Esistono canzoni che sembrano nate apposta per certe stagioni e per precisi periodi storici. Non devono questa loro attinenza solo alle parole del testo, ma anche a particolari suoni e atmosfere che riescono a creare. Se potessimo fare una playlist con dei brani emergenti per il pieno autunno 2020, Grain Of Corn dei Bounce Back non mancherebbe di certo.
Chi sono i Bounce Back
I Bounce Back sono un duo milanese formato da Luca Lodigiani e Roberto Moretti. La loro avventura musicale prende avvio nel
In attesa di Bounce Back
Bounce Back conterrà un totale di dieci brani e racconterà la storia di rinascita di una persona, la quale, grazie alla musica, riuscirà a risalire dalle tenebre verso l’alto. Al momento, sono già stati pubblicati due singoli. Il primo Give You What You Deserve è uscito ad aprile e per loro stessa ammissione rappresenta il primo gradino di «un viaggio da incubi e ombre verso l’amore». Sin dalle note iniziali spicca il sound rock con un dolce sguardo al passato. Non ci sono troppi arzigogoli o dettagli “barocchi”. È chiaro come i Bounce Back vogliano “usare” la musica alla vecchia maniera, ovvero come mezzo di trasmissione di un messaggio e di emozioni.
Lo stesso vale per Freedom March, il secondo singolo pubblicato il 25 settembre. Risulta ancora più potente a livello di sonorità della canzone precedente e questo lo deve alla sua anima da grido di battaglia e di vittoria. Ancora una volta l’acerrima nemica è l’ombra contro cui il protagonista senza volto si deve battere. Per riuscire nella sua impresa, può fare affidamento sulla riscoperta dei sentimenti veri e senza filtri, oltre all’essenza della vita stessa. Gli stessi Bounce Back hanno dichiarato:
Con “Freedom March” intendiamo proporre qualcosa di attrattivo, energico, ribelle. Siamo ragazzi, e come tutti gli altri abbiamo le nostre zone d’ombra. Vogliamo proporre un inno alla ribellione da ciò che frena, che rende peggiori, arrivare a quelle persone che in questo momento sono pronti ad affrontare la loro personalissima ombra.
L’affascinante malinconia di Grain Of Corn
Arriviamo così al terzo singolo, Grain Of Corn, in uscita il 27 novembre. Il suono della pioggia che apre il pezzo trasporta subito l’ascoltatore in una grigia giornata autunnale. Poi, il brano continua a cullare chiunque l’ascolti per tutta la sua durata grazie al suo ritmo cadenzato ma mai duro e alle sue sonorità intrise di nostalgia.
Nella storia che i Bounce Back stanno cercando di costruire, Grain Of Corn, si colloca prima dello scontro dell’individuo con la propria ombra. Rappresenta il momento in cui il protagonista si isola per stare solo con se stesso e raccogliere in sé tutte le energie necessarie per il conflitto che dovrà affrontare. Tuttavia, è proprio in questo istante di estraniazione che trova ciò di cui tutti abbiamo bisogno e che oggi come mai prima d’ora ci viene negato: il contatto.
In un mondo che preferisce sempre di più i legami virtuali, in Grain Of Corn si trova l’elogio alla dolcezza e alla sensibilità umana fatta di piccoli gesti. Per questo motivo i ricordi che affollano la mente dell’io lirico sono legati all’infanzia, dove prevalgono l’affetto e il calore familiari.
Crediamo nella delicatezza di “Grain of Corn”, brano perfetto per il momento che stiamo vivendo, sia a livello stagionale che a livello “sociale”. Nel mondo c’è sete di dolcezza, di calore umano, di connessione e amore: questa nostra canzone è, in fondo, una richiesta di connessione umana, non di quella 5G che sembra unirci, ma in realtà ci separa.
Il videoclip di Grain Of Corn più che raccontare e spiegare il testo, si limita a calare l’ascoltatore negli scenari descritti dal brano. Uno sfondo nero la fa da padrone, mentre su di esso d’intravedono i paesaggi autunnali. Esso rappresenta la solitudine da cui il protagonista cerca di fuggire.
Materiale gentilmente fornito da Conza Press
Copertina e immagine gentilmente offerte da Conza Press