“Dickinson”: consapevoli di chi siamo

Hailee Steinfeld veste i panni della più grande poetessa della storia americana, Emily Dickinson, nella serie tv Dickinson, in onda su Apple TV+.

Emily vive una vita felice nella campagna di Amherst, la cittadina natale da cui non scapperebbe mai, per nulla al mondo, circondata dalla natura e dalla sua amata tranquillità. Guarda il mondo che la circonda con ironia, anche quando nessuno la capisce. A complicare tutto, come nella vita di ogni adolescente, ci sono i suoi genitori: un padre patriarca che le compra i libri senza darle il permesso di leggerli, e una madre che vuole trasformarla nella moglie perfetta. In tutto questo, è circondata dall’ingenua sorella Lavinia, desiderosa di trovare marito, il fratello Austin, sempre pronto a prendere il posto del padre, e la migliore amica Susan, legate da un legame profondo.

La vera Emily Dickinson

Una serie tv che ripercorre la storia della poetessa più amata e famosa al mondo, non concentrandosi unicamente sulla sua figura e sulla sua personalità ma sulla sua famiglia e sulle persone che la circondano. E lo fa partendo dal passaggio dall’adolescenza alla vita da adulta, poco prima che il padre della poetessa iniziasse a impegnarsi politicamente. Emily non fa che lamentarsi della noiosa vita domestica e dell’inutilità delle faccende. Il suo unico desiderio è pubblicare il suo primo libro di poesie, anche a costo di andare contro il volere del padre, un rinomato avvocato.

Nei vari episodi la vedremo vestire i panni di un uomo pur di assistere a una conferenza a cui sono ammessi solo i maschi, scelta che susciterà non poche tensioni in casa in quanto la ragazza è vista come una “fonte di imbarazzo” e un peso per la carriera ambiziosa del padre che, da avvocato, vorrebbe diventare governatore. La vedremo di notte, vestita di rosso, in attesa di incontrare la Morte (interpretata da Wiz Khalifa). La vedremo insistere per fare interpretare la parte di Otello, opera shakespeariana, a un uomo di colore, spingendo i suoi amici a capire la banalità delle distinzioni razziali.

E poi l’inaspettato incontro con Ben Newton, l’assistente del padre. Tra i due, nasce subito un certo feeling, ma è difficile non notare la fede che Ben porta al dito.  I concorsi letterari a cui si iscrive usando come prestanome il fratello, tentativo fallimentare che fa infuriare il padre. Un’eclissi solare che, in realtà, porta alla luce il non matrimonio tra Emily e Ben.

E, infine, un matrimonio da organizzare.

Un’interpretazione “moderna”

Il linguaggio di alto livello dell’Ottocento si mescola all’adolescenza di oggi, fatta di risate, di azzardi, di feste, di brividi, ma anche di lacrime e odio verso qualsiasi forma vivente, il desiderio di essere se stessi a ritmo di Billie Eilish. 

La regia di Alena Smith cerca di fare proprio questo, concentrarsi sulla ricerca della propria identità di una teenager in una società ancora molti passi indietro rispetto alla parità di genere. Dieci episodi della durata di 30 minuti ciascuno per arrivare a una consapevolezza di sé, ben diversa dai soliti messaggi delle altre serie tv per adolescenti. 

Emily sa di poter diventare una grande scrittrice, una vera artista outsider che sa di essere già una poetessa, sa che il matrimonio rischierebbe di soffocarla, e sa anche di non poter essere felice altrove. Un’adolescente il cui unico errore è stato quello di nascere nell’epoca sbagliata. Un’epoca ostile nei confronti della sua indole e delle sue ambizioni. Dei suoi folli sogni in una società fatta di limiti sociali e di genere. E allora lotta per tutto questo, perché è consapevole di non volere altro dalla vita, o dalla morte. Un amico che la attrae ma anche le dà dei sonori schiaffi per riportarla alla realtà.

Inseguire un sogno

Una serie tv che scorre veloce e che cerca di trascinare lo spettatore nel mondo di una giovane donna che non comprende il mondo che la circonda, che non ce la fa ad adeguarsi e a lasciarsi soffocare, che lotta per dare spazio al suo talento. Perché questo vuol dire essere consapevoli di sé. Emily Dickinson appare sicuramente più femminista delle donne dei giorni nostri su Instagram.

Durante gli episodi, vengono regalati dei frammenti di Emily Dickinson mentre scrive le celebri poesie, mostrandole come disegnate sullo schermo: un bel tocco originale del dramma che lo rende unico nel suo genere. Non resta che aspettare una seconda stagione, sicuri che possa sorprendere sempre di più.

CREDITS

Copertina – Apple TV+ Press

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