“Il talento e il gusto non sono sufficienti, solo lo stile conta”. Con queste parole vogliamo ricordare uno dei più grandi stilisti del Novecento: Pierre Cardin, scomparso il 29 Dicembre scorso a 98 anni.
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Infanzia
Pietro Costante Cardin, ribattezzato Pierre Cardin, nasce in Veneto e a due anni si trasferisce in Francia con i genitori, ex proprietari terrieri, caduti in disgrazia dopo la Prima Guerra Mondiale. Come molti altri in quegli anni, anche la famiglia Cardin decide di lasciare la propria nazione d’origine per cercare fortuna e stabilità in un altro luogo, insieme a tutti gli antifascisti che stavano fuggendo dall’Italia troppo “stretta” di Benito Mussolini.
L’interesse per il mondo della moda nasce prestissimo, quando a 8 anni inizia a sfogliare le pagine della rivista «Jardin de Modes»: qui si immerge – e rimane affascinato – dalle immagini di quel mondo magico che faranno parte della sua vita, fino alla fine. La sua adolescenza è stata ricca di successi; inizia infatti come apprendista presso alcune sartorie locali, fino ad arrivare e raggiungere il cuore pulsante della moda, ovvero Parigi. Nel 1945 diventa allievo di Elsa Schiapparelli, rivale di Chanel, e nel 1947 riesce a raggiungere un ruolo importantissimo: diventa primo sarto di Christian Dior.
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Carriera
Pierre Cardin è sempre stato molto ambizioso, aveva ben chiari quali fossero i suoi obiettivi e di certo non si scoraggia davanti a dei no o alle porte in faccia come, ad esempio, il rifiuto dell’atelier di Balenciaga. Questa determinazione lo ha portato nel 1950 ad aprire una sua casa di moda e in pochissimo tempo si distinse per uno stile rivoluzionario e particolare. Lo notiamo nelle sue creazioni come il Bubble Dress, un abito a bolle con la gonna a palloncino, le giacche da uomo senza il colletto, che per anni hanno ispirato lo stile e i look dei Beatles, la minigonna con lo spacco, i pantaloni a sigaretta, ma soprattutto per la suo collezione Space Age, con tute aderenti, occhiali, mascherina, cerniere lampo, stivali alti. Insomma, Pierre cercava di interpretare e rappresentare l’attualità attraverso la moda e le sue creazioni. La sua idea non era quella di esaltare le forme femminili, ma osare con una moda unisex che in quegli anni si rivela una scelta azzardata e pericolosa ma allo stesso tempo vincente. Le sue creazioni raggiungono gli armadi delle più grandi star internazionali di quel periodo, come Brigitte Bardot o Elizabeth Taylor.
Nonostante un tanto grande successo, a Cardin non interessava disegnare abiti solo per le dive, poiché la sua vocazione era quella di vestire le persone comuni attraverso il prêt-à-porter, acquistabile a prezzi economici anche presso i grandi magazzini. Insomma, una scelta democratica che gli costa l’espulsione dalla Camera Sindacale, che in realtà durerà poco, perché lo riammette subito, anche se lui non sembra molto interessato o provato da questo allontanamento momentaneo. Infatti, si dimentica immediatamente dell’accaduto e fonda l’Espace Cardin, uno spazio espositivo volto alla scelta di futuri designer di cui lo stilista si farà promotore.
Alcuni Lavori
A partire dagli anni ‘60, Pierre Cardin rappresenta una moda meno legata alla perfezione delle geometrie dell’oggetto e si avvicina molto di più alla cultura moderna. La sua ambizione arriva da diversi ambiti: fumetti, film sci-fi, la scienza e lo spazio. In questo periodo il couturier sperimenta le fibre sintetiche, mentre le creazioni sono caratterizzate dalle forme geometriche e dalla rigidità dei materiali: segni di modernità.
Collezione Cosmocorps
Con questa collezione nella moda si sono impiegati per la prima volta materiali insoliti come il vinile, la plastica e un tessuto sintetico chiamato “Cardine”.
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La Mostra a Brooklyn
Il Brooklyn Museum di New York, dal 2018 al 2019, ha ospitato una mostra dedicata alla sua carriera: 170 creazioni esposte, realizzate a partire dagli anni ’50 spaziando fra alta moda, gioielli, fotografie e filmati. Questa esposizione ha avuto un successo internazionale.
Pierre Cardin Evolution 2019-2020
Per questa sfilata, Cardin si allontana dalla sua idea di moda geometrica optando per linee giovanili e forme più semplici: troviamo sia pezzi femminili sia maschili. Questo è stato uno degli ultimi lavori di un grande stilista che ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo della moda.
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Il 2020 sembra essere senza pietà; Cardin ci lascia una grande eredità. Ha segnato la storia della moda con la sua visione futurista ed è stato guida e ispirazione per le generazioni future.
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