Lo scorso 8 dicembre è stato pubblicato il nuovo singolo della Babbutzi Orkestar, una band famosa per il suo particolare beat. Anche se dal nome possono sembrare stranieri, la band è proprio milanese! Infatti, è composta da: Gabriele Roccato (voce e cori), Andrea Migliarini (batteria), Ivan Lo Giusto (basso), Luca Butturini (chitarre), Marco Motta (sax baritono e clarinetto). Il loro nuovo brano si intitola Pornoamore ed è frutto di questi ultimi mesi di lavoro. Proprio per questa occasione, hanno creato una loro figura mitologica, chiamandola Uniporno. Loro stessi lo hanno definito come un essere misterioso e non ancora conosciuto, ma che hanno svelato al proprio pubblico con l’uscita di questo nuovo singolo.
Il PORNOAMORE è una fotografia dell’amore nella sua forma più estrema, anarchica e punk. Il protagonista del brano, l’Uniporno, con le sue fattezze bestiali e chimeriche, è l’incarnazione di una provocazione, che ti va ripetendo: se devi sognare l’amore, che sia senza limiti. Vai oltre, sii punk.
Di chi stiamo parlando?
La Babbutzi Orkestar è nata tredici anni fa, nel 2007, quando:
Dal campo nomade una balcanica voce raminga smuove l’aria, trasportando con sé una nota che urla: “Cigani!”. Il prof., impegnato a ingollare la vita, e il suo compagno di bevute Lele, colgono il messaggio. Insieme con il fedele cane RegoleO prendono a dimenarsi: un movimento, da blando, diventa sempre più frenetico e percuote le membra.
Negli anni hanno creato un loro sound e una loro musica personale, definita come la Balkan Sexy Music. La loro identità è venuta fuori soprattutto dopo la pubblicazione dell’album dal titolo Vodka, Polka & Vina, nel quale hanno saputo creare dei suoni particolari: un suono nuovo e aggressivo che voleva interpretare il linguaggio balcanico. sono qui contenuti grandi successi come Sciu Sciu Le Praline, Secsi Legginz e Mercedes. Quest’ultimo brano è inoltre stato scelto da Levi’s per una campagna radiofonica.
La loro caratteristica principale è la continua ricerca di musica nuova e differente dalla precedente. Nel 2015 hanno pubblicato il singolo Caramella, con il quale volevano distinguersi nel panorama balcanico accentuando il sound sexy. Nel 2016 hanno pubblicato il secondo album di inediti, TZUPER, un passo verso la “rivoluzione balcanica”, come la intendono loro. Nell’ aprile 2018 hanno lanciato 5, un nuovo ep per rivoluzionarsi. Per prima cosa sono diventati un quintetto e si sono specializzati nei suoni punk, surf, creando un suono sempre più particolare. Ma la novità è stata quella del testo: tutte le canzoni erano in italiano.
La loro scelta era dovuta al fatto che volevano dare un suono più rock, quasi cantautoriale, che loro definiscono “da osteria”. Hanno suonato su tantissimi palchi internazionali, tra i quali Hidrellez Festival ad Istanbul, Alcatraz a Milano, al MEI di Faenza, BalkanbeatsLondon a Londra e su molti altri, salendo anche sui palchi di tantissime piazze italiane. Attualmente la band ha molta nostalgia del palco, ma si tiene impegnata lavorando all’uscita del nuovo disco, prevista per febbraio 2021. Noi de «Lo Sbuffo» abbiamo scambiato quattro chiacchiere con la Babbutzi Orkestar, in occasione dell’uscita del loro nuovo singolo, Pornoamore, ecco cosa ci hanno raccontato.
L’intervista ai Babbutzi
Ciao ragazzi, come state? Vi va di presentarvi per le persone che ancora non vi conoscono?
Hey! Noi sul pianeta Babbutzi stiamo bene, ma ci manca molto il pianeta Palco. Sul nostro pianeta personale, sotto la costellazione della Vodka, siamo un piccolo Carrozzone itinerante. Una banda composta da cinque musici, provenienti dalle più differenti scuole. Insieme però abbiamo creato un suono che unisce tutte le nostre differenze. Questo suono è la nostra identità e la nostra musica. E amiamo fare concerti; siamo nati per fare concerti. Siamo una banda da festa, da pogo, da capriole, da sudare, da danzare, da vivere.
Vi siete distinti nel panorama della Balkan Beat, ma voi vi definite una “Balkan Sexy Music Band”. Vi va di spiegarci un po’ perché quel “sexy”? Come vi siete avvicinati, invece, al mondo balcanico?
Balkan Sexy Music non ricordiamo neanche come sia nato, o da chi ci sia stato affibbiato. A noi piace, ci fa sentire belli. Anzi, Secsi. Anni fa dicevamo spesso di venire a sentirci in concerto perché eravamo più belli che bravi. Eravamo ironici chiaramente. Però ci piace, e soprattutto fa pensare a noi. O meglio alla nostra musica balcanica. E con nostra intendiamo il nostro modo di suonarla, che è personale, ci identifica. Oggi però abbiamo dalla nostra l’UNIPORNO, lui sì che è sexy!
Per quanto riguarda la seconda domanda, noi siamo sempre stati amanti e ascoltatori della musica balcanica. La banda invece è nata quasi per caso e un po’ per gioco. Fondata da Gabriele Roccato, attuale voce della banda, ed Emiliano Bianchi, attuale sostenitore, fan, fotografo, manager e fratello della banda. Ai tempi fisarmonicista dell’ensemble. La verità è che ci siamo formati per essere la colonna sonora di un matrimonio di amici. Da lì si è innescato qualcosa. E siamo arrivati fino a oggi, tra diversi cambi di formazione, evoluzione musicale, nuovi percorsi, litigate, alcool, bevute… tante bevute.
Già che siamo in tema, qual è vostro il brano più sexy?
Oltre a PORNOAMORE? Sicuramente SECSI LEGGINZ, il pezzo che apre Vodka, Polka & Vina del 2014.
Il titolo del nuovo singolo è Pornoamore. Ce lo raccontate?
PORNOAMORE è un pezzo romantico e passionale. O meglio, diciamo che è un brano “PUNK ROMANTIC”. Dopo tanti anni di Vodka, Maccheroni, Parruski e Pi-Bull ci è venuta voglia anche a noi di parlare d’amore. A modo nostro, non come ne parla “Tommy Heaven”. È stato il primo pezzo scritto per il disco, e quello che ha dato anche la direzione per il lavoro successivo. Possiamo definirlo Balkan Punk. Il titolo è sicuramente provocatorio, come il messaggio che vogliamo trasmettere: l’amore va vissuto senza limiti perché è anarchico, senza regole. L’amore è estremo e punk.
E se doveste spiegare l’amore come sentimento?
Forse abbiamo già risposto prima. L’amore è un sentimento punk, senza regole. Un sentimento che ci strapazza, e noi lo abbiamo strapazzato con PORNOAMORE.
Siete andati letteralmente ovunque in concerto, da Istanbul a Faenza. Qual è il posto che vi ha più affascinato? Sareste intrigati da un tour nell’Est Europa?
Ogni palco, ogni piazza, ogni centimetro di asfalto che abbiamo calpestato con la nostra musica ci ha regalato sempre qualcosa. Noi amiamo stare in mezzo alla gente, suonare, fare festa. È veramente difficile dire che un posto ci ha affascinato più di un altro. Possiamo dirti che quello che ci affascina di più è il pubblico, e ogni pubblico è affascinante. Sicuramente ci piacerebbe fare un tour nell’Est Europa. Ci abbiamo provato diverse volte a proporci ma non abbiamo ancora trovato il collegamento giusto.
Come vivete invece questa situazione, senza la possibilità di fare serate dal vivo?
La viviamo come tutti quelli che come noi lavorano nello spettacolo. Con sofferenza. In attesa. Un’attesa lunga e straziante. Ma aspettiamo il nostro momento, perché amiamo quello che facciamo e questa situazione non può spezzare il nostro amore. Non molliamo e andiamo avanti a pugni stretti!
La figura mistica e bestiale dell’Uniporno: com’è nato? Come lo descrivereste a chi non l’ha mai visto?
L’UNIPORNO è stato evocato da PORNOAMORE. Un essere bizzarro e scellerato dalle fattezze bestiali. Lui è il simbolo dell’amore senza regole. Se doveste incontrarlo preparatevi al peggio, è il capo della festa. Descriverlo? Una Molotov impazzita.
Come sarà il nuovo disco, previsto per febbraio 2021? Sarà il punk o la Balkan music a prevalere?
Il nuovo disco l’abbiamo quasi terminato. È dall’estetista per i ritocchi finali. Ad oggi non sappiamo se uscirà a febbraio, con ogni probabilità rivaluteremo la data di uscita. A causa del periodo di stallo, sarebbe un peccato fare uscire un disco senza poterlo suonare dal vivo come piace a noi. Ma vedremo. Per ora vi possiamo anticipare che sarà un disco pieno di energia. Un disco Balkan ma anche molto punk. Contaminato anche da generi più disparati dal rock al pop, dal reggaeton alla trap… non vogliamo spoilerare troppo. Sappiate solo che è Babbutzi!
Il ricordo più bello legato alla vostra carriera musicale?
Il ricordo più bello è legato ai chilometri infiniti percorsi tutti insieme. Al dormire poco. Alle ore interminabili in furgone e alle chiacchiere, le risate, le incazzature. Il ricordo più bello siamo noi cinque che saliamo sul palco a dare tutto quello che abbiamo tra le carni. Non vediamo l’ora di rivivere quei momenti. Ci mancano.
Materiale gentilmente offerto da Conza Press
Copertina e immagine gentilmente offerte da Conza Press