Lavare i blue jeans o i tessuti demin in generale può rilevarsi dannoso per l’ambiente in termini di inquinamento, infatti, secondo uno studio dell’Università di Toronto, circa 50 mila microfibre vengono rilasciate nell’ ambiente ad ogni lavaggio.
Nello specifico in una zona remota del Mar Glaciale Artico sono state trovate delle minuscole fibre che derivano dal demin usato per produrre e creare i blue jeans. Questa informazione ci è stata fornita dallo studio condotto dall’American chemical society, società statunitense che lavora nell’ambito della ricerca nel settore chimico.
Gli studiosi hanno scoperto che le microfibre vengono rilasciate nell’ambiente in cui viviamo ogni volta che i jeans vengono lavati. Com’è possibile? Bisogna tenere in considerazione che anche se la maggior parte di queste microfibre vengono intercettate dagli impianti di trattamento delle acque reflue, alcune possono finire negli oceani, fiumi e così via. Facendo affidamento agli studi fatti dai ricercatori si è giunti alla conclusione che nell’ambiente si disperdono circa un miliardo di microfibre di demin ogni giorno.
Insomma, mettere i blue jeans spesso in lavatrice può rappresentare un problema, anche perché tutti in casa hanno questo tipo di capo d’abbigliamento e la sua popolarità di certo non aiuta a ridurre l’emissione delle microfibre o delle sostanze dannose.
Miriam Diamond dell’Università di Toronto afferma che “una quantità variabile tra 12 e il 25% di tutte le microfibre che abbiamo rilevato provenivano da una profondità di 1.500 metri, questo suggerisce che il tessuto è molto resistente”. Oltre a questo, la studiosa ci tiene a precisare che le più alte concentrazioni di microfibre si sono trovate nei laghi suburbani più profondi.
Attenzione: non si parla di sostanze plastiche, ma le microfibre sono comunque un indicatore dell’inquinamento antropogenico, ovvero causato dall’intervento dell’essere umano.
Fermare tutto questo o limitare i lavaggi dei tessuti demin non sarà semplice, come tutti sanno i blue jeans hanno ottenuto negli ultimi 100 anni una popolarità smisurata, infatti, sono un capo che non mancano nell’armadio di nessuno! Purtroppo, però bisogna guardare in faccia la realtà e attuare dei cambiamenti nella nostra quotidianità che sia la riduzione dei lavaggi dei tessuti demin o altro. Questo serve per salvaguardare il nostro pianeta, tutti siamo d’accordo nel dire che nel nostro piccolo possiamo fare un passo verso qualcosa di positivo per tutti gli esseri viventi e per il luogo che ci ospita. È anche vero che molti non si accorgono o non sanno che determinate pratiche quotidiane possono danneggiare l’ambiente in cui viviamo come in questo caso il lavaggio frequente dei blue jeans.
Come agire? Cosa fare per evitare la dispersione di queste microfibre o sostanze?
La prima cosa che viene spontanea consigliare è ridurre il lavaggio dei tessuti demin, si potrebbe anche evitare di acquistare questi tessuti come se non ci fosse un domani in modo tale da evitare qualsiasi tipo di problematiche legate al lavaggio e al rilascio di microfibre. Certo non è una cosa semplice da fare, soprattutto se si è abituati ad un certo stile di vita e soprattutto se si parla di una capo così diffuso, ma si può fare uno sforzo per salvaguardare il luogo in cui viviamo e che purtroppo stiamo trattando nel peggiore dei modi.
Esiste un altro modo efficacie per evitare questo tipo di inquinamento, ovvero il riciclo! Si avete capito bene! In molti si chiederanno come sia possibile riciclare un tessuto così complesso come il demin. Ebbene, si può fare!
L’iniziativa è nata da un’azienda di Prato che ha trasformato il demin in un maglioncino ecosostenibile adatto per la stagione primaverile o autunnale. In realtà ci sono molti modi di riciclare il demin, ma mai nessuno era riuscito a trasformare un tessuto in un altro tessuto. Questo processo di trasformazione garantisce un filato resistente fatto per il 97% di cotone e il 3% di altre fibre. Il colore del maglioncino, ovviamente, è quello del tessuto originale riciclato, inoltre, per produrlo vengono ridotti i consumi di acqua, si passa ad esempio dai 3000 a 80 litri e sono assolutamente vietati l’utilizzo di coloranti e prodotti chimici.
Si stanno facendo dei passi avanti, ma è importante anche collaborare per cercare di ridurre il disastro ambientale attuale, sicuramente questo ci aiuterà ad essere più consapevoli e rispettosi verso gli altri e verso noi stessi.