Ogni giorno Instagram offre inedite sorprese artistiche. Così, scrollando tranquillamente le poliedriche forme visive, ci si può imbattere in qualcosa di bizzarro, ma intrigante. Tanto da sgranare gli occhi per capire meglio se quello che appare è reale o frutto dell’immaginazione. Poi tutto è spiegato quando compare il nome del fotografo Marius Sperlich, che di fantasia ne ha da vendere. I suoi soggetti? Corpi di donne, bocche, visi, genitali, spalle, e chi più ne ha più ne metta. Probabilmente l’artista non è noto a tutti, ma tanto meglio, per poterne conoscere la storia e l’inedito approccio estetico.
Chi è Marius Sperlich?
Marius Sperlich è un fotografo e art director di 28 anni, nato e cresciuto nella fredda Berlino. Il suo stile è unico e peculiare: ama catturare la bellezza grezza e mescolarla con idee artistiche. Ossessionato dai primi piani, che stimolano l’immaginazione degli spettatori, Marius mostra il corpo umano in modo creativo, lussurioso e talvolta strano. Tratta le sue fotografie come cortometraggi messi in scena e si comporta in modo molto simile a come un regista. Non a caso il cinema è la sua prima passione e il suo sogno.
C’è sempre una trama o un sentimento di base da seguire per assicurarsi che i protagonisti trasmettano perfettamente le sue idee. Queste sono spontanee, anche se contingenza e preparazione precisa fanno sempre parte del suo lavoro. Sperlich pianifica quindi le sue produzioni nei minimi dettagli e poi le abbatte per creare il personaggio. Il suo motto, infatti, è:
Qualcosa di perfetto non può essere macchiato facilmente. Fare errori e imprevisti rende le idee eccitanti, reali e tangibili.
Come uscire dalla zona di comfort
Bisogna sottolineare come, con il suo lavoro, Sperlich voglia far sentire qualcosa alle persone. Ispirato dalla sensazione di disagio, il suo scopo è lasciare che lo spettatore esca dalla sua zona abituale di comfort. Per questo il fotografo mostra spesso dei super primi piani del corpo umano, che sia il seno di una donna o i suoi genitali.
Ma perché proprio la scelta del corpo femminile? Il fotografo ha risposto così:
Il corpo femminile è solo un paesaggio che sto usando, quindi non lo vedo come qualcosa da oggettivare. Vedo il corpo come uno spazio in cui puoi creare qualcosa. Ma ci sono linee guida su Instagram a cui aderire. A volte è difficile perché non vuoi inviare anche il messaggio sbagliato. Tutto quello che faccio è intenzionale e per provocare emozioni.
Come ha inizio tutto?
Partiamo però dalle fondamenta. Marius, infatti ha sempre voluto lavorare nell’arte, ma all’inizio il suo interesse era rivolto alla cinematografia. Tuttavia, gli esordi del fotografo non sono stati molto promettenti. Nonostante l’impegno, alla scuola di cinema il suo lavoro non era apprezzato, e ha così Sperlich rinunciato al suo sogno. Poi è arrivata la svolta quando ha fotografato feste a cui partecipavano diverse celebrità. E così, con di nuovo in mano la fotocamera ha aperto una nuova parentesi del suo lavoro. Il tutto plasmato in particolare da un bel ricordo che risale all’età di 9 anni:
Quando avevo nove anni, mio padre mi ha regalato una videocamera VHS e poi ho iniziato a filmare gli amici sugli skateboard. Stavo pattinando molto e tutta questa estetica dello skateboard ha davvero plasmato il mio lavoro. Da lì, ho dovuto trasferire noiosamente un’ora di pellicola. Ho preso una macchina fotografica e ho detto che una foto è sufficiente.
Il suo marchio e il suo progetto si sono poi evoluti attraverso Instagram. Dopo le prime pubblicazioni, le persone hanno infatti iniziato a interagire.
L’arte di Marius su Instagram: tra censura e provocazione
Volevo creare una piattaforma online che catturasse l’attenzione delle persone ma che desse loro anche qualcosa in cambio. Questo è il motivo per cui mi rivolgo a temi come la salute mentale e la positività corporea. È strano per me pensare di aver appena scritto “Sono triste” sulla faccia di qualcuno e poi 80.000 persone hanno reagito. Questo è il motivo per cui metto foto in primo piano con messaggi perché voglio sempre affrontare problemi più ampi.
L’account Instagram del fotografo è noto ai suoi quasi 600.000 followers ed è un vero e proprio paradiso per gli amanti della provocazione. Camminando proprio su una linea sottile tra la censura di Instagram e la provocazione, Marius usa il corpo, principalmente femminile, come una tela per modellare piccoli oggetti di scena che raccontano una storia più ampia. Per l’artista, la nudità è solo un tabù e non dovrebbe essere intrinsecamente sessuale se l’argomento non riguarda il corpo stesso. Nell’intervista del 2018 rilasciata a Playboy, Marius ha infatti spiegato:
Uso parti del corpo nel mio lavoro, ma le storie che racconto non riguardano il corpo stesso. Le storie riguardano ciò che sta accadendo dentro e intorno ad esso. Sono un uomo che in qualche modo può fare quello che voglio, ma la mia truccatrice, che è una donna, non può. Un altro argomento su cui ho lavorato è “I ragazzi non piangono”, che descrive la mascolinità tossica. Alla fine, le donne ne stanno prendendo il peso e finiscono con un bambino grande perché gli uomini nelle loro vite non hanno mai parlato dei loro sentimenti.
Non solo corpi nudi: le tematiche care a Marius Sperlich
Oltre ai bellissimi corpi e ai loro montaggi con idee stravaganti, molto interessante è la concentrazione su tematiche d’attualità. Pensiamo per esempio al cambiamento climatico, alla salute mentale, al movimento Black Lives Matter e molto altro bisognoso di un racconto. A tal proposito, uno dei suoi ultimi pezzi mostra una donna sorridente con le parole “Sono triste“ e “Non sto bene nemmeno quando sorrido“ scritte sul viso.
Queste raffigurano chiaramente la pressione contemporanea per mantenere un fronte felice. Ma altrettanto stimolante è uno scatto di Sterlich di un orso polare che va alla deriva sul ghiaccio che si scioglie. L’opera è accompagnata a un’invito a come le persone possano fare la loro parte per fermare il riscaldamento globale. Non dimentichiamo poi il suo ritratto di Boys Tears, che esorta gli uomini a superare la mascolinità tossica, mentre Land of The Free affronta l’ingiustizia sociale.
Anche con questi argomenti seri e pregnanti, il suo feed di Instagram vanta una collezione di ritratti ironici su marchi di stilisti, cibo e statuette. Attualmente Marius sta lavorando su una Statua della libertà trasformata in scultura di Kim Kardashian con Joachim Bosse.
L’arte è ovunque
Marius Sperlich è l’esempio di come l’arte non sia racchiusa solo nei quadri, ma riposi ovunque. L’arte è viva, è online, sotto i nostri occhi ogni giorno, l’importante è notarla. Marius ha meno di trent’anni, ma la sua viva esperienza e la fantasia ribaltano il nostro punto di vista, rendendolo più scomodo e meno certo. Marius Sperlich ci interroga su ciò che stiamo guardando, ci domanda se sia vero o meno. E, soprattutto, lo fa attraverso il corpo più puro e bello che esista: quello femminile.
Non so se in futuro lavorerò con le gallerie, voglio solo essere più interattivo con la mia arte. Penso che l’arte non dovrebbe essere così esclusiva come lo è ora, acquistando biglietti costosi per vedere l’arte. Mi piace che le persone online possano godersi l’arte anche se non entrano nelle gallerie esclusive.