Il biennio 2020-21 ha sancito il ritorno in auge del pop punk dopo il dominio dell’hip hop nell’ultimo decennio. Lo spirito di ribellione degli adolescenti dei primi anni 2000 sta tornando, rinnovato da influenze trap. La playlist Pop Punk revival è una raccolta adatta a chi vuole ampliare i propri orizzonti e rivivere le emozioni dell’ultima generazione di teenager prima dell’era di Internet. Passiamo alla rassegna degli artisti che hanno dato nuova linfa vitale al genere.
Machine Gun Kelly e Travis Barker
Se c’è qualcuno che va ringraziato per questa rinascita, questi sono Machine Gun Kelly e Travis Barker. Il celebre batterista dei Blink-182 è da anni impegnato nel rilancio delle sonorità pop punk e nell’investimento sui giovani talenti. Vi è infatti la sua mano, in qualità di direttore artistico, in ogni progetto rilevante degli ultimi anni.
Probabilmente, però, il suo lavoro non avrebbe ottenuto lo stesso successo senza l’ulteriore spinta di MGK. E’ proprio il rapper di Cleveland che nel 2020 ha dato la spinta definitiva al genere riportandolo in voga tra il pubblico mainstream.
Kells, reduce dal beef con Eminem, ha deciso di dare una svolta alla propria carriera abbracciando quelle sonorità rock e punk a cui ha sempre strizzato l’occhio. Possiamo collocare il punto di svolta nella pubblicazione dell’album Hotel Diablo nel 2019, contenente il brano I think I’m OKAY. Il pezzo segna la prima collaborazione tra MGK, Travis Barker e YUNGBLUD, promessa punk britannica e primo segnale importante di passaggio dal rap al pop punk.
La traccia ha ottenuto gran riscontro da parte del pubblico spingendolo a cimentarsi nella produzione di un album interamente in quella direzione.
Arriviamo al periodo a cavallo tra il lockdown mondiale di marzo e l’estate 2020. MGK torna e lo fa in grande stile con tre hit: Bloody Valentine, Concerts for Aliens e my ex’s bestfriend.
Poco dopo arriva l’ufficialità: a settembre fuori Tickets to My Downfall. L’album tocca numeri mai raggiunti in carriera dal rapper e ricolloca il pop punk sulla cartina della musica che conta.
YUNGLBUD e Mod Sun
I prossimi due artisti sono i compagni di avventura di MGK in questa svolta musicale.
Dominic Harrison, in arte YUNGBLUD, è la proposta britannica della playlist. Il giovane classe ’97 è probabilmente l’esponente più eclettico attualmente in circolazione. Doti canore e personalità da vendere rientrano negli ingredienti del suo successo. Prendendo batterie trap e mescolandole a sonorità skate punk è riuscito a creare una versione moderna e svecchiata del genere.
Mod Sun, grande amico e collaboratore di Kells, è invece la quota over 30 della raccolta. Dopo anni di gavetta e sperimentazione di numerosi generi, sembra abbia trovato la propria dimensione all’interno del genere redivivo. Il suo album di maggior successo risulta infatti Internet Killed The Rockstar, progetto totalmente pop punk che, con il brano Flames, in collaborazione con la regina indiscussa della generazione degli anni 2000 Avril Lavigne, gli ha fatto guadagnare la fama presso il pubblico mainstream.
La scena pop punk americana
Come anticipato prima, Travis Barker è da sempre impegnato nel lancio di giovani artisti e nella cura dei loro progetti. Proprio questi giovani vanno a formare la scena pop punk americana tra cui spiccano Iann Dior, Trippie Redd e 24kGoldn. In realtà possiamo parlare solo impropriamente di un movimento del genere, in quanto la sua versione moderna è un ibrido tra le sonorità pop punk degli anni 2000 e quelle trap.
L’evoluzione della nuova wave è data proprio dall’utilizzo di batterie tipicamente trap con l’utilizzo di pattern di hi-hats ogni due step con un riconoscibile suono metallico. Proprio per questo motivo gran parte dell’attuale scena è composta da rapper che, stanchi della saturazione del genere si sono lanciati in nuove sfide.
La proposta italiana
La quota pop punk italiana è composta da Naska e dalla Sad Ent. Per quanto riguardo Diego Naska, parliamo di un giovane classe ’97 che nel mercato musicale italiano, dominato dal rap, ha deciso da un paio di anni di dedicarsi totalmente al pop punk.
Il suo nome inizia a circolare con la pubblicazione dei brani California e Tu che ne sai dove appare in maniera evidente la commistione tra la wave in rimonta e il rap. A fine gennaio pubblica Mamma non mi parla con cui si consacra come uno dei maggiori esponenti mainstream di tale genere a casa nostra.
La Sad Ent è un collettivo di artisti emo rap composto da FIKS, Plant e Theø. I tre si propongono come una perfetta fusione tra rap ed emo in pieno stile Lil Peep e piano piano si stanno ritagliando una posizione di tutto rispetto nella scena italiana.
Se vuoi dare un ascolto a questo Pop Punk revival del 2020-21 lasciamo in calce la playlist che fa al tuo caso.