Si intitola Canzoni d’Amore Nascoste il nuovo album di Fabrizio Moro, uscito oggi sulle principali piattaforme digitali di streaming e digital store. Il lavoro arriva dopo un periodo di pausa lungo un anno e mezzo, servito all’artista per scegliere i brani, riarrangiarli e scriverne di nuovi.
Una piacevole sorpresa
Il disco è composto da undici canzoni, due delle quali inedite, e nove già parte del repertorio di Fabrizio Moro, che hanno come filo conduttore l’amore. Già da qualche mese lo stesso cantautore aveva preannunciato la sua raccolta: il 22 maggio è stato pubblicato il singolo Il senso di ogni cosa in una nuova versione in chiave moderna. Il 30 ottobre aveva svelato la copertina, artwork di Giada Domenicone, e il 9 novembre – a sorpresa – ha pubblicato la tracklist assieme alla data di uscita.
Lo scorso 13 novembre è stato pubblicato il brano Domani, in versione 2020, un’altra sorpresa per i suoi fans. Fabrizio Moro ha affidato proprio ai social network la notizia del suo nuovo progetto cinematografico. Il titolo del film è Ghiaccio e lo inizierà a girare a gennaio 2021, dopo aver concluso a luglio 2020 la seconda stesura del soggetto e della sceneggiatura che firma insieme ad Alessio De Leonardis.
Qualche anno fa ho iniziato a scrivere una storia, quella di un pugile, di un combattente… Poi è rimasta lì, all’inizio, incompiuta. Il mio amico Alessio De Leonardis ha preso quelle prime righe e ha continuato questa storia, l’abbiamo scritta insieme, uniti dalle stesse origini e spesso dalle stesse idee ma, soprattutto spinti dalla necessità di raccontare a tutti attraverso una pellicola, la nostra visione della vita, dell’amicizia e dell’amore.
“Le tracce di una storia, i ricordi delle tue inquietudini”
Come ha affermato Moro, Canzoni d’Amore Nascoste è una raccolta di canzoni d’amore scritte durante il mio percorso, che includono sia le esperienze a lieto fine sia non. In ogni caso, sono servite a renderlo la persona che è oggi.
Nel presentare l’album partiamo da Melodia di giugno, in origine parte del disco Ancora Barabba (2010). Il pezzo è commovente e si ha quasi la sensazione che il passato scivoli via con amarezza e irrefrenabile certezza, invece si apre uno spiraglio di luce quando ci si rende conto che dalla vita passata possiamo individuare la ricetta per capire meglio il futuro.
Il cantautore aveva proposto un’altra versione del brano cantandolo in coppia con Ultimo, durante il concerto avvenuto allo Stadio Olimpico di Roma il 16 giugno 2018.
Segue Domani, contenuto nell’omonimo album del 2008. È un inno di amore e speranza, decisamente adatto al momento difficile che stiamo vivendo. La voce graffiata di Fabrizio, quasi spezzata, è accompagnata dalla melodia intima del pianoforte. L’amore ci spinge a non arrenderci mai e a sperare che, domani, dopotutto, uscirà il sole.
“Il senso di ogni cosa per te”
Arriviamo finalmente al primo inedito di Canzoni d’Amore Nascoste, ossia Nun c’ho niente. Come suggerisce il titolo, è un brano in romanesco che l’artista ha composto assieme ad Alessio De Leonardis mentre scrivevano la sceneggiatura del film. È un pezzo che ha scritto immaginando le facce che faranno gli attori di questo film, le scene e l’atmosfera. Parla infatti di rimpianti, sbagli commessi ma nonostante veda che la vita gli passa davanti ad un bicchiere di vino, ormai ha capito che al cuore non si può mentire, pure se continua a ripetersi come un mantra “nun c’ho niente“.
Segue quindi Il senso di ogni cosa, ballad che sottolinea l’importanza delle piccole cose e la loro bellezza, rendendolo un vero e proprio inno all’amore. Per l’uscita, Fabrizio ha deciso di coinvolgere i suoi fan chiedendo loro di inviare un piccolo frammento di video che raccontasse “il senso di ogni cosa” nella vita di ognuno. Non è un caso che sia una richiesta arrivata durante la quarantena: nonostante la situazione tragica, molte persone hanno capito ancora meglio il significato delle piccole cose, che Moro racconta nel brano: un bacio e un abbraccio, la compagnia dei propri animali, i piccoli gesti, le parole e le emozioni.
Quando io, io, non posso fare a meno di te
Che sei l’infinito tra i miei desideri
Tu che sei il sogno più grande tra i sogni più veri
E questa canzone
Che gira e rigira la dedico a te
Il mio unico amore
Il senso di ogni cosa.
La prima versione del brano era contenuta nell’ EP Barabba, ed era stata pubblicata il 22 maggio 2009, ben undici anni fa.
“Ti confondi nei particolari”
Canzone giusta era invece contenuta nell’album d’esordio di Fabrizio, dal titolo Fabrizio Moro (2000), e si rivolge direttamente alla persona a cui è dedicata la canzone. Come afferma lo stesso cantautore nel brano, le frasi contenute sono scritte di getto poiché quando si parla d’amore e della persona amata non c’è bisogno di cercare di comporre pensieri difficili. L’ispirazione, in fondo, viene direttamente dal cuore.
Segue Sangue nelle vene: è un inno alla vita. È dedicata a tutti, “A chi ha ancora un po’ di sangue nelle vene e vive”, e in particolar modo a coloro che ce la mettono tutta per continuare a lottare e ottenere il proprio posto nel mondo.
A chi lotta a pugni chiusi contro un muro di cemento
Ed è convinto che insistendo prima o poi cadrà
A chi è nato uomo, ma si sente donna
E se ne frega del pensiero della società.
“Ma tu la senti o no quest’emozione?”
Intanto è un brano riflessivo, relativamente recente (contenuto nell’album Pace del 2017). È un invito a non farsi travolgere dalla fugacità del tempo – anzi approfittando, in ogni momento, della bellezza di tutto ciò che avviene nel “frattempo”, nell’attesa di qualcos’altro. Una sorta di carpe diem contemporaneo, potremmo dire.
21 anni invece arriva dal disco Pensa (2007), e viene ripresentato in un riarrangiamento che lo rende sicuramente più fresco e leggero. È un incoraggiamento a vivere al meglio la propria vita, consapevoli però che a volte alcuni momenti saranno capiti a fondo solo dopo averli vissuti. In fondo, però, va bene così.
Ma in fondo hai solo 21 anni e tu
Già lo sai che non ti scorderai mai di questa storia.
“Ho ritrovato la felicità con una bussola tarata male”
Il secondo inedito dell’album s’intitola Voglio stare con te, ed è un pezzo che era chiuso nel cassetto di Fabrizio già da qualche mese. Inserito soprattutto per arricchire la raccolta, il brano parla di errori possibili nei rapporti di coppia, che però passano in secondo piano rispetto all’amore provato. Dopotutto, quest’ultimo è l’unico sentimento che può rendere meno amaro tutto quello che viviamo.
Ho preso a schiaffi la mia dignità Semplicemente per tornare qui da te Io voglio stare con te Voglio stare con te Voglio amarti per tutta la vita E portarti in America Voglio stare con te Senza un filo di logica.
L’Illusione (Sempre w L’Amore) rappresenta uno scenario piuttosto malinconico, ossia la fine di un rapporto con una persona che rappresenta tutto ciò che si ha (e si vuole avere) dalla vita. L’amore, però, diventa, abitudine e quindi le sensazioni provate si rivelano essere solo quelle dell’illusione di un amore. Il brano della nuova versione è cantato con Andrea Febo, cantautore romano che ha collaborato con Moro anche in Non mi avete fatto niente, brano vincitore della sessantottesima edizione del Festival di Sanremo. L’inno di cui Moro si fa portavoce è quello di far trionfare sempre l’amore, non lasciandosi mai confondere dall’illusione.
“Qualcosa di anormale, qualcosa di speciale”
Anche Non è la stessa cosa racconta di quanto un amore possa fare soffrire quando finisce, ribadendo appunto che senza la persona amata “non è la stessa cosa“. La prima versione era contenuta nell’album Pensa (2007).
Non è la stessa cosa
È un’emozione che si posa
Quando i ricordi non svaniscono
Le storie in fondo non finiscono.
Per chi non lo conoscesse, un piccolo riepilogo
Fabrizio Moro, classe 1975, nasce a San Basilio (Roma).
Impara a suonare la chitarra da autodidatta e scrive le prime canzoni scoprendo una naturale vocazione per la musica, che gli permette di vivere in pieno la dimensione della borgata che, per lui, rappresenta una forza piuttosto che un impedimento, tanto che proprio l’esperienza della “periferia urbana” fornisce l’ispirazione ai testi delle sue canzoni, dense di personaggi di quella realtà. Le sue canzoni sono una serie di fotografie, di immagini in sequenza di disagi quotidiani, di vicende soprattutto autobiografiche, per raccontare a suo modo nient’altro che la vita.
Studia all’Istituto per la cinematografia e la televisione “Roberto Rossellini” di Roma e per anni si esibisce con numerose band in locali e pub, ma durante la giovinezza entra in un giro di droga – dal quale esce grazie all’aiuto degli amici, dei parenti e soprattutto della musica. Nel 2007 partecipa alla 57a edizione del Festival di Sanremo con il brano Pensa, dedicato alle vittime della mafia, vincendo nella categoria Giovani e aggiudicandosi anche il “Premio Mia Martini della Critica”.
Tra altre partecipazioni a Sanremo e la fondazione di un’etichetta, nascono svariati album come Atlantico Live (2011), L’inizio (2013), Via Delle Girandole 10 (2015). Nel 2018 arriva la vittoria a Sanremo con il brano Non Mi Avete Fatto Niente, in coppia con Ermal Meta.