Il presidente degli Stati Uniti ha deciso di istituire una Space Force per affermare il dominio americano nello Spazio.
Partorita dalla creatività di Greg Daniels e Steve Carell, Space Force è la nuova serie Netflix sbarcata sulla piattaforma ormai da qualche mese. Dopo dieci simpatici episodi la prima stagione è ormai giunta al termine, ma la produzione ha già confermato il ritorno dei personaggi per nuove stimolanti avventure.
Protagonista della storia è il pluridecorato generale Mark Naird (Steve Carell), incaricato dalla Casa Bianca di mettere a punto una nuova forza militare per operare nello Spazio. Le difficoltà sono molte e spesso dietro l’angolo, ma la dura tempra del generale e il suo considerevole grado di patriottismo sembrano essere gli ingredienti ideali per un successo assicurato.
Vediamo insieme punti di forza e debolezze del nuovo progetto dell’immortale Steve Carell.
Una squadra spaziale
Come ogni reparto militare che si rispetti, anche la Space Force può contare su una squadra di tutto rispetto e grande preparazione. O forse no. In effetti i componenti della nuova forza spaziale non sembrano essere quel che si dice un’invincibile armata.
A guidare il team troviamo il già citato generale Mark Naird, soldato coraggioso e sempre pronto all’azione, ma degno rappresentante del militare patriottico medio, anche se di buon cuore. A fargli da controparte razionale ecco allora il Dott. Adrian Mallory (John Malkovich) scienziato pignolo, sveglio e particolarmente attento a sventare i più assurdi propositi del generale.
Quando ero piccolo il nostro Paese mise un uomo sulla Luna. Stiamo tornando.
Attorno al simpatico duo ruotano poi una serie di personaggi secondari, alcuni ben caratterizzati e decisamente riusciti, altri meno convincenti o semplicemente più stereotipati.
Pensiamo a Erin, figlia adolescente del generale, costretta al trasloco per il lavoro del padre e dal carattere tutt’altro che remissivo. Abbiamo Tony Scarapiducci, bizzarro social media manager dalla marcata incompetenza. Ricordiamo Yuri, soldato russo che si fa chiamare Bobby, ma pare esclusivamente intenzionato a rubare segreti dalla Base. Senza dimenticare l’ingenuo e simpaticissimo Brad, assistente del generale Naird, ma dal polso tutt’altro che fermo.
Solo alcune delle numerose figure che orbitano nei pressi della Base militare e danno il proprio “fondamentale” contributo per la riuscita delle operazioni.
Donald, Melania e attualità
Nata con l’idea di dileggiare l’idea, pubblicamente espressa dall’attuale presidente degli Stati Uniti, dell’allestimento di una reale Space Force, la serie non manca di lanciare qualche frecciata alla Casa Bianca e al suo attuale residente.
Pur non comparendo mai all’interno degli episodi, infatti, la figura di Donald Trump è una presenza palpabile all’interno della Base. Le sue richieste, i suoi obiettivi assurdi, la sfida alla Russia e l’ “odio” per il nemico cinese sono alcune delle costanti che riecheggiano in molte puntate della serie. Una serie che non risparmia nemmeno la First Lady Melania, i cui altezzosi capricci trovano sfogo nella proposta di realizzazione di assurde nuove divise alla moda da fare indossare al nuovo reparto in costruzione.
The Office: un confronto inevitabile
Guardare al passato non è mai la cosa migliore da fare. Eppure, osservando Steve Carell impegnato in un nuovo progetto, il paragone con The Office sembra quasi inevitabile. Steve Carell ripropone la coinvolgente simpatia del suo Michael Scott e il nuovo reparto militare, composto da soggetti quantomeno particolari, non può che riecheggiare il magico ufficio di Scranton. Almeno al momento, tuttavia, sembra difficile pensare che Space Force possa ricalcare il successo della serie cult che ha lanciato Carell e numerosi suoi altri colleghi. Il nuovo progetto spaziale, sebbene simpatico e con buone potenzialità, ha uno stile completamente diverso e, sebbene la risate non manchino, sono comunque espressione di un umorismo più debole e meno incisivo.
La sensazione è che Daniels e Carell siano abbastanza talentuosi da poter tirare fuori qualcosa di più convincente. Alcuni personaggi meriterebbero forse più spazio o un maggior grado di approfondimento. Per esempio sarebbe interessante scoprire qualcosa di più sui comici genitori del generale Naird, affetti da demenza senile, in balìa del mondo esterno ma dal carattere tutt’altro che arrendevole. Tuttavia è giusto ricordare che anche The Office partí in sordina per poi evolversi nel capolavoro di comicità che tutti ben conosciamo. La speranza è che uguale sorte tocchi a Space Force, una serie ancora in cantiere, ma pronta a decollare.