Quella musica che ti sa accompagnare nella velata malinconia della domenica sera. Quei brani perfetti da ascoltare nella tranquillità della propria casa o con la testa appoggiata a un finestrino mentre si scruta il paesaggio circostante. Se dovessimo descriverlo sinteticamente, questo è il mood di Grilli, il nuovo album di Lou Mornero. Nelle sue otto tracce spicca la lunga ricerca svolta dal cantautore e dal suo produttore Andrea Mottadelli. Il risultato è un disco dalle sonorità complesse ma coinvolgenti, che sanno trasportare senza togliere spazio all’originalità.
Chi è Lou Mornero
Per chi ancora non lo conoscesse, Lou Mornero è un cantautore milanese, classe 1979. La sua passione per la musica ha radici profonde che risalgono all’adolescenza. Infatti, come regalo di promozione della fine delle scuole medie, riceve una chitarra elettrica che gli cambierà l’esistenza. Da quel momento non se ne stacca più e inizia a studiare lo strumento avvicinandosi al mondo musicale. Negli anni ha diverse esperienze insieme a delle band. Tra le più importanti c’è quella con i Male di Grace, con cui pubblica nel 2012 Tutto è come sembra, mentre insieme a I Paradisi lavora a Dove andrai nel 2016.
Il percorso da solista di Lou Mornero comincia nel 2017, quando esordisce con l’EP omonimo uscito per Cabezon Records. Si tratta di un disco di cinque tracce dove però riesce già a mostrare le sue preferenze e i suoi gusti in fatto di sonorità e liriche. Sono brani acustici che lasciano intravedere le forti influenze di blues, folk e le componenti psichedeliche. La ricerca del sound non prende mai del tutto il sopravvento su quella testuale. A dimostrazione di ciò spicca Vite strane, con un testo fortemente poetico che trasporta l’ascoltatore. L’EP del 2017 rappresenta un ottimo punto di partenza per Lou, con svariate critiche e recensioni favorevoli. Il suo lavoro negli ultimi anni l’ha portato a Grilli, una sorta di evoluzione 2.0 del suo progetto d’esordio.
Grilli: un disco non scontato
Il 22 gennaio 2021 è uscito il nuovo album in studio di Lou Mornero, Grilli. Alla base di questo lavoro discografico c’è il sodalizio musicale tra il cantautore e Andrea Mottadelli, polistrumentista e produttore. Nel corso della creazione del disco, tra Mornero e Mottadelli si sviluppa un’intesa degna di nota, che a tratti diventa simbiotica. Grazie a questo processo creativo, potremmo definire Grilli come un progetto a quattro mani con arrangiamenti e sonorità molto più ricche e complesse di quelle del primo EP di Lou. Restano le influenze care all’artista: non mancano gli espliciti richiami all’indie, al blues, al soul e persino citazioni musicali al folk e al trip hop. Tuttavia, questi suoni risultano più elaborati e curati, grazie a un consistente appoggio al mondo elettronico. Ciò fa di Grilli un album davvero variegato, dalle mille sfumature e dai molteplici colori.
“Fiamma viva o finzione?”
L’importanza della ricerca musicale è lampante sin dal brano in apertura, che dà il titolo al disco. La lunga intro strumentale avvolge l’ascoltatore in un’atmosfera lontana, quasi orientale. L’utilizzo dei synth si mescola agli arpeggi della chitarra in grado di traghettare chiunque nel mood dell’album. Risulta molto originale la scelta di aprire la tracklist con un pezzo che fa affidamento a livello di testo a un unico verso «Grilli che parlano e non tacciono mai». Sembra che Lou Mornero voglia ammaliare e ipnotizzare il suo pubblico come per avvisarlo che da quel momento in poi entrerà in un universo parallelo.
La cosa vuota, invece, presenta uno scenario diverso. Il ritmo e la base di partenza sono decisamente folk, mentre verso metà della canzone si aggiungono richiami alla musica primordiale. Il testo è introspettivo che esplode sul finire del brano.
Happy Birthday Songwriter, il primo singolo estratto che ha anticipato l’album, è uno dei pezzi più particolari. Per la realizzazione, Lou ha collaborato con Paolo Saporiti. Al contrario di quanto possa sembrare dal titolo, anche in questo caso il pezzo è integralmente in italiano, tranne che per il verso centrale. Happy Birthday Songwriter trasmette atmosfere di altri tempi, con una poetica parte strumentale e una lirica emozionale.
Happy birthday songwriter
Brinderai alla canzone?
Fiamma viva o finzione?
Dentro a un mare che si agita giocherai?
Happy birthday songwriter
Quale umore indosserai
Per confondere chi sei?
E sei solo sopra a un palco
E mentre affabuli
Da Dio il controllo non c’è più.
In generale, Grilli non è un album semplice. Servono più ascolti per captare i suoi messaggi e per apprezzare appieno le sue innumerevoli sfumature, ma ne varrà la pena per ognuno di essi.
Materiale gentilmente offerto da Fleisch Agency
Copertina: Giovanni Verdicchio
Immagine gentilmente offerte da Fleisch Agency