Gustav Klimt: 5 curiosità sull’affascinante artista eclettico

Molti di noi conoscono il pittore austriaco Gustav Klimt per il celebre dipinto in cui due figure si baciano immerse nell’oro. Si tratta del celebre Bacio, datato 1907 con cui, e non solo, il leader della Secessione Viennese, maestro del simbolo, incanta e affascina i suoi spettatori da generazioni. La sua capacità sta nel nascondere allusioni alla sessualità e alla psicologia umana nelle ricche, lussuose e lussureggianti figure e stoffe. Queste popolano le sue tele, i suoi murali, i suoi mosaici in maniera spettacolare.  Ecco quindi a voi cinque curiosità che (forse) non conoscevate riguardo quest’artista pieno di vita e voluttà.

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G. Klimt, Le tre età della donna, particolare; 1905, Roma, Galleria nazionale d’arte moderna

1. Cominciò la sua carriera come decoratore di interni

La sua pittura ricca di elementi decorativi potrebbe in effetti suggerire i suoi esordi. Ed è proprio come decoratore d’interni che comincia la carriera artistica di Gustav Klimt. Molti suoi lavori gli vennero commissionati ancor prima che si diplomasse tanto che poi, alla fine degli studi lui, il fratello Ernst ed il loro amico Franz Matsch fondarono addirittura uno studio di interior design.  Gli diedero nome di The Company of Artists e subito raccolse commissioni importanti, incluso il murale al Vienna Burgtheater e la decorazione del soffitto del Kunsthistorisches Museum. Nel 1888 guadagnarono perfino il Golden Order of Merit dell’Imperatore Francesco Giuseppe I.

2. Una tragedia personale ne cambiò profondamente lo stile artistico

Nel 1890 la compagnia fondata dai fratelli Klimt e da Matsh andava a gonfie vele e i tre entrarono a far parte dell’Associazione degli Artisti di Vienna. All’epoca, lo stile di Klimt era profondamente classicista, al pari dei suoi colleghi associati. Tuttavia, solo un anno dopo, vennero improvvisamente a mancare, uno dopo l’altro, il padre e il fratello Ernst, lasciando tutta la responsabilità della famiglia sulle spalle di un disperato Gustav Klimt.

Fu da allora che la sua pittura iniziò a cambiare: l’artista abbandonò così l’Associazione degli Artisti di Vienna e si votò ad uno stile profondamente simbolista, con elementi derivati dall’Art Noveau. Nel 1897 fu co-fondatore di un nuovo gruppo, la Secessione Viennese, che puntava sui giovani artisti europei, lontani dalla tradizione e vicini a stili di pittura molto diversi tra loro.

3. Era un grande amante delle donne

Klimt lasciò poche dichiarazioni su sé stesso, tra le quali:

Chiunque volesse capire qualcosa di me come artista (che è l’unica cosa che conta) dovrebbe guardare attentamente alle mie fotografie e da lì provare ad indovinare chi sono… e cosa voglio.

Le donne erano indubbiamente ciò che voleva. Anche se non si sposò mai, Klimt fu sempre affascinato dalla bellezza femminile. Si dice infatti che l’artista fosse un famoso donnaiolo e la leggenda vuole che abbia dormito con ogni donna di cui abbia mai fatto un ritratto. Sembra poi che abbia concepito almeno 14 figli illegittimi, di cui ne riconobbe formalmente solo 4.

Gustav Klimt
Gustav Klimt, Il bacio (1907)

Nonostante ciò, ebbe un unico vero amore: sua cognata Emilie Flöge, stilista viennese che compare in molti dei suoi dipinti, in particolare nel celebre bacio. Non esiste conferma che la loro sia stata una relazione fisica, ma sicuramente fu una tenera amicizia. Si racconta che le ultime parole pronunciate da Klimt siano state: “Mandate a chiamare Emilie”. Il pittore rappresentò poi donne di ogni estrazione sociale, rendendole sempre affascinanti e seducenti figure piene di mistero e di voluttà. Le forme morbide dei corpi femminili sono dunque splendidamente armonizzate nei suoi dipinti. Perciò, indipendentemente da quante amanti ebbe, il suo modo di raccontarci le donne resta magicamente poetico.

4. Egon Schiele fu suo allievo

Nel 1907, ancora adolescente, Egon Schiele andò a cercare Klimt in cerca di una guida. Il duo formò una solida amicizia, basata sull’amore condiviso per l’erotismo, la pittura figurativa e la condizione dell’uomo moderno a Vienna. Fu Klimt ad introdurre Schiele al mondo ufficiale dell’arte e alle gallerie, lanciando la sua futura carriera. Così, nel 1913, Schiele ritrasse Gustav Klimt nel suo famoso smoking blu – quello che Klimt si gettava addosso per dipingere, e sotto il quale si vociferava non portasse nulla –  e, nel 1917, i due fondarono la Vienna Kunsthalle: un celebre  spazio espositivo per convincere gli artisti locali a esporre e non emigrare.

5. Molti dei migliori lavori di Klimt sono andati perduti, bruciati

Almeno 14 tra i più bei lavori dell’artista andarono perduti nel maggio del 1945. In quel periodo un’unità delle SS diede fuoco allo Schloss Immendorf, un piccolo castello al centro di un villaggio austriaco che era stato utilizzato come spazio entro il quale stipare opere d’arte rubate durante la guerra. Tra questi andarono perduti i dipinti per il soffitto dell’Università di Vienna, conservati a oggi solo tramite fotografie e schizzi preparatori.


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