L'ESA riassume astronauti dopo 12 anni anche con disabilità

L’ESA riassume astronauti dopo dodici anni

Dopo dodici anni dall’ultimo bando, l’ESA riassume astronauti. L’European Space Agency, infatti, ha presentato la nuova selezione in una conferenza stampa tenutasi online, in diverse lingue. Il bando è destinato ai cittadini di venticinque Paesi e per la prima volta nella storia le selezioni sono aperte anche ad aspiranti astronauti con disabilità fisiche.

Mamma, io voglio fare l’astronauta!

L'ESA riassume astronauti dopo 12 anni e lo Spazio sembra ancora più vicino

Tutti viviamo un po’ il sogno dell’immensità dello Spazio. Fin da piccoli, rimaniamo incantati nel sentir parlare di stelle, pianeti, galassie, asteroidi e buchi neri. Pensare a quante cose accadano sopra le nostre teste che non riusciamo a quantificare rasenta l’incredibile.

Dicono che non esistano lavori più duri di altri; ma se ci fosse una classifica, essere astronauta sarebbe sicuramente sul podio. Sono necessarie infatti lauree ben specifiche, un certificato di buona salute rilasciato da un medico, ma soprattutto la propositività e la preparazione a una vita completamente diversa a quella sulla Terra. In Italia, possiamo ritenerci orgogliosi dei nostri astronauti: Samantha Cristoforetti è stata per esempio la prima donna italiana nell’equipaggio dell’ESA.

Le nuove selezioni

Quest’anno, l’ESA riassume quindi nuovi astronauti dopo dodici anni dall’ultimo bando. Le iscrizioni saranno aperte dal 31 marzo al 28 maggio. Si può inviare la domanda online attraverso il sito web dell’ESA e la selezione durerà diciotto mesi. Dopo una valutazione delle candidature, da luglio a fine anno, coloro che avranno superato la prima selezione dovranno passare una serie di test fisici. Da gennaio ad aprile 2022, invece, ci sarà un’ulteriore scrematura dei candidati con altri test pratici e psicometrici che ne valuteranno l’abilità, le conoscenze, le attitudini, i tratti della personalità e il carattere. A seguire, da maggio a luglio, si analizzerà lo stato di salute. Non prima di settembre ci sarà il primo round di colloqui. A ottobre 2022, finalmente la selezione finale: a quel punto sapremo i nomi delle prescelte e dei prescelti, che saranno da quattro a sei.

Un sogno che si avvera, per chiunque

Una grande novità di questa nuova selezione è che, per la prima volta, anche i “parastronauti” possono aspirare a un posto tra le stelle. Il nuovo programma, chiamato Parastronaut feasibility project, è un grande esempio di inclusività: lo Spazio sopra di noi sembra davvero senza confini. A detta della stessa Cristoforetti:

Quando si tratta di andare nello Spazio siamo tutti “disabili”. Nessuno di noi è nato per andarci. Quello che ci rende abili a raggiungerlo è la tecnologia, che pieghiamo alle esigenze di ciascun individuo.

Un altro astronauta italiano dell’ESA, Luca Parmitano, ha affermato che questa scelta di inclusione è stata presa dopo una consultazione con il Comitato paralimpico internazionale, per capire come intraprendere la giusta preparazione. I parastronauti selezionati saranno inclusi tra le “riserve” e lavoreranno insieme agli ingegneri dell’ESA per perfezionare sistemi e protocolli che un giorno consentiranno anche ad astronauti con disabilità di vivere e lavorare nello spazio.

I requisiti tecnici

L'ESA riassume astronauti dopo 12 anni per lavorare nelle stazioni spaziali

I requisiti sono gli stessi per chiunque vorrà candidarsi e sono consultabili sul sito online. Il primo è avere la cittadinanza di uno degli Stati membri dell’ESA (22) o di un membro associato (Canada, Lettonia, Slovenia). I candidati devono essere laureati in Scienze Naturali (fisica, biologia, chimica, matematica), Ingegneria o Medicina, e preferibilmente avere un’esperienza lavorativa nel relativo campo oppure un’esperienza di volo attivo, in entrambi i casi di almeno tre anni. È considerato un punto a favore aggiuntivo, anche se non obbligatorio, avere intrapreso studi in campo aeronautico e astronautico. È indispensabile saper parlare fluentemente inglese. Saperne altre non è che un altro vantaggio; in particolare il russo, la seconda lingua più parlata in ambito spaziale. Anche la buona salute è un requisito fondamentale per i nuovi astronauti: le attività di addestramento, infatti, richiedono una buona preparazione atletica e la capacità di affrontare condizioni climatiche estreme.

Le soft skills per vivere e lavorare nello Spazio

Oltre alle competenze strettamente burocratiche, l’ESA dà molto risalto alla motivazione individuale. Bisogna essere disponibili a viaggiare per lunghi periodi, restare distanti da famiglia e amici per mesi, sulla Terra e nello Spazio. Tra le qualità considerate necessarie, leggibili sempre nel bando, ci sono una buona capacità di riflessione, abilità nel lavoro in situazioni di stress, buona memoria e capacità di concentrazione, attitudine all’orientamento spaziale, coordinazione psicomotoria e abilità manuale. La personalità del candidato deve inoltre presentare caratteristiche di flessibilità, socievolezza, complicità con i colleghi di lavoro, un livello di aggressività molto basso e stabilità emotiva.

Ma che cosa fa l’astronauta?

L'ESA riassume astronauti dopo 12 anni con requisiti ben specifici

Un astronauta, di base, è una persona addestrata al comando o al pilotaggio di una navetta spaziale o che presta servizio come membro di equipaggio durante una missione spaziale. Almeno nei suoi primi anni, l’occupazione principale riguarda la vita sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), dove assembla, attiva e collauda i nuovi elementi della Stazione, supporta la ricerca scientifica, essendo lui stesso oggetto di verifiche nel campo di esperimenti di scienza della vita.

Quando non si addestra per un volo, fornisce supporto tecnico ai programmi di volo abitato, aggiorna le sue competenze e svolge un lavoro di pubbliche relazioni, al fine di passare il messaggio sull’importanza dello Spazio in generale e del volo spaziale abitato ancora più specificatamente. La giornata lavorativa a bordo della ISS dura dodici ore e almeno due ore al giorno sono dedicate all’esercizio fisico, essenziale affinché l’astronauta si mantenga in forma e in salute.

“Verso l’infinito e oltre”

Citando nuovamente le parole di Astrosamantha:

Diventare un’astronauta è stato un sogno che si è avverato. Riunisce molte delle mie passioni: scienza e tecnologia, macchinari complessi, impegnativi ambienti di lavoro, team internazionali, preparazione fisica, risonanza pubblica. E, naturalmente, ogni tanto ti capita di fare un giro su un razzo per lavoro!

Le nuove missioni puntano nuovamente alla Luna e a Marte. Sembra che questo sogno di andare oltre tutto quello che finora si è solo immaginato stia per diventare realtà per un numero sempre più grande di persone.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.