La transizione verde è da molti elogiata per le opportunità che può offrire ai giovani. Sembra, secondo gli esperti, che l’economia circolare, l’economia verde, i green jobs e affini ci permettano di partecipare all’economia del Paese e a quella famigliare, quindi di lavorare. Questione per niente banale ai tempi d’oggi, data l’instabilità economica e le già poche possibilità lavorative.
Lo spiraglio di luce esiste e sono i green jobs
La green economy è un settore in continua crescita. In questo ambito stanno nascendo nuove figure professionali, il cui scopo primario è quello di produrre beni e/o sevizi con tecniche che rispettino l’ambiente. Una definizione più convincente è quella proposta dall’Unep. Secondo la United Nations Environment Programme, Agenzia dell’Onu che opera nel campo della tutela ambientale, i green jobs sono tutte quelle occupazioni nei settori dell’agricoltura, del manifatturiero, nell’ambito della ricerca e sviluppo, dell’amministrazione e dei servizi che contribuiscono in maniera incisiva a preservare o restaurare la qualità ambientale.
Un’Italia più verde
In Italia solo nel 2018 erano 432 mila le imprese che negli ultimi 5 anni avevano investito sull’economia verde, nel 2019 le percentuali sono aumentate esponenzialmente fino a raggiungere il 21.5%. Gli stessi green jobs sono aumentati, fino a poter calcolare nel 2019 un 35% delle opportunità sul mercato totale. Ma si attende di raggiungere nei prossimi anni il 38%, quindi un milione di posizioni green. Come ricordato da Giuseppe Tripoli, Segretario generale di Unioncamere, alla presentazione di GreenItaly 2020, sono più di 3 milioni gli occupati in attività green, ovvero il 13,4% dei lavoratori in Italia. Nello stesso Paese, in cui le PMI governano lo scenario economico, l’impatto percentuale degli investimenti green sulle performance delle aziende manifatturiere in termini di occupazione è di circa il 43%.
La green economy è anche una questione anagrafica. Un’importante spinta al sistema manifatturiero italiano verso il completamento della transizione ambientale è impressa dai giovani. Sono infatti gli under 35 a guidare il 47% delle imprese che hanno fatto eco-investimenti, contro il 23% delle restanti guidate da over 35.
Ma quali sono questi green jobs?
Le opportunità di occupazione green riguardano diversi settori da quello agro-alimentare, a quello del turismo, dell’edilizia e dei trasporti. Altrettanti sono quindi i profili tecnici e professionali ricercati. Il Rapporto GreenItaly ci aiuta nella definizione di alcuni dei lavori più interessanti e forse meno conosciuti. Primo tra tutti ricordiamo quello del cosiddetto cuoco sostenibile. E’ la figura che concilia riduzione degli sprechi (fino ad evitarli completamente) al chilometro zero e alla qualità delle produzioni biologiche, seguito dall’installatore di reti elettriche a migliore efficienza, esperto in fatto di efficienza energetica, che contribuisce alla svolta green di apparecchiature tecnologiche e degli edifici.
Il Promotore edile di materiali sostenibili è invece la cerniera fra i principali comparti della filiera del settore edile. Esperto di materiali, offre la propria consulenza per favorire un corretto utilizzo di materiali edili naturali, per la riqualificazione energetica degli edifici, abbattendo gli impatti ambientali. Interessante è anche lo specialista nella contabilità verde, che formula proposte su questioni contabili, fiscali e finanziarie legate alla sostenibilità e in particolar modo all’efficienza energetica. In questo ambito non esiste un titolo di studio obbligatorio, tuttavia è indispensabile una preparazione universitaria (previlegiati studi economici o statistici). Infine, una figura professionale che potrebbe ricordare Marshall di How Met Your Mother è il giurista ambientale.
Ho le competenze adatte?
Le aziende hanno difficoltà a reperire risorse, date le maggiori aspettative che le imprese hanno nel caso dei green jobs, per i quali è domandato un mix di competenze ed esperienze. Se da una parte le opportunità sono tante, le competenze ricercate non sono da meno. Infatti, la domanda di green jobs si differenzia per un elevato livello dei titoli di studio richiesti: nel 35,2% dei casi si richiede un livello di istruzione universitario.
Inoltre, le imprese si attendono per il 32,3% dei contratti per green jobs un’esperienza specifica nella professione di interesse. Così le stesse società di selezione si stanno adeguando per far incontrare la domanda con l’offerta adatta. Tra le tante piattaforme vi è l’omonimo Greenjobs, un portale di annunci di lavoro per le professioni della green economy.
CREDITS
Immagini del redattore