Charlie Chaplin e l’attualità del discorso de “Il grande dittatore”

Lo scorso anno molte aziende hanno deciso di proporre nuove pubblicità sul piccolo schermo, adattate alla nuova e inaspettata situazione che abbiamo vissuto: la maggior parte degli spot hanno cavalcato l’onda del lato sentimentale, in grado di emozionare in pochi secondi. Se in un primo momento sono stati apprezzati, lentamente i giudizi negativi hanno iniziato ad aumentare: tra i più criticati, uno ruota attorno ad uno dei discorsi cinematografici più famosi della storia, il Discorso all’umanità di Charlie Chaplin ne Il grande dittatore, un’iconica pellicola del 1940. Le parole dell’attore suonano ancora oggi tremendamente attuali: può un monologo vecchio di ottant’anni essere una lezione per la nostra vita di oggi?

Tutti noi esseri umani dovremmo unirci, aiutarci sempre, dovremmo godere della felicità del prossimo. Non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti. La natura è ricca e sufficiente per tutti noi.

Il discorso

In questa prima parte del discorso, Charlie Chaplin fa riferimento alla natura, all’ambiente che ci circonda e in cui abitiamo. La sua evoluzione appare costantemente influenzata dai nostri comportamenti, come più volte ci viene ricordato negli ultimi tempi. Spesso siamo troppo occupati ad azzuffarci tra di noi per averla vinta che perdiamo di vista il fatto di essere ospiti di uno stesso pianeta, che se trattato con cura, può essere casa per tutti e donarci tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformati in cinici, l’abilità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchine ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è vuota e violenta e tutto è perduto. 

Un posto migliore

Qui ritroviamo in un accorato appello a risvegliare i nostri sentimenti più umani, per fare del mondo un posto migliore. Solo collaborando e facendo la nostra parte possiamo riuscire a cambiare le cose, anche se solo nel nostro piccolo. In una quotidianità dominata dalla tecnologia e dal progresso, non dobbiamo mai dimenticare ciò che davvero è importante nella vita e nelle relazioni con gli altri, per cercare di vivere a pieno la nostra esistenza.

Ma voi non siete macchine! Voi non siete bestie! Siete uomini! Voi portate l’amore dell’umanità nel cuore. Voi non odiate. Coloro che odiano sono solo quelli che non hanno l’amore altrui.

In una delle parti più sentite di questo discorso, si parla di amore e odio, due forze che sembrano decidere le sorti del nostro destino: l’uomo si distingue dalle bestie proprio per i sentimenti e le emozioni che è in grado di provare e percepire. In ogni momento della vita ci troviamo davanti ad un bivio e possiamo scegliere da che parte schierarci, se decidere di intraprendere la via dell’odio o abbracciare l’amore.

L’attualità di un secolo

Il discorso appare dunque di un’attualità disarmante e sembra darci dei consigli per affrontare al meglio le critiche: perché allora molti sembrano non aver gradito la scelta dell’azienda? Molti hanno accusato il marchio di aver strumentalizzato il discorso a proprio piacere per il loro spot, scegliendo un atteggiamento eccessivamente buonista e intriso di ipocrisia, che va ben oltre quelli che sono i suoi scopi di promozione di un prodotto e che non competono al mondo del marketing e della pubblicità.

Al di là di quel che si può pensare della scelta pubblicitaria, è innegabile che il discorso di Charlie Chaplin si ancora oggi per tutti un’importante lezione di vita: non è un caso che, seppur pronunciato ottant’anni fa, in un contesto storico totalmente diverso, esso abbia ancora qualcosa da insegnarci. Oltre ogni confine temporale, è un simbolo di speranza: se da un lato possiamo rammaricarci che ancora oggi ci sia bisogno di queste parole per ricordare all’uomo cos’è importante, dall’altro ci può dare la consapevolezza, la speranza di essere ancora in tempo per fare di questa vita una “splendida avventura”.

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