Manca sempre meno all’attesissima cerimonia dei Grammy 2021, e la redazione di musica de «Lo Sbuffo» non può che continuare la sua rubrica settimanale a riguardo. Ripartiamo dopo le feste con un po’ di brio, e quindi con la categoria che premia l’album pop dell’anno: Best Pop Vocal Album. Come sempre, di seguito le candidature ufficiali:
Changes, Justin Bieber
Chromatica, Lady Gaga
Future Nostalgia, Dua Lipa
Fine Line, Harry Styles
Folklore, Taylor Swift
Dimitra Gurduiala, Caposezione
Charli, Charli XCX
Come se non fosse abbastanza scandalosa l’assenza del nuovo disco how i’m feeling now, manca all’appello delle candidature dei Grammy anche Charli, forse l’album più di successo della cantante britannica. Con collaborazioni che farebbero rimanere chiunque a bocca aperta (parliamo di personalità come le HAIM, Lizzo, Pabllo Vittar e Troye Sivan), Charli non ne sbaglia una: possibile che per l’Academy non fosse rilevante neanche una traccia come 1999 o February 2017, con la bellezza di Clairo e Yaeji come featuring?
Ancora una volta, insomma, i Grammy hanno deciso di snobbare il talento, dando rilievo a personalità ormai obsolete (le nomine di Justin Bieber sono solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare a riguardo). La regina dell’elettropop però ormai ha capito che merita di più, perché dischi come Charli o how i’m feeling now si vedono davvero poco nell’industria musicale pop odierna. Lo capirà un giorno anche l’Academy?
Veronica Piri, Redattrice
My Name Is Michael Holbrook, Mika
Impossibile non nominare l’album di un’icona del pop: il cantante libanese ma naturalizzato britannico, Mika… eppure è proprio quello che ha fatto l’Academy. My Name Is Michael Holbrook è il quinto album in studio dell’artista, pubblicato il 4 ottobre 2019 dalle case discografiche Casablanca Records e Republic Records. Mika, pseudonimo di Michael Holbrook, come dice il titolo dell’album, è una figura caratteristica tra i cantanti pop contemporanei. Lo è da più di un decennio, con il suo falsetto e le sue canzoni che nascondono fascino e creatività. Dopo quattro anni da No Place In Heaven, l’ultimo album ha avuto successo già con il primo estratto, il singolo Ice Cream, brano dai toni estivi.
Nel disco ci sono molti riferimenti personali, tra i quali la ballad Paloma, dedicata alla sorella vittima di un brutto incidente, l’unico duetto dell’album, in coppia con il cantautore Jack Savoretti. Mika è ancora capace di fare brani pop inserendo la propria personalità sia nel ritmo che nella melodia. È un artista poliedrico, curioso, mai banale che con quest’album mostra la sua identità: “mi chiamo Michael Holbrook e sono nato nel 1983”. Non poteva essere nominato lo scorso anno per una questione di tempo, ma la nomination ai Grammy quest’anno ce l’aspettavamo… Sarà per un’altra volta?
Giulia Ascione, Redattrice
Rare, Selena Gomez
Forse la caleidoscopica carriera di Selena Gomez a volte toglie l’attenzione dal suo percorso musicale, che nel corso del 2020 ha toccato una tappa importante. Infatti, il 10 gennaio è uscito Rare, il suo terzo album in studio. Il disco era stato anticipato da Lose You to Love Me, brano splendidamente pop che racconta della struggente fine di un amore.
La sua produzione a opera di Mattman & Robin e Finneas O’Connell faceva pensare di certo a una candidatura a Song Of The Year, ma svanita questa speranza la nomina di Rare nella categoria principale dei Grammy Pop sembrava scontata. Infatti, in questo suo ultimo progetto Selena ha unito sapientemente tematiche interessanti, come in Dance Again, dove parla del superamento di un trauma e della difficile ricostruzione dell’autostima, e sound di svariate influenze, che vanno dal funk all’elettronica.
Stefania Berra, Redattrice
Smile, Katy Perry
Non tornava in scena dal 2017, quando pubblicò Witness tra plausi e critiche (lei stessa lo ha definito un flop). Ora, a distanza di tre anni, Katy Perry ci ha deliziato con il suo sesto album in studio Smile, uscito il 28 agosto 2020 per la Capitol Records. Sono passati anni da I Kissed a Girl, canzone che la consacrò a reginetta del pop internazionale, eppure la voglia di rimettersi in carreggiata dopo la rottura temporanea con Orlando Bloom, e i problemi di depressione, pervade l’album. Non sono i fuochi d’artificio dei primi lavori, non sono le classiche ballate da cantare a squarciagola che si faticano a dimenticare. Sono certamente buone canzoni pop, senza troppe pretese, che ripercorrono i momenti difficili e la voglia di ricominciare della cantautrice americana.
Sonorità forse già viste, singoli che hanno faticato a decollare ma, nonostante tutto, una seconda chance a Katy Perry bisognava darla. Nei videoclip che accompagnano i brani, la ora neomamma appare travestita ora da pagliaccio (come la copertina del disco), ora in perfetto stile cartoon – sempre con il bel pancione in mostra – mostrandosi con tutte le sue paure, in un mix vincente di ironia e profondità. Forse non ancora abbastanza per scalare le classifiche e aggiudicarsi un posto tra i Grammy di quest’anno, ma la volontà di creare un lavoro che potesse rappresentarla al 100%, alla fine ben riuscito, c’è stata. Un album sicuramente apprezzato dai fan dell’ex enfant prodige della musica contemporanea.
Andrea Ciattone, Redattore
Kid Krow, Conan Gray
Tra gli album che potevano figurare tra le nomination per il Best pop vocal album vi è sicuramente Kid Krow di Conan Gray. Il disco, uscito il 20 marzo 2020, ha segnato l’esplosione del giovane artista classe ‘98 debuttando in quinta posizione della Billboard 200. Il grande riscontro tra il pubblico è dovuto in particolar modo ai due singoli Maniac e Heather diventati virali sulla piattaforma social TikTok.
Il cantante, nato sul web come Youtuber, conta inoltre quasi 20 milioni di ascoltatori mensili su Spotify occupando la posizione 170 nella lista degli artisti più ascoltati sulla piattaforma di streaming, ottenuti in gran grazie a Kid Krow, il che legittima ancor più la candidatura non avvenuta.
Francesco Pozzi, Redattore
how i’m feeling, Lauv
Era decisamente difficile immaginare nomination alternative per gli album pop di quest’anno. Sono infatti presenti nomi di artisti “giganti”, che hanno letteralmente dominato le classifiche del 2020. C’è, però, un artista indipendente che quest’anno ha fatto parlare di sé. Stiamo parlando del cantautore e produttore discografico Lauv, artista indipendente che ha pubblicato il suo primo album in studio how i’m feeling, anticipato dai singoli Tattoos Together e Modern Loneliness.
Il pop di Lauv è pulito, tendente all’elettropop e completamente autoprodotto: grazie a quest’ultimo aspetto, dalla musica di Lauv esce fuori anche il lato introspettivo e legato alla personalità dell’artista di origini lettoni. In alcuni brani è rintracciabile anche un’influenza R&B. All’interno dell’album sono presenti collaborazioni con altri grandi esponenti del genere come Alessia Cara, Anne-Marie, Troye Sivan e soprattutto il gruppo coreano BTS, che nell’ultimo anno è salito alla ribalta anche a livello internazionale. Altri brani rappresentativi dello stile di Lauv sono I mean it, Tattoes together e Invisible Things, che hanno ottenuto meno successo dal punto di vista degli streaming ma che hanno messo in campo le emozioni di Lauv: tristezza, felicità, nostalgia e speranza. Il progetto è valido e variegato. Avrebbe meritato una menzione da parte della giuria.