La serie televisiva Black Mirror, in ogni episodio, mostra fatti surreali che portano a riflettere sulla nostra realtà. Tra cani robotici e anime incapsulate in intelligenze artificiali, il prodotto di Charlie Brooker è lo specchio di una società distopica, che dovrebbe farci desiderare di evitarla a tutti i costi. O forse no? Sempre più episodi della serie inglese, in un modo o nell’altro, trovano un riscontro nel mondo in cui viviamo proprio adesso. Tra questi c’è Rachel, Jack and Ashley Too, che tratta temi come digitalizzazione, controllo maniacale e musica. E la svolta rock di Miley Cyrus. È una storia che, star di Wrecking Ball a parte, ha trovato il modo di realizzarsi nel 2020, in una parola: Aespa.
Rachel, Jack, and Ashley Too
Per chi non ha ancora visto la serie – o quest’episodio nello specifico – spiegheremo la trama brevemente, senza fare particolari spoiler. Viene illustrata la vicenda di Rachel, una ragazza che ha per idolo la popstar Ashley O (interpretata da Miley Cyrus). Di quest’ultima, viene creato un piccolo robot che ne emula perfettamente la personalità, e che Rachel si fa subito regalare.
Ashley O è brillante, positiva, promuove il self empowerment ed è una grande ispirazione per tutte le ragazze insicure che la seguono, come Rachel. Presto, però, si scoprirà che dopotutto è un essere umano come tutti gli altri, con i propri difetti e le proprie paure. E il robottino Ashley Too non fa eccezione.
Il caso delle Aespa
Le Aespa sono un gruppo sudcoreano, nato sotto l’etichetta SM. Il loro nome – e di qui il tema centrale di quest’articolo – è una fusione tra “avatar”, “experience” e “aspect”. Il fondatore, Lee Soo Man, ha spiegato pochi giorni fa dove starebbe la novità nel gruppo:
Immagina un avatar della vostra celebrità preferita che resta con voi, al vostro fianco. Quell’avatar sarà in grado di fare cose che voi non potete fare direttamente con il vostro idol preferito… per esempio, una celebrità non può visitare la casa dei fan. L’avatar della celebrità potrebbe essere al vostro fianco a lavoro, a casa o essere un vostro amico. giusto?
E qui arriva il punto centrale delle Aespa: il gruppo è composto da quattro ragazze, ma anche dalle loro controparti digitali, dotate di propria intelligenza artificiale. Allo stesso modo, le canzoni che saranno create e promosse nel mondo reale, lo saranno nel mondo virtuale.
Lee Soo Man ha affermato più volte che lo scopo della sua compagnia si sta avviando verso una digitalizzazione sempre più grande, per la quale gli artisti diventeranno un servizio fruibile da chiunque, sottoforma di avatar. Un po’ come Ashley Too, sembra che il produttore discografico voglia che gli artisti della sua etichetta siano alla portata di tutti – in modo un po’ eccessivo.
Progresso o pericolo?
La caratteristica particolare delle Aespa, ovviamente, fa pensare. Indica sì un enorme progresso nella digitalizzazione nel mondo musicale, e potrebbe anche aiutare nel diminuire il pericolo delle sasaeng (di cui vi abbiamo parlato in passato qui), ossia i fan particolarmente ossessionati dai propri idoli, nonché potenzialmente pericolosi. Allo stesso tempo, però, un’iperdigitalizzazione di questo tipo potrebbe risultare in un legame morboso tra artista e fan, che potrebbero essere sempre più convinti di “possedere” i propri idoli.
Il caso delle Aespa è sicuramente da tenere d’occhio, sia per curiosità sia per vedere quale saranno i suoi effetti. È questo il futuro della musica? Sembra proprio che lo scopriremo presto. Per il momento, possiamo tranquillamente dire di essere in un episodio di Black Mirror. E, nello specifico, proprio in Rachel, Jack and Ashley Too.