Elezioni in Uganda: Museveni continuerà a governare

Chi è il presidente Yoweri Museveni al potere da 35 anni?

Yoweri Museveni è giunto al potere grazie alla rivoluzione del 1986 che lui stesso ha guidato in Uganda. Il presidente ha sfidato le leggi tradizionali degli altri leader politici della regione africana e si è imposto come il liberatore e portatore di pace che molti ugandesi cercavano da tanto tempo, e non ha mai smesso di ricordarlo ai suoi concittadini.

La presidenza di Museveni è stata marcata da un lungo periodo di pace e grandi cambiamenti economico-sociali che gli hanno fatto guadagnare il supporto di numerosi cittadini. Ma questi trentacinque anni di presidenza non sono stati tutti rose e fiori, anzi Museveni è riuscito a mantenere il potere sfumando sempre di più la linea tra dittatura e democrazia. Il presidente ugandese ha utilizzato diversi stratagemmi: il culto della personalità, il mecenatismo, la violazione dell’indipendenza di alcune istituzioni e anche dei suoi oppositori politici.

Durante la penultima elezione di cinque anni fa, Museveni ha risposto alle molteplici domande sulla sua prolungata presidenza affermando che non può andarsene proprio ora che le sue riforme stanno dando i suoi frutti e che la rivoluzione non è ancora terminata.

Il culto della personalità di Museveni si incentra sulla sua figura paternalistica. Molti giovani ugandesi si riferiscono al presidente col il soprannome di “Sevo” e lui stesso li chiama “Bazukulu” (nipoti). Ma il presidente non si vede come un tipico patriarca che tratta i suoi cittadini in modo paternalistico, anzi si propone come un presidente che ha ancora molto da offrire: attraversa il Paese con qualsiasi mezzo disponibile, inaugura numerose fabbriche, strade e mercati.

Tuttavia, il suo oppositore più popolare durante queste ultime elezioni è stato Bobi Wine. Wine è un giovane trentottenne che apparteneva al mondo della musica pop e che ha decisamente superato Museveni in quanto a vitalità e intraprendenza.

I cambiamenti alla Costituzione di Museveni

Originariamente, la costituzione dell’Uganda del 1995 prevedeva un limite di età per l’elezione presidenziale. Effettivamente, lo stesso Museveni aveva dichiarato frequentemente che una volta terminato il suo mandato, sarebbe tornato nella sua fattoria e avrebbe avuto una vita calma e lontana dai riflettori.

Nel 2004, tuttavia, ha cambiato idea. I suoi parlamentari hanno iniziato a proporre la rimozione del limite al mandato presidenziale, infatti il presidente sarebbe potuto rimanere al potere solo fino ai 75 anni di età, limite  di età imposto dalla Costituzione.

Nel dicembre 2017, è riuscito a rimuovere anche il limite di età per i candidati presidenziali. Tutti questi cambiamenti costituzionali hanno provocato non poche proteste perché era già evidente che si stava imponendo come un simil-presidente a vita.

Un altro problema del Presidente Museveni è la violazione dell’indipendenza di alcune istituzioni chiave per lo Stato. La magistratura non è stata risparmiata. Infatti negli ultimi anni il presidente ugandese è stato accusato di aver scelto specificatamente giudici leali al governo, eliminando il principio di imparzialità. Non a caso i pochi giudici indipendenti che sono saliti al potere sono andati incontro a molti problemi con le autorità.

Questo problema si ricollega alle elezioni presidenziali perché tutti i risultati , tranne quelli del 2011, sono stati contestati e portati in tribunale. In tutti i casi, le corti hanno dichiarato le irregolarità irrilevanti per l’annullamento dei risultati delle elezioni.

L’opposizione riparte da Bobi Wine

Il vero nome della pop-star ugandese è Robert Kyagulanyi, ma è conosciuto dal pubblico come Bobi Wine ed è stato l’oppositore più pericoloso per il presidente Museveni.

I risultati delle elezioni del 2021 hanno visto il presidente Yoweri Museveni riaffermare il suo ruolo come presidente dell’Uganda (58.64% dei voti a suo favore contro i 35% per Bobi Wine), ma ciò non toglie l’oppositore gli abbia dato filo da torcere.

 

Bobi Wine rappresenta la nuova generazione in uno dei Paesi più giovani al mondo in cui l’età media è sedici anni. Conosciuto come il “presidente ghetto”, Wine si è candidato con il partito National Unity Platform contro il partito di Museveni, Movimento di resistenza nazionale.

Bobi Wine ha sempre espresso il suo interesse politico da quando era molto giovane e soprattutto, in tutte le sue canzoni degli ultimi due decenni. I principali temi della sua discografia sono i problemi dell’Uganda: il sistema sanitario, l’educazione l’accesso all’acqua potabile e la giustizia.

Cresciuto nel quartiere più povero di Kampala, Bobi Wine è stato esposto ai problemi del suo Paese fin da piccolo. Prima della candidatura alla presidenza, Wine è stato eletto parlamentare a Kyaddondo, sconfiggendo membri del partito di Museveni. La pop-star è stato spesso paragonato ad un Museveni giovane in quanto entrambi sono (o sono stati) carismatici, energetici e fonte d’ispirazione per molti.

La sconfitta di Bobi Wine è attribuita a molti fattori tra cui la mancanza di un’ideologia e l’interferenza del presidente ugandese.

In quanto all’ideologia, quando gli è stato chiesto se fosse di destra o sinistra, ha frequentemente risposto che lui non appartiene a nessuna delle due parti e che ogni decisione che prenderà quando sarà presidente sarà indipendente. Purtroppo, questa retorica non lo ha aiutato. Molti si sono chiesti come si possa capire dalla parte di chi è se lui stesso non ne è sicuro, e soprattutto quali scelte economiche potrebbe compiere una volta presidente. Si è presentato come un fattore imprevedibile, e questo lo ha svantaggiato nei confronti degli elettori che hanno sempre votato per il già noto presidente Museveni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.