseguenza molte festività legate al folklore popolare e religioso possono avere similitudini presso popolazioni e cittadini di diversi Stati. Un confronto molto particolare e interessante, tra tradizioni e leggende, è quello fra le due feste di Sant Jordi e San Marco: la prima si festeggia il 23 aprile e trova radici nella regione spagnola della Catalogna, la seconda è tipica veneziana e si celebra il 25 aprile.
La leggenda di Sant Jordi
Sant Jordi, traduzione in lingua catalana di San Giorgio, è patrono della Catalogna fin dal dal XV secolo. La leggenda narra che tanto tempo fa, a Montblanc, una città vicino Tarragona, viveva un feroce e temibile drago capace di avvelenare l’aria e uccidere con il suo respiro e che terrorizzava gli abitanti della città. Spaventati e stanchi della sua pericolosità, essi decisero di placare la sua ira dandogli da mangiare una persona al giorno, scelta a sorte. Un giorno, questa cattiva sorte ricadde sulla principessa.
Mentre la ragazza abbandonava la sua dimora per dirigersi verso il suo destino, un cavaliere apparse improvvisamente per salvarla: questo cavaliere era Sant Jordi. Sguainò la sua spada e uccise il drago, liberando tutti dal loro terribile destino. Inaspettatamente, dal sangue del drago germogliò un roseto: Sant Jordi colse una rosa e la donò alla principessa.
La rosa di Sant Jordi
Sant Jordi viene considerato un po’ come il San Valentino dei catalani: con il suo romantico gesto verso la principessa, rappresenta infatti tutti gli innamorati e i loro reciproci gesti d’amore. Seguendo ciò che ha fatto Sant Jordi con la principessa, la tradizione vuole che, per l’occasione, l’uomo regali una rosa alla sua donna, per consacrare al meglio il significato di amore.
La Giornata Mondiale del Libro
Il giorno di Sant Jordi in Catalogna
Il 23 aprile i catalani amano seguire le loro amate tradizioni, nonostante nel tempo si siano modernizzate. Ad esempio, lo scambio di rose e libri può avvenire anche in senso contrario o, ancora meglio, si tende a regalare entrambi. Così Barcellona, il capoluogo della Catalogna, si trasforma per tutta la giornata in un’enorme libreria e negozio di fiori all’aperto, soprattutto per le strade principali come las Ramblas, Paseo de Gracia e Rambla Cataluña.
A Montblanc, città da dove tutto è partito, si festeggia con la “Settimana Medievale di Montblanc”, con spettacoli teatrali e musicali che reinterpretano la leggenda. Nel centro storico, inoltre, vi è un portone denominato el Portal de Sant Jordi, attraverso cui si dice che uscì il cavaliere dopo aver ucciso il drago.
San Marco Evangelista, patrono di Venezia
Il 25 aprile è il giorno dell’anniversario della morte di San Marco. Divenuto patrono grazie alla sua leggendaria opera di evangelizzazione in vita delle genti venete, la città di Venezia ogni anno lo commemora. Gli Atti di Marco riferiscono che il Santo morì ad Alessandria d’Egitto dopo numerose torture. Secondo una leggenda due mercanti veneziani, nell’828, avrebbero portato a Venezia le spoglie dell’evangelista nascondendole in un cesto di cibarie. Il carico superò le dogane e giunse a Venezia fra le ovazioni di tutti i veneziani. Fu così che San Marco ne divenne l’emblema, simboleggiato da un leone alato armato di spada e con un libro tra le zampe. Dopo pochi anni iniziò la costruzione della famosa Basilica nella piazza omonima, che secondo varie fonti ne ospita le reliquie.
La leggenda del “Bòcolo”
Il “Bòcolo” e San Marco
Un’altra leggenda, questa volta fortunatamente con un lieto fine, lega il “Bòcolo” a San Marco. Si dice che un roseto crescesse vicino al luogo originario di sepoltura di S. Marco. Il roseto fu regalato a Basilio, un marinaio che viveva alla Giudecca, che aiutò a portare a Venezia le spoglie del Santo. Quando Basilio morì, i suoi figli si spartirono le proprietà e il roseto ne divenne un divisorio. A causa di molti litigi, i due rami della famiglia si divisero e il roseto smise di fiorire. Molti anni dopo, esattamente il 25 aprile, una ragazza e un ragazzo appartenenti ai due rami rivali delle famiglie si innamorarono l’uno dell’altra guardandosi attraverso il roseto. Da quel momento le rose iniziarono nuovamente a fiorire e il ragazzo regalò uno dei boccioli alla sua amata.
Libri, rose e gesti valorosi
Che piacciano i libri, i fiori, le storie tragiche o i lieti fine, ogni cultura ha le sue storie da raccontare. Ci piace pensare che le persone, nei loro viaggi e pellegrinaggi, abbiano deciso un giorno di parlare di Sant Jordi e San Marco e mettere a confronto le tradizioni e le leggende che li hanno caratterizzati e che sono diventati motivo di feste e celebrazioni.