Maturità e consapevolezza: la nuova era di Justin Bieber

Justin Bieber non finisce mai di sorprendere e venerdì 19 marzo ha pubblicato il suo sesto album in studio Justice. Il nuovo progetto ha l’obiettivo di rispondere alle critiche ricevute dopo il precedente album Changes e di riprendere lo scettro di Principe del pop.

Accantonata infatti la wave totalmente R&B dell’ultimo lavoro, Biebs ha riabbracciato le sonorità pop attingendo anche dal passato. Il pubblico sembra aver apprezzato questa decisione dato il record di numero 1 in 125 paesi su Apple Music.

Le varie sfaccettature pop e le sonorità anni ’80/’90

Nel 2020 abbiamo assistito al rilancio delle sonorità anni ’80 e ’90 con l’album After Hours di The Weeknd e troviamo delle influenze anche in Justice. Possiamo notarlo in special modo in Die For You, Hold On Deserve You con un forte utilizzo dei synth e batterie di quel periodo.

La grande dote dell’album però è quella di non focalizzarsi su di una sola sfaccettatura e genere musicale ma di spaziare e mischiarli. Sono presenti brani totalmente acustici come Unstable Lonely, dove il testo è adagiato su strumentali molto morbide e poco invadenti lasciando il ruolo da protagonista alle parole. Altri brani strizzano l’occhio all’EDM ed all’House come As I Am Love You Different risultando più rapidi e incalzanti. E infine si arriva anche alla proposta pop R&B con Peaches che attualmente risulta il brano più virale essendo anche stato rilasciato come singolo e con video ufficiale.

Il peso delle parole

Se dobbiamo trovare un filo conduttore all’interno dell’album questo è sicuramente dato dai testi. Non a caso l’incipit del disco è dato dai 2 skit che riprendono dei discorsi di Martin Luther King. Il progetto nasce con l’intento di aiutare le persone ad andare avanti in un periodo complicato come quello che stiamo vivendo. Proprio così la popstar si è espressa riguardo al concept:

In un periodo in cui ci sono così tante cose sbagliate in questo pianeta distrutto, desideriamo tutti guarigione e giustizia per l’umanità.

Il mio obiettivo nel creare questo album è fare musica che fornisca conforto, canzoni in cui la gente può rispecchiarsi e connettersi così da sentirsi meno soli.

Sofferenza, ingiustizia e dolore possono far sentire le persone senza speranza. La musica è un bel modo di ricordarci l’un l’altro che non siamo soli. Può essere un modo di relazionarsi gli uni con gli altri, connettersi gli uni con gli altri.

So che non posso risolvere semplicemente l’ingiustizia facendo musica, ma so che se facciamo tutti la nostra parte usando i nostri doni per servire il pianeta e gli altri, siamo molto più vicini al rimanere uniti. Questo sono io che faccio la mia piccola parte. La mia parte. Voglio continuare la conversazione su cosa sia la giustizia così che possiamo continuare a guarire.

Scritto interamente durante la quarantena, l’album tratta diverse tematiche: dall’importanza dei rapporti umani e della fede alla solitudine e la nostalgia. Il tutto mettendo in campo il proprio vissuto e proponendosi come aiuto per chi ha perso la propria via.

I need you to hold on
Heaven is a place not too far away
We all know I should be the one
To say we all make mistakes (we all make mistakes)
Take my hand and hold on
Tell me everything that you need to say
‘Cause I know how it feels to be someone
Feels to be someone who loses their way

-Hold On

L’importanza dell’ispirazione

Lo snodo focale del processo creativo dell’album è sicuramente dato dal rapporto sentimentale di Justin con sua moglie Hailey Baldwin. È grazie a lei che l’artista è passato da bad boy e hit maker ad artista portatore di contenuti di spessore. All’interno dell’album infatti troviamo brani estremamente introspettivi, dove il cantante sfoga i propri traumi più reconditi.

In Lonely assistiamo a un flusso di coscienza che ripercuote i motivi che hanno portato Justin alle varie bravate che gli sono costate molto odio tra il pubblico e i media. A rendere l’atmosfera più triste e malinconica vi è il giro di piano suonato da benny blanco.

Everybody knows my past now
Like my house was always made of glass
And maybe that’s the price you pay
For the money and fame at an early age
And everybody saw me sick
And it felt like no one gave a shit
They criticized the things I did as an idiot kid

Non mancano neanche brani gioiosi e speranzosi come il primo singolo estratto Holy in collaborazione con Chance The Rapper.

E se Justin ha trovato ispirazione nel suo rapporto coniugale, lui stesso vuole essere da ispirazione e da chioccia per le nuove leve. In primis vi è il rapporto di amicizia instaurato con la baby star mondiale Billie Eillish, ahimè non presente in Justice. Vi è però The Kid LAROI, altra “next big thing” del panorama musicale mondiale che, appena notato da Bieber, è stato preso sotto la sua ala protettrice. Il classe 2003 infatti ha raggiunto il quartier generale della star canadese e vi ha soggiornato un paio di giorni per la registrazione del brano in collaborazione Unstable.

Se sei curioso di ascoltare Justice, in calce puoi trovare il link Spotify dell’album.

FONTI
TeamWorld

CREDITS
Youtube

 

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