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“Tutto può ispirarti se sai come lasciarti ispirare”: intervista a Adelasia

Non c’è nulla di più bello di quando un artista ci invita a entrare nel suo mondo, accogliendoci senza alcuna barriera. In queste situazioni i testi allegorici lasciano spazio a parole sincere e oneste, le sonorità elaborate a melodie che non escono più dalla nostra mente. Questo è un po’ quello che succede mentre si ascolta 2021, l’album d’esordio di Adelasia. La cantante stessa ci mette in guardia prima di interpretare in modo sbagliato il titolo del suo ultimo lavoro.

2021 non è il futuro, è il mio passato. È il numero civico della casa in cui sono nata, in cui sono cresciuta e dalla quale poi sono scappata. Quando ascolto queste canzoni, che parlano di cose avvenute più o meno lontane nel tempo, mi sento come quando torno in quella casa dopo tanto: un nodo in gola mi rende difficile deglutire e la malinconia mi appanna gli occhi.

Chi è Adelasia?

Classe 1995, Adelasia è una giovane cantautrice originaria di Lucca. Tuttavia, la sua musica nasce interamente a Roma, una città completamente diversa dal comune toscano. Proprio qui scopre come raccontare gli scenari tipici di una ragazza di vent’anni con parole accompagnate da melodie. Si va dalla fine di un amore a un senso di malessere interiore che risulterebbe difficile da spiegare agli altri. Dopo questi primi studi, nel 2019 Adelasia inizia la collaborazione con Sbaglio Dischi e la relativa pubblicazione di tre singoli. Oggi li troviamo tutti e tre nel suo album d’esordio, 2021, insieme ad altre sei tracce inedite.

L’intervista

Ciao, innanzitutto complimenti per il tuo album. Se dovessi descriverti, chi sarebbe per te Adelasia?

Grazie! Una ragazza onesta, non un totale disastro, una pessima studentessa, una a cui piace cantare più che parlare.

Ti sei trasferita da Lucca a Roma. In che modo ha influito questo spostamento sulla tua ricerca musicale?

A Roma ho cominciato a fare musica. Non so se avrei mai iniziato se fossi rimasta a Lucca. Trasferirmi ha significato soffrire e la sofferenza è madre della creatività.

Senza dovere per forza trovare un’etichetta rigida, potremmo dire che le tue canzoni si aggirino tra l’indie-pop e l’elettronica. Quali sono gli artisti che ritieni i tuoi punti di riferimento musicali?

Bon Iver, Big Thief, Angele, Alt-J.

adelasiaÈ particolare il fatto che per te il numero 2021 rappresenti il passato, mentre per le altre persone sia un futuro mai come prima d’ora tanto atteso. Inoltre, sembra sempre di più che tutti siano proiettati in avanti, dimenticandosi di ciò che è stato o accaduto durante gli anni precedenti. Quanto sono importanti per te le esperienze passate e quanto credi che possano essere funzionali a una carriera nella musica?

Le esperienze passate hanno ispirato la maggior parte dei miei brani, però tutto può ispirarti se sai come lasciarti ispirare, anche storie che non riguardano te, cose che ti immagini accadranno nel futuro, il presente.

In 2021 hai voluto metterti “a nudo”, rivelando la vera Adelasia. Hai parlato anche di irrequietezza. Che cosa intendi?

Non riesco a fermarmi e a vivere una vita lineare, non riesco a stare ferma per 10 minuti di fila, cambio strada, cambio idea, cambio gusti, cambio taglio di capelli. Cambiare mi rende felice.

Si può notare in diverse canzoni dell’album il tema dell’acqua, a partire dalla traccia omonima e da Passato Remoto. Perché la ricorrenza di questo elemento?

Perché l’acqua mi fa paura ma un po’ mi affascina e inconsciamente mi viene da parlarne. Non scelgo, capita.

In Controcorrente canti, appunto, della diversità e del futuro. Ti rivolgi a qualcuno in particolare?

A tutti quello che sono incerti su chi sono o cosa saranno. Volevo dirgli che pure io vivo questa sensazione ma che continuando a cercare un giorno troveremo la nostra strada. Basta non arrendersi e non fermarsi se si è infelici.

Nel brano Meglio soli, riprendi il famoso detto “meglio soli che male accompagnati”. Quanto ritieni che sia importante imparare a stare veramente in solitudine in una società che ci vuole o ci fa essere sempre più “connessi”?

Molto importante, io non lo so fare. Non è che bisogna forzarsi di stare soli però il desiderio di stare sempre in compagnia è deleterio, ti fa sprecare un sacco di tempo.

Aliena e Umido sono le prime tracce che hai pubblicato nel 2019. Si percepisce un cambiamento e un’evoluzione rispetto alle altre canzoni. Come hai approfondito il tuo studio musicale?

Ho studiato canto, poca chitarra e pianoforte. Ho capito meglio cosa mi piaceva.

Per concludere, che cosa dobbiamo aspettarci da Adelasia nel futuro?

Un live, il 7 novembre a Largo Venue a Roma e poi spero tanti altri a seguire!

FONTI

Materiale gentilmente fornito da Astarte

CREDITS

Copertina e immagine gentilmente offerte da Astarte

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