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Pagano: dal punkalypso al cantautorato

Oggi presentiamo Pagano, nome d’arte di Jacopo Pagano, cantautore genovese la cui musica è tutta da scoprire. Classe 1990, Pagano ha ereditato la passione per la musica dalla sua famiglia e ha iniziato a muovere i primi passi all’interno di essa già nel 2008, anno in cui fonda insieme ad amici il gruppo Wrong Side. La band rappresenta gli inizi del suo percorso musicale, che vede però una svolta esattamente dieci anni dopo, quando si scioglie a causa di vicissitudini interne al gruppo.

È il 2018 e da allora Pagano intraprende la carriera da solista, lasciandosi alle spalle l’album Punkalypso, una sorta di commistione tra musica caraibica e underground britannico. Nelle otto tracce la band canta infatti in inglese e si rifà al genere che dà il nome al disco, appunto il punkalypso. Quest’ultimo, oltre a mescolare le tipiche atmosfere della musica caraibica con quelle della musica britannica, non esclude la tipica melodia all’italiana. L’album è uscito nel 2017 ed è l’unico progetto pubblicato dalla band genovese.

La carriera da solista

Dal 2018 Pagano inizia il proprio percorso da carriera solista. Nel marzo del 2020 pubblica Vestiti bene, il suo primo singolo ufficiale. All’inizio del brano Pagano canta: “Fai le valigie ce ne andiamo via” ed è subito chiaro il tono malinconico che accompagnerà il pezzo, con un sound indie pop. Non vi è una particolare interpretazione per il brano, che in realtà presenta diversi concetti filosofici all’interno ed è stato scritto prima dell’inizio della pandemia. Una sottile ironia permea l’intera canzone – il cui titolo non è un suggerimento, bensì una nota di humor che ognuno può decodificare, dando il significato che preferisce alle due parole.

Il 27 ottobre 2020 pubblica sulle piattaforme digitali il suo secondo brano, intitolato Ci diamo. Il cantante genovese esprime la propria rabbia contro un tempo che non ci appartiene, contro il “caldo che secca la gola”, la sveglia che suona troppo presto la mattina, contro una fretta che è caratteristica imprescindibile della società contemporanea e dalla quale è impossibile fuggire. “Ormai se ne parla domani”, la vita va avanti ma non evolve, l’autore si perde e non riesce a gestire un’identità che non sente sua.

Ed ecco che arriva il ritornello, con un sound che rimanda al cantautorato pop e con lo sconvolgimento di quanto detto finora. Se nella prima strofa il mood del brano è decisamente malinconico, Pagano adesso lancia un messaggio di speranza: invita a lasciarsi dietro le problematiche quotidiane, a ignorare le solite preoccupazioni e a fare festa, ridendo in compagnia. E alla fine “Ci diamo”, ripetuto più volte per ribadire il concetto, per combattere una qualunque giornata storta che può sempre tramutarsi in un’occasione di gioia e di vita.

Lo stile, le influenze e la poetica di Pagano

L’agire verso il domani è il fine ultimo della lotta di ognuno, l’obiettivo per risolvere le proprie crisi e cancellare l’incertezza del presente. Se abbiamo un problema? Ci diamo, ci diamo, ci diamo. Con l’ascolto di Pagano si viene trasportati in un’esperienza definibile quasi indie pop, con Pagano stesso che si è ormai lasciato alle spalle le influenze britanniche appartenenti al periodo della band e del cantare in inglese.

Oggi l’artista ha sviluppato uno stile proprio, sentito e originale con il quale, anche grazie al ritorno all’italiano, riesce a ricreare un’atmosfera più vicina all’ascoltatore, senza però tentare di emulare alcuno stile tradizionale. Pagano è un artista originale, non è necessario attribuirgli etichette di alcun tipo e la sua musica vuole essere innovazione. Ci sarà tempo per capire se la sua ricerca darà i frutti sperati; ad oggi, le premesse ci sono tutte.

FONTI

Materiale gentilmente offerto da Conza

CREDITS

Copertina e immagine gentilmente offerte da Conza

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