Lo scorso 11 marzo si è finalmente conclusa l’asta indetta da Christie’s che ha visto la vendita dell’opera Everydays: the first 5000 days. Il lavoro rivoluzionario del digital artist Mike Winkelmann, in arte Beeple, è stato venduto per un’offerta finale di ben 69,3milioni di dollari. Vi avevamo già parlato dell’opera in un recente articolo, sottolineando l’eccezionalità e la storicità dell’evento. Per la prima volta nella storia dell’arte, infatti è stata messa all’asta un’opera puramente digitale.
Non solo, ma ora possiamo anche dire che per la prima volta un’opera di digital art, e nello specifico di crypto art, è stata venduta per un valore di quasi 70 milioni di dollari. Vi ricordiamo che il lavoro consiste in un enorme collage composto da più di 5000 immagini che l’autore, Beeple, ha realizzato ogni giorno negli ultimi 13 anni.
Un unicum nella storia dell’arte
Un’immagine al giorno per più di un decennio, per un totale di migliaia di fotogrammi racchiusi in un collage digitale. Una rappresentazione, dunque, che riveste un vero e proprio unicum nella storia dell’arte. Ma l’aspetto più sorprendente, come già abbiamo avuto modo di evidenziare, è che si tratta di un’opera puramente digitale. Significa quindi che Beeple non ha solo realizzato l’opera con strumenti digitali, per poi stamparla e destinarla alla vendita. Bensì la sua opera esiste solo in forma digitale, nell’etere tecnologico, ed è stata venduta in quanto tale.
Come già abbiamo sottolineato però, non si tratta di un semplice file jpeg, ma di un’immagine digitale crittografata con sistema NFT (Non Fungible Token). Questo permette di crittografare un contenuto digitale – soprattutto in immagini – assegnandogli un carattere di indivisibilità e unicità. Insomma, per dirla in parole semplici, è come se si garantisse l’autenticità di quel contenuto, marcandolo con una firma digitale. In questo modo il lavoro diventa irripetibile, indivisibile e dunque unico, autentico.
Beeple conquista più di un record
Certo, fa un certo effetto e sconcerta leggere che un’immagine digitale – poiché di questo, in effetti, si tratta – sia stata venduta all’asta e per di più ad un prezzo di quasi 70milioni di dollari (per l’esattezza $69.346.250,00). Ed è proprio qui che l’opera infrange un secondo record. Quella di Beeple è infatti l’opera di digital art più costosa di sempre mai andata all’asta. E non solo. Per la prima volta è stata messa all’asta, da parte di Christie’s, un’opera puramente digitale, accettando anche transazioni in cryptocurrencies.
Così Everydays: the first 5000 days è diventata, dopo quest’asta, la terza opera di un artista vivente più costosa al mondo. La superano soltanto la scultura stainless-steel Rabbit di Jeff Koons – venduta nel 2019 per 91milioni di dollari – e il dipinto Pool di David Hockney – venduto nel 2018 per 90milioni di dollari, sempre da Christie’s. Insomma, una tripletta non indifferente per il mercato dell’arte, dove però Beeple svetta per una collezione di traguardi innovativi e avanguardisti.
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