Saved By The Whale’s Tale: l’arte salva-vita di Maarten Struijs

Il grande amore è figlio della grande conoscenza e sopravvive o vive più a lungo colui che narra il mondo e l’uomo attraverso le forme figurative, la musica e la parola.

Torniamo un attimo sulla scia del panico instaurato l’anno passato dalla crociata vandalistica contro le statue dei grandi fondatori. A tal proposito, questa frase di Leonardo da Vinci offre una considerevole spiegazione sull’utilità dell’arte. L’arte, infatti, si offre come strumento di speranza e ottimismo quando i grandi problemi del mondo ci assalgono. Ci aiuta così a rendere evanescente la solitudine, sottolineando il legame presente nei sentimenti comuni.

L’obiettivo è trovare l’equilibrio interiore, che si presenta come una sorta di moto intellettuale ed emotivo, capace di compensare l’altra parte del nostro essere. Una costante forma di propaganda a sostegno del lato migliore dell’uomo, per aiutarlo a comprendere la meraviglia del quotidiano. In questo modo ci viene offerta una nuova prospettiva del mondo che ci circonda.

 

Incidente capolinea metropolitana De Akkers
Un attimo salvifico

Chissà in quanti lo avranno pensato la sera dell’1 novembre 2020, nella periferia di Rotterdam, dove un incidente ferroviario ha scongiurato la tragedia proprio grazie a un’installazione artistica. Siamo al capolinea della metropolitana De Akkers, dove due altissime code di balena si immergono nelle acque del fiume Mosa e, su una di queste, vi è adagiato un vagone di una metropolitana. Rimane sospeso oltre la fine del binario, incerto se proseguire la propria corsa di qualche centimetro e precipitare di sotto. Il risultato è dunque una composizione surrealmente reale, in cui il vagone e il grande cetaceo si cristallizzano in un attimo salvifico.

Incidente capolinea metropolitana De Akkers

Così il design e l’architettura d’avanguardia hanno ancora una volta dettato una svolta. Allo stesso modo in cui hanno definito la rinascita della città olandese nel secondo dopoguerra. Come ne hanno costituito la cifra artistica e stilistica, con palazzi futuristici, installazioni bizzarre e visionarie. E stavolta hanno anche neutralizzato un disastro ferroviario. Si tratta di un vero miracolo, che ogni tanto l’arte ci propone e di cui non sempre siamo capaci di accorgerci.

Saved By The Plastic

La scultura in esame, intitolata Saved by the Whale’s Tail, è opera dell’architetto e artista Maarten Struijs. Questo è fautore di un’architettura astratta, che esprime lo spazio, lasciando alle persone la scelta di decidere a cosa serva tale spazio a seconda delle loro esigenze. L’artista si classifica inoltre come vincitore del Concrete Prize per il frangivento in cemento lungo il Canale di Caland e del National Steel Prize per il progetto dell’edificio per la depurazione dei gas di scarico Roteb.

Riconoscimenti importanti, dunque, che raccontano la qualità della statua. Questa fu installata nelle acque alla fine dei binari della stazione metropolitana di De Akkers nel 2002, come compensazione, fortemente richiesta dai cittadini di Rotterdam, per la perdita di una porzione di parco pubblico sulla quale era stata costruita la stazione. È composta da due code di balena in poliestere, che sembrano mimare il movimento compiuto dal mammifero mentre si immerge nelle acque dell’oceano.

Fortuna vuole che poi la coda di destra fosse più inclinata rispetto a quella di sinistra, ragione per cui il treno, durante l’incidente, si è incastrato sulla scultura, rivelatasi più resistente del previsto, con somma meraviglia del suo stesso autore.

Disegno Aringa
Aringa vs Balenottera Azzurra

Non è invece rimasto sorpreso l’ingegnere che ha seguito la progettazione tecnica delle code, Peter Globevnik, insieme a Hans Muller ed Eric van Uden. Originariamente, infatti, le code erano state progettate per risolvere il problema dei forti venti olandesi, tipici della città costiera di Rotterdam. L’ispirazione venne ai cittadini di Spijknesse che volevano un’opera d’arte per contrassegnare la coda o fine della traccia della linea di trasporto appena completata.

Inizialmente, il progetto prevedeva l’uso di code di pesce di aringa, una delle preferite dagli olandesi, che attualmente però non avrebbero retto il peso del treno. Fortunatamente fu scelto un design alternativo: delle code di balenottera azzurra, progettate sulla scala reale delle balene blu adulte le cui code sarebbero lunghe 12 metri. Il progetto venne così proposto all’architetto di Rotterdam, Maarten Struijs, che accettò. In seguito, gli ingegneri si avvalsero anche dell’aiuto di un artista esperto di biologia specializzato nella creazione di sculture composite per giardini zoologici.

Disegno coda balenottera azzurra

I progetti, poi stampati in 3D, hanno permesso agli ingegneri di testare la resilienza della scultura nelle gallerie del vento, per capire i vortici, la portanza e la circolazione dell’aria. In questo modo la combinazione di modelli matematici avanzati, la stampa in 3D, e l’innovazione dei materiali compositi additivi all’avanguardia hanno permesso la creazione di nuovo materiale plastico composito, allo stesso tempo leggero e incredibilmente resistente.

Un gigante a sostegno dell’ambiente

Insomma, due code delineano molto più di una semplice scultura d’arte: una realizzata su una struttura a scala in acciaio ricoperta da una pelle composita e l’altra su una struttura di plastica composita cava senza una struttura in acciaio, quella che poi ha finito per essere abbastanza forte da sopportare l’impatto e sostenere il peso del vagone.

Saved by the Whales Tail

In tempi di grandi proteste contro quelle sculture altrimenti invisibili, contro quei monumenti che, da sempre hanno il compito di portare a futura memoria fatti, persone o eventi del passato, la scultura olandese rende omaggio non a fatti storici o a gesta eroiche, ma all’universo marino che rischia di soffocare sotto le isole di plastica, tutt’ora galleggianti, presenti negli oceani.

Una coda che si innalza dal mare per dare un metaforico colpo di pinna a 10 metri d’altezza, sorreggendo e salvando un treno con la gentilezza di un gigante buono. Un’opera salva vita, una scultura in attesa, pronta ad assolvere il suo profetico compito quando meno ce lo si aspetta.


 

 

 

 

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