Continua l’intervista ad Extrawine, associazione culturale fondatrice di VinoIntorno, rassegna enogastronomica riconosciuta a livello nazionale fra le prime dieci, che con Sette Edizioni ha cercato e cerca tutt’ora di far conoscere il proprio luogo: Olevano Romano, un comune nel Lazio di quasi settemila abitanti, dall’ambientazione medievale, famoso soprattutto per il suo vino: il Cesanese.
Dopo quasi sette edizioni di VinoIntorno, avete portato a casa qualche risultato?
Certamente! Noi effettivamente siamo soddisfatti del lavoro svolto fino ad adesso, soprattutto perché viene apprezzato a livello nazionale e viene riconosciuto come una delle dieci iniziative nazionali che si occupano di vino e culinaria. Inoltre, gli apprezzamenti ci rendono molto orgogliosi del lavoro che facciamo. È fantastico che alcune cantine di un certo livello, per esempio, ci cerchino per partecipare alla rassegna, così come è stato stupendo quando l’organizzatore del Mono wine Festival, ci conosceva per VinoIntorno, dicendoci che era una bellissima realtà vicino Roma.
Qual è il target che viene a VinoIntorno?
Il target è 30-50 anni, sostanzialmente giovanile: dunque il target delle enoteche di oggi. Siamo molto contenti che i giovani vengano a VinoIntorno, perché abbiamo notato che alcuni, cogliendo a pieno il senso della nostra rassegna, si mostrano non solo molto interessati con i produttori e i vari espositori, ma cominciano ad apprezzare vini che vanno, per farti capire, dai quindici ai sessanta euro. Non si perdono più in frasi del tipo ‘’No! Non lo compro perché costa troppo.’’, ma cominciano a rispondere: “Costa tot, perché ha una certa qualità”.
Tutto questo, in un certo senso, non pensiate abbia qualificato la realtà olevanese?
Ma questo infatti, era uno dei nostri obbiettivi principali, anche se poi spesso ci siamo imbattuti un po’ in una cultura, un modo di pensare non proprio al passo coi tempi. Ma VinoIntorno è nato proprio con lo scopo di scambiarsi le idee tra le diverse realtà. Non a caso, finisce sempre con un pranzo o una cena fra tutti i partecipanti e coloro che hanno dato una mano, e secondo me questo è il momento più produttivo, perché si scambiano letteralmente opinioni fra il produttore olevanese e quello toscano, fra quello trentino e quello olevanese. Tutto questo sicuramente, permette a ogni produttore e ad Olevano Romano in generale di crescere.
Quali sono i vostri mezzi pubblicitari?
Su questo siamo un po’ anziani! Abbiamo spesso utilizzato le radio, i giornali, abbiamo creato delle tovagliette distribuite a parecchi ristoranti, organizziamo anche un mese prima della manifestazione una conferenza stampa dove invitiamo le testate giornalistiche del settore e abbiamo creato anche delle pagine Facebook e un profilo Instagram che però non abbiamo mai utilizzato a pieno; forse proprio la parte social ci manca molto. Ci appoggiamo alle pagine de Il Gourmet Errante che è il nostro direttore tecnico, ma davvero dobbiamo lavorarci.
Quanto è importante coinvolgere le attività commerciali del paese?
E’ molto importante, anche se spesso abbiamo avuto delle difficoltà ad instaurare un dialogo per via della morfologia del comune. Nonostante ciò, siamo molto contenti che con gli anni con alcune botteghe si è instaurato un bellissimo rapporto di collaborazione.
Progetti futuri?
Per adesso, al di là delle altre serate all’insegna dell’enogastronomia che abbiamo organizzato nel corso dell’estate in collaborazione con tre ristoranti del posto, Sora Maria e Arcangelo, Agriturismo Le Cerquette e Ristorante Il Boschetto, nei quali abbiamo portato una piccola parte di VinoIntorno, i vini, abbinati alla cena preparata dai singoli ristoratori, abbiamo intenzione sicuramente di organizzare qualche corso di accostamento al vino, oppure proprio altre serate con chiunque abbia voglia di collaborare con noi. Siamo molto aperti a qualunque collaborazione!.
Ringraziamo Enrico Carletti ed Extrawine per l’intervista, con l’augurio di continuare questo splendido progetto.