Capita spesso che un noto caso di cronaca diventi soggetto di ricostruzioni, documentari e adattamenti di diverso tipo. È un po’ meno frequente invece che questi racconti siano rilasciati nello stesso momento, finendo per sovrapporsi. L’eccezione che conferma la regola è il caso di The Vow e Seduced: Inside the NXIVM Cult, due docuserie sulla nota setta NXIVM, accusata – tra le altre cose – di traffico sessuale. A ottobre, in America, mentre l’ultimo episodio di The Vow andava in onda su HBO, Starz trasmetteva il primo di Seduced (disponibile anche su Starzplay Italia). Molti articoli le hanno quindi messe a confronto, interrogandosi quale delle due approfondisse meglio la vicenda. Quel che ne è uscito, tuttavia, è che i loro approcci sono così diversi da sembrare quasi complementari.
Cos’era NXIVM
NXIVM fu fondata nel 1998 da Keith Raniere (un tipo che sarebbe interessato molto alla serie sulla psicologia criminale Mindhunter, non fosse stata interrotta) insieme all’ex infermiera Nancy Salzman. In apparenza NXIVM organizzava corsi e seminari di auto-aiuto dove le persone potessero risolvere problemi psicologici ed emotivi, in modo da ottenere maggiore successo e realizzazione personale. NXIVM si basava sullo stesso principio del marketing piramidale: per raggiungere i livelli più alti dell’organizzazione e a loro volta tenere corsi, i suoi adepti avrebbero dovuto partecipare a diverse attività e reclutare quanta più gente possibile.
In vent’anni di attività NXIVM si espanse da Albany, nello stato di New York, fino in Messico e Canada. Ai suoi costosissimi seminari parteciparono circa 16 mila persone: alcune interruppero il percorso dopo una breve esperienza; altre al contrario furono coinvolte in maniera più profonda, entrando in contatto con i gruppi più segreti dell’organizzazione. Tra questi c’era anche DOS, un gruppo per sole donne le cui adepte, ricattate con materiale molto intimo e marchiate con le iniziali di Raniere, erano costrette ad avere rapporti sessuali con quest’ultimo.
I sospetti su NXIVM iniziarono a circolare nel 2012 grazie ad alcuni articoli del giornale locale «Times-Union». Fu però un’inchiesta pubblicata dal «New York Times» nel 2017 a convincere il Dipartimento di Giustizia ad avviare un’indagine. Un anno dopo Raniere fu arrestato in Messico e accusato di vari reati, tra cui traffico sessuale, racket, estorsione e ostruzione alla giustizia. In Italia si parlò del caso soprattutto per il coinvolgimento dell’attrice Allison Mack, nota per la serie tv adolescenziale Smallville e tra le adepte più vicine a Raniere.
Le somiglianze
Non è un caso che The Vow e Seduced siano uscite entrambe nell’ottobre scorso. Proprio in quel periodo era fissato il processo che avrebbe definitivamente condannato Raniere a 120 anni di carcere.
Ad accomunarle poi è il coinvolgimento personale dei rispettivi creatori. Jehane Noujaim, che insieme al marito Karim Amer ha diretto The Vow, partecipò ad alcuni corsi di NXIVM; Cecilia Peck, regista di Seduced, fu invece oggetto di un lungo e vano tentativo di reclutamento.
L’elemento che più di ogni altro rende le due serie sovrapponibili, comunque, è il materiale su cui si basano. Sia The Vow che Seduced partono dai tanti filmati con cui la stessa NXIVM documentava le proprie attività. A girarli era il regista Mark Vicente, che fece parte dei piani alti dell’organizzazione per una decina di anni e uscendone lì portò con sé.
Dal ripetersi dei video – che raccolgono testimonianze entusiaste sulle attività di gruppo e sui metodi miracolosi di NXIVM – la prima impressione è che The Vow e Seduced siano una replica l’una dell’altra. Tuttavia, nel loro modo di integrarli nei propri racconti si coglie un’importante differenza di intento. Specie se si guarda le due serie in contemporanea.
Le struttura
La prima disuguaglianza che salta all’occhio è puramente estetica. The Vow dura 9 episodi nei quali costruisce una specie di viaggio sensoriale. L’idea è rendere tangibile il percorso mentale affrontato dagli adepti di NXIVM, perciò il suo racconto è lento, esteso e reso ipnotico da immagini fuori contesto. Seduced invece va dritta al punto: in 4 episodi mette in fila tutto quello che c’è da sapere sul caso di NXIVM. La struttura è quella classica del documentario true crime, con l’unica aggiunta di clip animate per i momenti emotivamente più ostici.
L’approccio
Quello di Seduced, insomma, è un approccio estremamente razionale. L’analisi della vicenda è guidata dallo sguardo di India Oxenberg – e di sua madre Catherine, ex attrice della soap opera Dynasty – che nella setta rimase sette anni. Nel racconto intervengono poi la sua psicologa, esperti in materia di culti e i giornalisti che si sono occupati della vicenda. Non c’è quindi filmato d’archivio né testimonianza che non passi dalla loro spiegazione. Specie quando a comparire è Raniere, che osserva soddisfatto il sottomettersi degli adepti o nega la gravità degli abusi sessuali sui minori.
Questa parte di analisi a The Vow manca. Il suo è un approccio volutamente soggettivo che interpella solo gli ex adepti di NXIVM. In particolare, l’attrice Sarah Edmonson, Mike Vicente e la moglie Bonnie Piesse, che fu anche la prima ad abbandonare la setta e denunciarne le pratiche.
Secondo l’«Atlantic» questa soggettività è utile tanto quando la struttura più giornalistica e informativa di Seduced. Benché pentiti, gli adepti lasciano ancora trasparire un radicato entusiasmo nei confronti del periodo vissuto nella NXIVM. Un indicatore cioè dell’efficacia delle pratiche di queste organizzazioni, mirate a manipolare “la linea sottile che separa il reale dall’interpretazione”.
Le controindicazioni
Proprio qui però diversi articoli hanno colto il rischio di una docuserie come The Vow: e cioè nel restare molto ambigua sull’affidabilità dei suoi testimoni. In questo modo la serie contribuisce quasi a rafforzare l’aura di Raniere – considerato un guru dall’intelligenza superiore – anziché contenerla e respingerla come fa Seduced.
Ogni passo, nel caso di The Vow, è posizionato per alimentare l’attesa del colpo di scena finale: il rivelarsi di Raniere in una telefonata dal carcere di Brooklyn dove è rinchiuso. Il che fa della serie un crime drama, più che un documentario. Tant’è che mentre Seduced si è già conclusa, The Vow proseguirà con una seconda stagione dedicata a nuove testimonianze e al processo di Raniere. Interessante, ha detto la stampa americana, ma potenzialmente irresponsabile.