La letteratura di viaggio è indubbiamente un genere appassionante. Le immagini degli immensi orizzonti africani di Hemingway, delle gelide terre dell’Alaska di McCandless e dell’asfalto rovente di sperdute autostrade americane percorse da Kerouac e Cassady hanno dipinto nella nostra memoria immagini indelebili e orizzonti nuovi. Lo spostamento lungo la strada si intreccia con l’evoluzione personale del personaggio che la percorre, disegnando nuove geografie interiori. Il soggetto transita nello spazio e, nel suo incedere, si scopre passo dopo passo persona nuova, e scopre nuovi dettagli inediti nel mondo intorno a sé.
Ecco cinque titoli di letteratura di viaggio meno conosciuti, che nulla hanno da invidiare ai capolavori più celebri.
Orme, Robyn Davidson
Alice Spring, negli anni ’70, non è un luogo accogliente. Misoginia e razzismo dilagano e si fondono coi suoi miasmi e la polvere che ne ricopre gli edifici. Eppure, Robyn non si fa intimidire: è una giovane donna caparbia, decisa a coronare il suo sogno di attraversare il deserto australiano con l’aiuto di qualche cammello. L’apprendistato di Robyn sarà segnato da dure sfide, che ne metteranno alla prova il fisico e la mente. Tuttavia, l’impresa risulterà essere di portata tale che la rivista National Geographic deciderà di seguirla e sponsorizzarla.
Il libro è uno straordinario racconto di evasione e libertà. La scrittura senza fronzoli restituisce la chiara immagine di un mondo selvaggio e indomabile e per questo ricco di fascino ipnotico. La solitudine che accompagna Robyn sin dall’inizio del racconto (fatta eccezione per la compagnia di quattro cammelli e della fedele cagnolina Diggity) non è un onere, ma quasi un valore aggiunto. Apprendistato e viaggio plasmeranno il corpo e la mente della donna, trasformandolo in qualcosa di completamente nuovo al termine.
Bilal, Fabrizio Gatti
Senegal, Mali, Niger, Libia, Tunisia, Italia. Ultima tappa, Lampedusa. È questa la geografia
Prima di essere il racconto di un viaggio, Bilal è innanzitutto uno straordinario resoconto giornalistico. La mente registra ogni evento, lo sguardo e i sensi non si lasciano sfuggire un dettaglio. Il tono tenta di rimanere quanto più possibile oggettivo, ma la dirompente sostanza della narrazione tradisce questo intento. Bilal è un libro fondamentale per possedere una vera consapevolezza del nostro tempo.
America perduta, Bill Bryson
L’America che Bill Bryson ritrae nel suo libro è ben diversa dall’immagine che forse tutti noi
America perduta è un dissacrante ed accurato ritratto di un’altra America, quella che non si è abituati a vedere rappresentata nella narrazione mainstream. Difetti e incongruenze sono messi a nudo con tono ironico e poco lusinghiero, ma forse è proprio questo a conferire loro un suggestivo fascino.
Un indovino mi disse, Tiziano Terzani
“Viaggiavo lentamente e ne godevo. Avevo di nuovo il tempo di guardare, di sentire i posti. Quell’aver passato a piedi la frontiera tra Thailandia e Malesia mi aveva fatto intuire tante cose a proposito delle differenze dei due paesi e delle loro tensioni. Certo, che potevo leggere tutto questo in qualche saggio! Ma senza provare nulla, senza vedere i colori, le facce della gente, senza sentire le loro voci”
Il libro di Terzani è un inno alla bellezza del mondo, e a saperla cogliere nei suoi particolari inattesi. In un’epoca accelerata, di comunicazione istantanea e spostamenti rapidi che si limitano a gettare un fugace sguardo sul mondo dall’oblò di un aereo, l’invito dell’autore è di riscoprire il pregio della lentezza. In seguito a una profezia che cambierà per sempre la sua vita, egli decide infatti di non viaggiare in aereo per un anno, pur proseguendo con la sua carriera di corrispondente dall’Asia. Gli spostamenti in treno, o a piedi, gli permetteranno di gettare un nuovo sguardo sul mondo, di coglierne sfumature che fino ad allora gli erano precluse. Un testo immancabile nella propria libreria, voce di uno dei più profondi autori del nostro tempo.
Camminando fra i boschi e l’acqua, Nick Hunt
Come Terzani in Un indovino mi disse, Hunt riscopre la bellezza dell’incedere con lentezza, camminando, che permette di conoscere nuovi dettagli, fare nuove esperienze e incontrare individui singolari, che arricchiscono l’avventura del narratore e del lettore stesso. La pregevole capacità narrativa ed evocativa di Hunt restituiscono un ritratto paesaggistico affascinante e rendono la lettura piacevole e scorrevole.
FONTI
Robyn Davidson, Orme, Feltrinelli, 2014
Fabrizio Gatti, Bilal, Rizzoli Libri, 2008
Nick Hunt, Camminando fra i boschi e l’acqua, Neri Pozza, 2020
Bill Bryson, America perduta. In viaggio attraverso gli USA, Feltrinelli, 2012
Tiziano Terzani, Un indovino mi disse, TEA Libri, 1995